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Omofobia in Consiglio Comunale. Piero Montana invia una lettera aperta al Sindaco di Bagheria

04 maggio 2007

Con una lettera aperta al sindaco Biagio Sciortino (che riportiamo sotto), il consulente alle pari opportunità, Piero Montana, protesta contro quanto di increscioso è accaduto nella seduta dell'ultimo Consiglio Comunale di Bagheria (PA), svoltosi il 26 aprile di giovedì scorso.
In tale seduta infatti il consigliere Mimmo Aiello, appartenete alla lista civica ''Un progetto per Bagheria'', passato all'opposizione, nella sua dichiarazione di voto contro l'ordine del giorno pro Dico, presentato dai consiglieri Ds, Nino Amato e Gino Castronovo, con urla minacciose ha inveito contro gay e lesbiche.

''Non se ne può più di omosessuali, lesbiche, transessuali... Non capisco cosa chiedono: hanno problemi a curarsi?... Siamo arrivati a Sodoma e Gomorra... Quest'ordine del giorno è un'offesa al Consiglio Comunale'' , queste ed altre ancora le frase urlate di Aiello nella sua dichiarazione di voto contraria all'ordine del giorno pro Dico, che non è stato approvato, avendo ottenuto nella votazione 20 voti contrari (tutti del centrodestra), 19 favorevoli (18 del centrosinistra ed uno di centrodestra), un solo voto astenuto (quello del Presidente del Consiglio).

Nella lettera al sindaco Montana chiede al Capo dell'Amministrazione un segnale, una risposta di civiltà e tolleranza a quel disprezzo, a quell'odio razzista, a quel pregiudizio antigay ed omofobico, che è stato espresso in maniera viscerale e virulenta nella seduta dell'ultimo Consiglio dal consigliere in questione.
In merito a tale risposta, Montana rinnova al sindaco Sciortino la richiesta di partecipazione ufficiale ed istituzionale della Città di Bagheria alla manifestazione del Gay Pride nazionale del 9 giugno a Roma, indetta dalle associazioni della comunità glbt (gay, lesbica, bisessuale, transessuale, transgender) italiana.

Lettera aperta al sindaco Biagio Sciortino

Egregio Signor Sindaco,
abbiamo assistito nella seduta dello scorso Consiglio Comunale ad uno spettacolo, a dir poco, indecoroso.
Non vogliamo tuttavia qui essere fraintesi. Abbiamo il massimo rispetto di Enti ed organi istituzionali democratici, dai quali ci aspettiamo sempre l'impegno, la salvaguardia di un doveroso senso civico nel confronto libero e democratico di opinioni personali e/o politiche diverse, differenti, non omologabili.
L'espressione della diversità di tali opinioni non comporta in ogni caso l'esibizione, le performances che trasformano l'Aula del Consiglio in una arena, dove non di rado ci si aspetta solo, da un momento all'altro, l'entrata, la comparsa di leoni e domatori.
Nella seduta dello scorso consiglio comunale è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno relativo alla sicurezza dei cittadini bagheresi. In base a tale approvazione i consiglieri per primi avrebbero dovuto comportarsi proprio a partire dai banchi del Consiglio in modo da non offendere e mettere a repentaglio, con urla minacciose e da pubblico linciaggio, la dignità e la vita di nostri concittadini, che essi pur sempre rappresentano e nei cui confronti invece non ci si vergogna neppure di non usare un minimo di riguardo.

Egregio Signor Sindaco, quel che è accaduto nella seduta dello scorso Consiglio Comunale è assai grave.
Moltissime persone della nostra comunità glbt (gay, lesbica, bisessuale, transessuale) che hanno assistito alle riprese televisive di tale seduta si sono sentite offese non tanto da una diversità di opinioni, che va sempre rispettata seppure non condivisa, ma dalle frasi, dalle urla, dal tono sprezzante con cui un consigliere dell'opposizione si rivolgeva loro, manco fossero stati dei dannati scampati da  Sodoma e Gomorra (evocate in tale spettacolare seduta), manco fossero stati dei delinquenti, dei teppisti, dei poco di buono da trattare con arroganza ed insolenza.
Tale spettacolo davvero edificante per i timorati di Dio accadeva sotto gli occhi di tutti.
A parte la reazione indignata  dei consiglieri Ds, nessun appello alla moderazione, se non altro nei toni usati  dal consigliere in questione, sortiva dai banchi del centrodestra.
Al contrario da quei banchi  abbiamo assistito pure a beffarde dichiarazioni di voto contro l'ordine pro Dico, illustrato dal consigliere Ds, Nino Amato, da parte di un consigliere di centrodestra che si impegnava personalmente a garantire il rispetto, la tutela delle persone omosessuali da ogni discriminazione che avrebbero potuta subire, a condizione che non si approvasse  l’ordine del giorno pro Dico.

Su questo punto, Signor Sindaco, vogliamo essere chiari.
Per il bene della Città noi non vogliamo che il Consiglio Comunale venga trasformato in un b....
Noi non desideriamo avere né protettori né profittatori.
Al punto in cui è precipitata la situazione politica nel nostro Consiglio Comunale, a noi interessano solo delle leggi che possano salvaguardare i diritti delle minoranze, in questo caso degli omosessuali, di cui solo lo Stato può darci una seria garanzia in seguito ad una loro approvazione in sede parlamentare.
A Lei, Signor Sindaco, in qualità di Capo dell'Amministrazione, chiediamo un segnale, una risposta di civiltà e tolleranza a quel disprezzo, a quell’odio razzista, a quel pregiudizio antigay, omofobico, che è stato espresso in maniera virulenta e viscerale nella seduta dell’ultimo Consiglio.
In merito a tale risposta, Le rinnoviamo da subito la nostra richiesta di partecipazione ufficiale ed istituzionale della Città di Bagheria,  con o senza gonfalone, alla manifestazione del Gay Pride nazionale del 9 giugno 2007.
                                                                                                             
Con osservanza
Piero Montana

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04 maggio 2007
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