Omicidio De Mauro. E Riina disse "'U ficimu nuatri..."
Chiesta l'audizione del pentito Di Carlo: "Il collaboratore ci spieghi la frase di Riina"
E' cominciato ieri mattina davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Palermo, presieduta da Biagio Insacco, il processo per l'omicidio del giornalista Mauro De Mauro. Imputato il boss Totò Riina, assolto in primo grado.
Il Procuratore generale Luigi Patronaggio ha chiesto la riapertura dell'istruttoria dibattimentale e l'esame del pentito Francesco Di Carlo che, a distanza di anni, ha raccontato ai magistrati le rivelazioni che Riina gli fece sul delitto. I verbali di interrogatorio del collaboratore di giustizia sono stati depositati agli atti del processo.
Di Carlo avrebbe accompagnato Totò Riina alla riunione in cui Cosa nostra deliberò l'omicidio del giornalista Mauro De Mauro. E al termine del summit il boss gli avrebbe confermato la decisione presa.
Un particolare inedito raccontato dal pentito ai pm di Palermo, che hanno trasmesso i verbali con l'interrogatorio del collaboratore al pg Patronaggio, pubblica accusa al processo d'appello al padrino di Corleone.
Il Pg ha depositato ieri i verbali col racconto di Di Carlo e ha chiesto alla corte d'assise d'appello di poterlo sentire in aula. Per Patronaggio "è necessario sentire di nuovo Francesco Di Carlo, possibilmente non in video conferenza, per farci dire qual era il senso delle prime dichiarazioni che aveva rilasciato dicendo che Riina avrebbe detto 'U ficimu nuatri (lo abbiamo fato noi ndr), ma soprattutto farci dire perché non ha parlato della riunione a casa di Gambino e perché non ha detto che la confessione di Riina dell'omicidio avvenne subito dopo quella riunione".
Sull'istanza i giudici decideranno alla prossima udienza fissata per il 13 maggio. Il pentito, già nel processo di primo grado, aveva riferito i malumori di Riina che avrebbe commentato l'uccisione di De Mauro come un boomerang per Cosa nostra che, da quel delitto, avrebbe avuto solo problemi visto che "prima, della mafia nemmeno si parlava". Con le nuove dichiarazioni, che proverebbero il ruolo del boss nella fase decisionale del delitto, il collaboratore colloca proprio al momento della deliberazione le rivelazioni di Riina.
Nel libro-intervista "Un uomo d'onore", scritto da Di Carlo insieme al giornalista Enrico Bellavia, il collaboratore di giustizia ha rivelato: "Io mi occupavo di Riina, che a quel tempo viveva in una casa della zona di San Lorenzo. Stefano Bontade mi avvisò che dovevo prelevare Riina e portarlo a San Lorenzo per una riunione urgente che doveva svolgersi in un terreno di pertinenza di Giuseppe Giacomo Gambino, esponente di quel mandamento. Bontade mi disse che si trattava di questioni molto delicate. Accompagnai personalmente Riina". Di Carlo ha aggiunto poi: "Alla riunione Di Cristina riferì di avere saputo dall'avvocato Guarrasi che De Mauro era andato a trovarlo e che gli aveva parlato del golpe". [Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno]
- L'Ora di Mauro De Mauro (Guidasicilia.it)