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Orlando dirà addio a Di Pietro?

Il sindaco di Palermo suona il de profundis dell’Idv: "Bisogna andare oltre"

03 novembre 2012

"L'Idv non è finito. E' morto. Come tutti i partiti". E' quanto ha detto, in un'intervista alla Stampa, il sindaco di di Palermo, Leoluca Orlando, spiegando che "la soluzione per l'Idv non è accucciarsi in un recinto ai piedi del Pd o di Grillo, fare un congressino che porti a un partituccio pieno di funzionarietti…". "L'Idv è avvantaggiato - ha aggiunto Orlando - perché è il partito più schizzato, e risente del leaderismo. Se fa un salto di qualità e diventa un lievito, la cosa mi interessa".
"Non mi interessa il futuro di Di Pietro - ha precisato - ma cosa può nascere dalla situazione in cui siamo. E pensando a quel 53 per cento di siciliani che non ha votato, quel che bisogna fare è chiaro. Serve un movimento di democrazia costituzionale che prenda ad esempio le città""Non il famoso partito dei sindaci - aggiunge ancora Orlando - che è una semplificazione ridicola. Ma a livello nazionale bisogna fare tre cose: dare risposte ai bisogni dei cittadini; gli eletti siano persone con nome e cognome, non nominati; utilizzare la rete per comunicare con i cittadini e scegliere i candidati".

Il movimento al quale già lavora da protagonista il portavoce nazionale del partito di Di Pietro, raduna diversi primi cittadini e amministratori, anche di schieramenti diversi. E deve parlare "ai mondi vitali". "Ormai siamo noi sindaci gli interlocutori della gente. Io resterò a fare il sindaco per i prossimi 5 anni. Posso dare un contributo alla politica nazionale, visto che non devo candidarmi?".
L'appuntamento per gettare le basi della nuova causa comune sarà il 30 novembre a Acquasparta, paesino tra Terni e Perugia, dove ogni 4 mesi (questo è il decimo incontro) i convenuti si danno appuntamento per mettere in piedi "La Rete 2018", con lo slogan "La Retitudine continua", che riprende lo spirito dell'esperienza di vent'anni fa.

Tra gli interlocutori ci sono Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, Roberto Balzani, sindaco di Forlì. Verrà quasi certamente anche il sindaco del MoVimento 5 Stelle di Parma Federico Pizzarotti.
Con Tosi e Pizzarotti, Orlando ha un filo diretto continuo: "Tosi è stato eletto nonostante la Lega. Pizzarotti oltre i voti dei grillini e io non certo per merito della mia coalizione".
Le strade tra Orlando e Di Pietro dunque, un giorno, potrebbero dividersi. Il loro rapporto ora non è in discussione: ma Orlando scinde il suo destino dalla sorte di Di Pietro "al quale sono molto legato". "Ho chiesto a Di Pietro se per incontrarlo sarei dovuto salire al Quirinale e ci siamo fatti una risata. Grillo è un termometro politico, ha mandato un messaggio".

[Informazioni tratte da ANSA, SiciliaInformazioni.com, Repubblica/Palermo.it]

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03 novembre 2012
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