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Operazione antimafia condotta da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza: settanta arresti in tutta Italia

13 novembre 2007

Con un'operazione antimafia condotta da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda della Procura di Catania, sono stati eseguiti stamane settanta provvedimenti di custodia cautelare in carcere in tutta Italia nei confronti di presunti appartenenti alla cosca Bottaro-Attanasio di Siracusa.
Tra i reati contestati nei confronti degli indagati, a vario titolo, ci sono: associazione mafiosatraffico di stupefacenti, estorsione e usura.
I provvedimenti sono stati disposti dal gip su richiesta del procuratore aggiunto di Catania, Ugo Rossi, e dei sostituti procurati della Dda Pasquale Pacifico, Andrea Ursino e Danilo De Simone.
Inoltre, nell'ambito della stessa inchiesta gli investigatori stanno eseguendo il sequestro di attività commerciali, beni immobili e mobili che, secondo l'accusa, sarebbero stati acquisiti con il riciclaggio di proventi di attività illecite. Nel corso delle indagini sulla cosca Bottaro-Attanasio sono stati complessivamente sequestrati 200 chilogrammi di droga e armi.

Attualmente sono state arrestate 17 persone mentre il provvedimento del Gip di Catania è stato notificato in carcere a 18 indagati, già detenuti per altra causa. Le indagini erano state avviate dopo la scarcerazione nel 2005 di alcuni esponenti storici del clan Bottaro-Attanasio, che avrebbero tentato di riorganizzare le fila della cosca decimata negli anni da inchieste e arresti.
Le prime attività, secondo quanto emerso da intercettazioni attuate dalla squadra mobile della Questura di Siracusa, sarebbero state quella di fare ripartire il traffico delle sostanze stupefacenti, gli atti intimidatori nei confronti di numerosi operatori commerciali ed imprenditoriali di Siracusa che si rifiutavano di pagare il pizzo. A dare l'ordine di mettere bombe carta o di incendiare le porte di ingresso di negozi e uffici a chi non versava la tangente sarebbero stati anche esponenti di spicco della cosca dal carcere, nonostante fossero detenuti in regime speciale.

L'inchiesta ha fatto luce anche sul tentativo di omicidio di Pasqualino Micca, avvenuto a Siracusa il 7 gennaio del 2005: a sparare sarebbero stati quattro sicari su ordine del capomafia Salvatore Bottaro, deceduto il 12 maggio del 2005, che era a casa agli arresti domiciliari per le sue gravi condizioni di salute.
L'agguato, secondo la ricostruzione della Dda di Catania, sarebbe avvenuto perché Micca aveva avviato un attività 'parallela' di spaccio di droga non autorizzata dalla cosca.
Gli arrestati sono stati condotti nella casa circondariale di piazza Lanza, a Catania, a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

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13 novembre 2007
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