Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Pagherà chi non ha mai pagato...

Approvato il Documento di economia e finanza: il bonus da 80 euro al mese ai lavoratori dipendenti sotto i 25mila euro di reddito c'è

09 aprile 2014

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il Def, il Documento di economia e finanza. Il provvedimento, un documento "molto serio e rigoroso" nella sintesi del premier Matteo Renzi, mette sul tavolo le riforme "precondizione per la crescita" e fissa il quadro macro entro cui si svilupperà la politica economica: il Pil allo 0,8% nel 2014, una stima "di estrema prudenza" dice il presidente del Consiglio, e l'indebitamento netto fermo al 2,6%, garantendo "il mantenimento dei parametri europei". Numeri che, confida il premier, "spero siano smentiti in positivo".
Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno illustrato il Def facendo leva sulle ragioni, politiche e tecniche, che consentiranno all'Italia di negoziare margini di manovra più ampia a Bruxelles. In sostanza, si rispettano i parametri Ue per ritagliarsi più spazio nel medio termine e poter quindi sostenere interventi per la crescita. "Per cambiare le regole Ue bisogna aver rispetto dei partner", che si dimostra "rispettando gli impegni presi", ha spiegato il ministro Padoan. "La politica Ue per la crescita si fa combinando insieme i conti con spazi di manovra per il bilancio. Questo è qualcosa a cui noi arriviamo con i compiti fatti, con le riforme avviate. Il messaggio dell'Italia serve a tutti", ha insistito ancora.

Intanto, è stato pienamente confermato il taglio dell'Irpef, che darà un bonus medio di 80 euro al mese ai lavoratori dipendenti sotto i 25mila euro di reddito: agli italiani in pratica "avranno la 14esima in busta paga", ha rivendicato il presidente del Consiglio.
Ed è strettamente legata al Def l'operazione sulle buste paga, con gli 80 euro in più 'promessi' ai lavoratori. "Con questa operazione ora inizia a pagare chi non ha mai pagato e a riscuotere chi non ha mai riscosso", ha sottolineato Renzi.
Il presidente del Consiglio è poi entrato nel merito delle coperture necessarie. I 6,7 mld per gli sgravi Irpef verranno per "4,5 mld dalla spending review e per 2,2 mld da un aumento del gettito Iva ed un aumento della tassazione legata alla rivalutazione delle quote di Bankitalia".

Il Dl sarà presentato venerdì 18 aprile, "non perché è il venerdì santo e quindi giorno di Passione ma perché necessita del passaggio del Def in Parlamento il 17 per sbloccare coperture relative all'Iva". Si tratta dell'Iva che deriva dal pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e il governo deve incassare il via libera per il rallentamento al calo del debito, secondo quanto previsto dal Fiscal Compact. Una puntualizzazione importante arriva per quella fascia di reddito, sotto gli 8mila euro, che già non paga l'Irpef. Nel Dl, ha assicurato il premier, "c'è una soluzione tecnica che riguarda gli incapienti", insieme "all'individazione fascia per fascia" dei destinatari del provvedimento.

Quanto ai tagli della spending review, il governo interverrà a partire dal piano presentato dal commissario Carlo Cottarelli. "Ho ricevuto 6 miliardi di spending, per venerdì 18 lo asciughiamo un po', è fin troppo pesante", ha spiegato Renzi, evidenziando che "la spending non è solo taglio, è una rimodulazione del processo di di spesa".
Nessun allarme per la sanità. Anzi, "in prospettiva spenderemo di più" perché si stanno allungando le aspettative di vita e "la gente invecchia".

Con il decreto del 18 aprile saranno anche confermati i tagli degli stipendi dei manager: "Siccome Napolitano si è ridotto lo stipendio a 238mila euro, non potranno prendere più di 238mila euro", ha chiarito Renzi. "Tantissime realtà aziendali e legate alla Pa erano al di sopra di questa cifra: adesso non possiamo nominare persone che guadagnino più di quelle cifre lì. E’ importante il valore culturale dell’operazione. L’idea è che lo Stato si liberi degli eccessi. Se il manager dell’Asl smette di andare in auto blu campa lo stesso". Il Commissario alla spending review Cottarelli, ha spiegato ancora Renzi, ha stimato che l’intervento sugli stipendi dei manager pubblici avrà un impatto di "350-400 milioni".

Come anticipato più volte, il governo punta a ridurre anche l’Irap per le aziende di almeno il 10% attraverso il contemporaneo aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. Più soldi nelle casse dello Stato arriveranno anche con le privatizzazioni: i proventi aumenteranno, secondo le stime, a circa 12 miliardi nel 2014. Gli introiti saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. Anche nel 2015, 2016 e 2017 i ricavi saranno di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa 0,7 del Pil. Il governo, ricorda il Piano nazionale per le riforme, vuole vendere quote di Eni, STM, Enav. Sono comprese nell’elenco anche le società in cui lo Stato detiene partecipazioni indirettamente tramite Cassa Depositi e Prestiti come Sace, Fincantieri, Cdp reti, Tag (Trans Austria Gastleitung GmbH) e, tramite Ferrovie dello Stato, Grandi Stazioni - Cento Stazioni.

L'Unione europea mostra subito di apprezzare gli impegni a ridurre il cuneo fiscale, finanziandoli con il taglio della spesa pubblica. "Valuteremo gli impegni e gli obiettivi nel rispetto del patto di stabilità", ma le misure annunciate dal governo Renzi vengono accolte con un "molto bene" a Bruxelles. Il commento è arrivato dal portavoce del responsabile degli Affari economici Olli Rehn (attualmente in aspettativa elettorale), Simon O'Connor. Il portavoce ha anche aggiunto che in base alle regole Ue "l'italia deve portare il bilancio in pareggio in termini strutturali, per mettere il suo molto elevato debito pubblico su percorso di calo". Un obiettivo che l'Italia raggiungerà formalmente solo nel 2016, un anno dopo le previsioni del Def passato.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

09 aprile 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia