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Osama bin Laden voleva un nuovo 11 settembre

Mentre iniziano a trapelare i segreti nascoti nei pc di Bin Laden, Al Quaeda ha confermato la morte del suo leader

06 maggio 2011

Secondo Site, l'organizzazione americana che monitora le attività online delle organizzazioni terroristiche, Al Qaeda ha confermato oggi la morte del suo leader Osama bin Laden. "Al Qaeda ha diffuso un comunicato su forum jihadisti il 6 maggio 2011, confermando la morte del suo leader, Osama bin Laden", ha spiegato Site.
Secondo Jamal Ismail invece, giornalista esperto del capo di Al Qaida, Bin Laden sarebbe morto di malattia qualche giorno prima del raid americano, precisando che l'informazione gli è stata data dal medico di Osama. Ismail, che ha intervistato bin Laden la prima volta nel 1984 a Peshawar e l'ultima a Kandahar nel 2000, mentre un'intervista dopo l'attacco alle Torri gemelle saltò perché era ormai iniziato l'intervento occidentale in Afghanistan, sostiene che dopo la morte di Osama il Pakistan avrebbe avvertito gli Stati Uniti, che avrebbero allora deciso di attuare quella che lui definisce una "messa in scena" per non fare la figura di non averlo preso prima che morisse. Alla domanda "dov'è morto Osama", Ismail ha risposto con una battuta: "Non a casa mia".
Come dire, il mistero sulla morte dello "sceicco del terrore" si infittisce ed è ormai convizione diffusa che esso continuerà per molto, molto tempo.

Intanto, secondo quanto riportano i media Usa, relativamente alle prime rivelazioni sui files trovati nei computer sequestrati durante il blitz ad Abbottabad, all'indomani della visita del presidente Obama a Ground Zero, l'Fbi e il dipartimento per la Sicurezza interna hanno scoperto che a febbraio 2010 Al Qaeda valutava un'operazione contro i convogli ferroviari degli Stati Uniti nel decimo anniversario dell'11 settembre. Secondo alcuni funzionari di intelligence, che hanno confermato le indiscrezioni dei media, del piano terroristico contro il sistema ferroviario americano non ci sono prove del fatto che i terroristi siano andati oltre la fase iniziale in cui è stata concepita l'idea di compiere l'attacco.
Se finora questo piano non era noto, l'intelligence da tempo sapeva che Al Qaeda puntava a compiere attacchi terroristici contro i treni o le stazioni della metropolitana negli Stati Uniti. Per precauzione, il Dipartimento per la sicurezza del territorio nazionale ha diffuso un allarme mettendo a conoscenza le agenzie federali, statali e locali delle prove circa un possibile attentato ferroviario. "Una delle opzioni considerate - si legge nel messaggio - era quella del deragliamento di un treno in modo da farlo precipitare nella sua corsa durante il passaggio su un ponte o viadotto". Tra gli obiettivi verrebbero citati New York, Washington DC e Chicago. Secondo gli analisti del Dipartimento di sicurezza, il ritrovamento di questi progetti nei computer di Bin Laden è la prima dimostrazione diretta del ruolo che Osama aveva nel vaglio e nell'approvazione degli attentati.
Secondo i media statunitensi, nei computer di Bin Laden sarebbero stati trovati schemi e documenti relativi a una grande varietà di progetti terroristici. Si tratterebbe, comunque, di materiale preliminare, non di piani a uno stadio di sviluppo avanzato.

Inoltre, la caccia al numero due Ayman Al-Zawahiri è entrata in una nuova fase, più attiva, dopo il blitz nel covo di Osama che ha permesso di raccogliere dati e informazioni preziosi, tra i quali il progetto di un attentato contro il sistema ferroviario americano. "Gli indizi raccolti durante il raid daranno frutti nella lotta globale al terrorismo nei mesi a venire" ha dichiarato il deputato repubblicano del Michigan, Mike Rogers, a capo della Commissione intelligence della Camera, citato dal Washington Post. E sulla caccia ad Al Zawahiri: "Abbiamo molte informazioni su di lui. Non posso dire che sia imminente, ma credo che ci stiamo avvicinando".
Sempre dal Washington Post è arrivata la notizia che per mesi un piccolo team di agenti della Cia appostato in un covo vicino al suo bersaglio, ha tenuto sotto sorveglianza la villetta di Abbottabad . La base è stata usata per operazioni di raccolta di dati di intelligence, operazioni in cui si è fatto affidamento tra gli altri anche ad informatori pachistani.
Proprio la villa-bunker sarà demolita nelle prossime settimane per motivi di sicurezza. Lo ha riferito il quotidiano pakistano The News citando fonti dei servizi di sicurezza pakistani. "Come abbiamo fatto in passato, raderemo al suolo anche questo edificio affinché non diventi un luogo sacro per i Jihadisti", ha detto la fonte precisando che la decisione sarà presa presto.

Oggi ad Abbottabad, circa 300-400 persone hanno partecipato alla manifestazione indetta dal partito radicale islamico Jamaat-e-Islami contro gli Stati Uniti. Il corteo ha scandito slogan come 'Viva Osama' e 'Morte agli Usa'. Lo ha riferito la stampa locale dal posto. Una simile manifestazione, ma con meno partecipanti, si è svolta anche a Peshawar, al termine della preghiera del venerdì. Attesi, inoltre, sit-in anti-talebani in Afghanistan: migliaia di persone, appartenenti a partiti e movimenti di opposizione al governo del presidente Hamid Karzai, scenderanno in strada per sottolineare la loro contrarietà ad accordi di pace e riconciliazione con i talebani. Jamat è il partito religioso con maggiore influenza in Pakistan, nonostante non abbia una rappresentanza parlamentare perché boicottò le ultime elezioni. La protesta è stata organizzata a Lahore (nell'est), Karachi (sud), Rawalpindi (nord) e nella capitale Islamabad. Intanto tremila salafiti nella moschea el Nour al Cairo hanno dedicato la preghiera del venerdì a Osama. Al termine della preghiera hanno minacciato di marciare contro l'ambasciata americana. Lo riferiscono i media egiziani. Infine, un capo religioso di una moschea di Calcutta ha tenuto oggi speciali preghiere per "la pace dell'anima" di Osama bin Laden. La commemorazione si è tenuta nella moschea Tipu Sultan.
Infine, il New York Times, citando ufficiali americani a condizione di anonimato, ha riferito che gli Stati Uniti erano sul punto di cattuare Bin Laden già nel 2007, ma sospesero le operazioni per il rischio di causare vittime civili. Secondo gli anonimi ufficiali americani l'intervento di domenica scorsa ad Abbottabad che ha portato l'uccisione dell'ex capo di Al Qaeda avrebbe seguito la stessa linea d'intelligence attuata quattro anni prima. Osama si trovava con alcuni seguaci nelle cave afgane di Tora Bora, quando riuscì a raggiungere le vicine aree tribali del Pakistan.

[Informazioni tratte da Reuters.it, Ansa, Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

 

 

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06 maggio 2011
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