PACE, SALUTE, TERRA, LIBERTA'
Accanto agli attivisti No Muos anche 20 intellettuali Usa, mentre tutto è pronto per la grande manifestazione
La protesta degli attivisti No Muos continua. Ieri intorno alle 19, otto di loro si sono introdotti all'interno della base. L'azione pacifica e non violenta, rivendicata da tutte le componenti del movimento, si è svolta il giorno prima della manifestazione nazionale prevista oggi, 9 agosto. Tra gli attivisti è presente il pacifista Turi Vaccaro, che si era già introdotto all'interno della base in precedenza. L'azione è avvenuta nel giorno in cui si ricorda il trentennale delle cariche poliziesche a Comiso.
All’Alba di stamani, altri due giovani No MUOS di Niscemi hanno fatto ingresso all’interno della base e hanno "conquistato" la quinta antenna della NRTF USA. La bandiera NO MUOS sventola anche nel settore vicino al cancello 1, l’ingresso principale della base statunitense che ospita il cantiere MUOS.
In una nota gli attivisti scrivono: "Salire in alto per raggiungere i sogni più belli. Una terra piena di alberi, frutti e piante curative, fiori. Recuperare i luoghi profanati dalla guerra e dall'avidità. Il Muos, le antenne spariscono dalla nostra vista, dalla nostra terra. Dipende da noi. Questo noi che è fatto di tenerezza, condivisione, creatività, piccoli gesti di amore. La coscienza che smette di essere complice dell'impero, del capitalismo spietato. Più tempo per vivere, cambiare la nostra vita radicalmente. Anche questo è il movimento No Muos. Oggi abbiamo l'occasione di iniziare a realizzare il sogno di un pianeta che ama la pace e combatte concretamente la guerra. Osare il passo in più, rompere le paure. Questa terra è nostra, è nostra, vogliamo liberarla dalle armi, dalla guerra e dalla devastazione ambientale. Pace, salute, terra, libertà. Per la Sicilia e per tutti i popoli della guerra".
A favore della battaglia degli attivisti, venti intellettuali americani che hanno inteso mettersi a fianco della protesta No Muos, chiedendo al governo USA uno stop all’istallazione del sistema di comunicazione satellitare Muos a Niscemi. Tra questi, anche il celebre linguista e filosofo statunitense Noam Chomsky, professore emerito di linguistica al Massachussetts institute of Technology, noto per aver rivoluzionato la linguistica teorica moderna.
"Il progetto Muos e la militarizzazione della Sicilia non sono nell’interesse dei cittadini e delle cittadine americani. Condanniamo fermamente le violenze contro i manifestanti e chiediamo che il loro diritto di parola e di protesta venga rispettato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con la società civile siciliana in protesta contro il Muos".
LA LETTERA APERTA DIMOSTRA UN'ATTENZIONE DELL'INTELLIGHEZIA STATUNITENSE PER LA QUESTIONE, CHE E' IN IMBARAZZANTE CONTRASTO COL SILENZIO ASSORDANTE DEGLI INTELLETTUALI ITALIANI.
La lettera è stata firmata da: Linda Alcoff (Cuny) Stanley Aronowitz (Cuny,) Richard Bernstein (New School for Social Research), Jay Bernstein (New School for Social Reasearch), Johanna Brenner (Portland State University), Robert Brenner (Ucla), Noam Chomsky (MIT), Mike Davis (UC Riverside), Kevin Floyd (Kent University), Nancy Fraser (New School for Social Research), David Graeber (London School of Economics), Michael Hardt (Duke University), Chris Hedges (The Nation Institute), Nancy Holmstrom (Rutgers University), Paul Kottman (New School for Social Research), Charles Post (Cuny), Dick Walker (UC Berkeley) e Cornel West (Union Theological Seminary).
Intanto, nei giorni scorsi, in Sicilia, è arrivato un nuovo stop al ddl "No Muos". Questa volta la scure della segreteria generale dell'Assemblea regionale siciliana si è abbattuta sul disegno di legge presentato, la scorsa settimana, da Fabrizio Ferrandelli (Pd), segretario della commissione Ambiente e Territorio dell'Ars.
Il ddl Ferrandelli, firmato dall'intero gruppo del Pd all'Ars e dal M5S, mirava a vietare su tutto il territorio siciliano l'installazione di grandi opere e di impianti che potessero provocare gravi danni alla salute dei cittadini e all'ambiente per l'emissione diretta di campi elettromagnetici. Impianti, ad esempio, come il radar di Niscemi. La presentazione di un secondo disegno di legge si era resa necessaria dopo che la presidenza di Palazzo dei Normanni aveva bocciato in precedenza quello del governo che, oltre a vietare gli impianti elettromagnetici, introduceva temi, quali l'eolico e il nucleare, ritenuti dagli uffici non pertinenti alle competenze del parlamento regionale.
"È la seconda volta in una settimana - ha detto Ferrandelli - che si impedisce al Parlamento regionale, che è sovrano, di esaminare ed approvare semplicemente una legge. Siamo una regione speciale, certo, speciale nel senso che le decisioni, quelle più importanti, ho la sensazione che debbano essere prese altrove, da altri poteri. Sette giorni fa - ha concluso - ho parlato di golpe e di sovranità limitata, oggi mi limito a dire che siamo di fronte a un vero e proprio commissariamento dell'Ars. Il Parlamento nazionale, a questo punto, non può più tacere. Batta un colpo, dica chiaramente ai siciliani qual è il futuro della Sicilia: se trasformarla in un avamposto di guerra oppure farne un ponte di pace e di sviluppo al centro del Mediterraneo".
Adesso l’appuntamento è per le ore 16,30 per la marcia di "riappropriazione della riserva naturale Sughereta espropriata e violata dalle forze armate Usa e italiane e dalla borghesia mafiosa".
Numerosissime le adesioni alla manifestazione anche di partiti e comuni (Pdci, comune Palermo, Prc, Libera Sicilia, Cobas, tra gli altri) dopo che il presidente della regione Rosario Crocetta ha deciso di non opporsi alla realizzazione dell'impianto visto il parere favorevole dato dall'Istituto superiore di sanità.
La manifestazione è stata organizzata per oggi, 9 agosto perché è la data dell'anniversario della bomba atomica sganciata su Nagasaki. "Non è - dice Enzo Traina del movimento NoMuos - solo una manifestazione per dire no alla scelta della Regione ma è anche un appuntamento per ripudiare qualsiasi attività militare contro la solidarietà e la fratellanza tra i popoli".