One Hour Photo
Un Robin Williams inquietante per un film sulla società incentrata sull'apparire
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ONE HOUR PHOTO
di Mark Romanek
Robin Williams, il volto più rassicurante d'America, cambia rotta e fa il cattivo. La storia ruota intorno a un negozio fotografico di sviluppo e stampa dove un impiegato, Sy Parrish (Robin Williams), segue la vita dei clienti con partecipazione morbosa. Per lui non si tratta soltanto di inserire meccanicamente dei negativi in una fessura e stampare le copie, Sy svolge il suo lavoro con cura e meticolosità, preoccupandosi che ogni fotogramma rappresenti in modo adeguato un momento nel tempo. La vita di una persona dopotutto non è che una collezioni di istanti e Parrish tiene a quei momenti più di chiunque altro. Una famiglia in particolare lo interessa, ha seguito per anni il loro percorso attraverso le foto: matrimonio, nascita del figlio, feste, Natali e compleanni. Per lui è l'unione ideale e se qualcosa dovesse andare storto, come puntualmente accade, lui non può permetterlo, costi quel che costi.
Distribuzione Fox
Durata 96'
Regia Mark Romanek
Con Robin Williams, Connie Nielsen, Michael Vartan
Genere Thriller
La critica
...Splendidamente interpretato da un Robin Williams per una volta votato a una recitazione fatta di sfumature e sottotoni, One Hour Photo, opera prima di Mark Romanek, è una penetrante analisi di come l'atto del guardare possa spingere alla follia in una società incentrata sull'apparire più che sull'essere. Ma in discussione è anche la reale possibilità di riprodurre l'essenza stessa delle cose, qualità che il cinema talvolta rivendica, talvolta rinnega. Ricchissimo di spunti sui quali meditare, di tracce e sottotracce, il film soffre di questa pienezza, perdendo spesso di vista la natura profondamente inquietante del soggetto a furia di dare a tutto una spiegazione, filosofica o psicanalitica che sia. One Our Photo, invece, funziona benissimo quando si limita a creare tensione riuscendo a generare nello spettatore un innegabile malessere interiore.
Angela Prudenzi