Ospedali pericolosi: la "guida per i pazienti" ritirata in tempo
La retromarcia dell'assessorato alla Salute sul "manuale di sopravvivenza" redatto per i pazienti
Polemica sulla "guida per i pazienti" dell'assessorato alla Salute
Un vademecum che sembra un vero e proprio manuale di sopravvivenza
di Giusi Spica (Repubblica/Palermo.it, 05 novembre 2013)
Nella "guida per i ricoverati" la Regione descrive gli ospedali come trincee dove i pazienti sono costretti a lunghe attese in "ambienti disagevoli e affollati" per fare turni segnati su "pizzini" e col rischio di cadere dalle barelle su cui sono sistemati in mancanza di posti letto. Ma - sorpresa - a dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, l'assessorato alla Salute ci ripensa: "Passaggi infelici. Li modificheremo", assicurano da piazza Ottavio Ziino. Intanto il libretto, pubblicato il 25 ottobre e inviato ad Asp e ospedali, ha già suscitato l'insurrezione degli infermieri: "Offensivo e mortificante".
Il decreto dell'assessorato alla Salute è stato elaborato dal Comitato etico regionale nominato da piazza Ziino. Lo scopo è fornire al cittadino indicazioni su come far valere i suoi diritti in corsia. Ma più che una guida sembra un vero e proprio manuale di sopravvivenza per chi si trova a varcare le soglie di un ospedale. Uno dei passaggi salienti riguarda i pronto soccorso: "L'ingresso in reparto è preceduto dalle attese per il ricovero. Sono attese che si svolgono in ambienti disagevoli e affollati dove i pazienti aspettano anche per ore un turno segnato su inaffidabili elenchi cartacei e dove hanno difficoltà nell'identificare il personale cui chiedere informazioni".
E i guai non finiscono qui: "Se il reparto fosse affollato, il suo ricovero non potesse essere differito e lei dovesse essere provvisoriamente ricoverato in barella, chieda che il passaggio sia quanto più sollecito è possibile, che la barella sia relativamente comoda (larghezza, spessore del materassino) e che sia particolarmente curata l'attenzione per evitare cadute". La frase più contestata riguarda le mansioni degli infermieri, cui il paziente può rivolgersi anche "per essere accompagnato in bagno o eventualmente provvedere alla sua pulizia se, come accade, il numero di operatori sociosanitari in servizio in reparto sia insufficiente". Davvero troppo per gli infermieri che hanno chiesto, attraverso l'Ordine professionale e il sindacato Nursind, il ritiro del documento destinato a finire su brochure e manifesti da distribuire ai pazienti.
A distanza di dieci giorni dalla sua pubblicazione, l'assessorato alla Salute annuncia la modifica dei passaggi più "preoccupanti" e specifica che, in questa prima fase, sarà sottoposto un questionario ai pazienti per verificare il grado di apprezzamento per la guida e le informazioni in essa contenute. "Sono apprezzati i contributi - continua l'assessore Lucia Borsellino - come quelli fatti pervenire dal Collegio degli infermieri successivamente all'approvazione del documento che, è bene ricordarlo, è stato elaborato anche con una rappresentanza degli stessi. In tal senso il Comitato è già al lavoro per migliorare alcune definizioni e al contempo superare ogni motivo di preoccupazione da parte della categoria degli infermieri".
Poi difende gli ospedali che nella guida sono dipinti a tinte fosche: "Non è vero che sono insicuri. Questa affermazione non rende giustizia al buon lavoro fatto dal Comitato regionale di Bioetica e a quello che quotidianamente svolgono migliaia di operatori. La guida ricorda agli operatori e alle direzioni che hanno la responsabilità di operare per il benessere organizzativo, che una buona accoglienza è parte della cura e contribuisce al suo successo perché aumenta l'aderenza alle prescrizioni mediche. Allo stesso modo invita i cittadini a non avere remore a chiedere informazioni e chiarimenti, a controllare che le informazioni pervenute in reparto siano corrette e complete, a portare la documentazione clinica".
Anche il professore Luigi Pagliaro, componente del Comitato etico che ha scritto la guida, interviene per difendere il lavoro: "Il nostro compito - spiega - è anche quello di denunciare i disagi e far capire al pazienti quali sono i suoi diritti in questi casi. La guida, peraltro, non si riferiva nello specifico agli ospedali siciliani, ma è frutto dell'analisi di tutti i possibili disagi raccontati anche in letteratura".