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Palazzo Riso chiude per mancanza di fondi? Neanche per sogno!

E' giallo sul comunicato apparso sul sito del Museo palermitano di arte contemporanea

11 gennaio 2012

Poche righe sul sito internet, firmate "La direzione" per annunciare che Palazzo Riso, il museo palermitano di arte contemporanea, sospende ogni attività. Il secondo museo più visitato della Sicilia (una media di 100 mila ingressi dal 2009), dopo il Paolo Orsi di Siracusa, chiude "per mancanza di certezze riguardo alle risorse comunitarie per il prossimo triennio", fondi sui quali la struttura aveva progettato la propria attività e presentato la documentazione necessaria per ottenerli. "La mancanza di certezze impedisce di programmare iniziative, mostre, collaborazioni, se pur già previste e annunciate", aggiunge la nota".
A questi problemi si aggiunge l'avvio del cantiere per edificare le strutture di sopraelevazione del museo, che ne impediranno l'apertura nei prossimi anni. "Siamo costretti - conclude la nota del museo, diretto da Sergio Alessandro -, per rispetto a quanti hanno costruito con noi, e hanno sostenuto, dal 2007 a oggi, un progetto e un modello di museo originale e partecipato, ad annunciare la chiusura di questa esperienza e la sospensione di ogni attività".

"Il Museo Riso rappresenta una delle poche esperienze nazionali di successo nel mondo dell'arte contemporanea". Dal 2007 ad oggi ha svolto un ruolo importante con mostre ed altre attività di grande qualità e di livello internazionale. I visitatori in grande numero hanno sancito il successo del museo! Non riesco a comprendere come di fronte a questi risultati il museo debba chiudere, abbandonando una esperienza che ha diffuso in Italia ed a livello internazionale una immagine positiva e moderna della nostra regione". Questo il commento di  Ivan Lo Bello, Presidente di Confindustria Sicilia, sulla ventilata notizia della chiusura del Museo. "Rivolgo un appello all'Assessore regionale ai Beni Culturali - ha aggiunto Lo Bello - affinché fughi ogni dubbio sulla possibilità d utilizzare le apposite risorse comunitarie del P.O FESR 2007-2013 per garantire certezze operative al Museo Riso e scongiurare un segnale profondamente negativo per la cultura e l'immagine della Sicilia".
Dal mondo politico le reazioni non si sono fatte attendere. Per il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, "è un'insana follia, quella degli ignoranti, degli improvvisati, degli irresponsabili, la follia dei banditi della Regione siciliana. La banda Lombardo-Armao & C. ha colpito ancora. Faremo barricate in Aula, scenderemo in piazza se servirà, metteremo le tende sotto il covo di questi banditi della politica e non ce ne andremo da lì almeno fino a quando non avranno il coraggio di togliersi il passamontagna dalla faccia e presentarsi ai siciliani, spiegando le vere ragioni della chiusura".
Secondo il consigliere comunale Antonella Monastra, candidata a sindaco di Palermo, "è sconcertante apprendere questa notizia nel momento in cui la città avrebbe più bisogno di apporti culturali ed artistici, che sono il fulcro della vita di ogni comunità. Molte incertezze e pochi fondi condannano a morte un'eccellenza nella vita artistica e culturale di Palermo".
Ha alzato la voce anche il deputato Pd Tonino Russo: "E' inammissibile la chiusura del museo di arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Le risorse ci sono, la Regione siciliana sblocchi i finanziamenti comunitari della programmazione 2007-2013, destinati ad uno dei poli museali più all'avanguardia dell'Isola, così da consentire la prosecuzione in delle attività in calendario. La commissione cultura dell'Ars si riunisca al più presto per discutere della vertenza e scongiurarne la chiusura".

"Il museo Riso di Palermo chiude? Neanche per sogno!". Parola dell'assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Missineo, che si dice sbalordito per il comunicato della direzione del museo. La smentita: "La pratica sui fondi - ha spiegato Missineo - è in fase istruttoria. Quanto ai lavori, dureranno un anno o poco meno e non pregiudicheranno la fruizione del museo, che riceve dalla Regione 490 mila euro l'anno".
Missineo, che si dice "molto arrabbiato", ha chiesto al dirigente generale dell'assessorato di verificare i danni arrecati alla Regione dal direttore del museo, Sergio Alessandro, e stabilire eventuali provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. "L'autore di questa nota - ha spiegato - non mi ha mai manifestato il suo malcontento e ha diramato un comunicato senza concordarlo (come prevede un nostro recente atto d'indirizzo) né con me ne con il dipartimento".
Intanto, l'assessore conferma che per il museo regionale d'arte contemporanea si sta studiando l'ipotesi di una sua trasformazione in fondazione: "Ci stiamo lavorando - ha detto - e l'ipotesi è quella di farne una struttura sul modello della fondazione Orestiadi di Gibellina". "È una presa di posizione incomprensibile - ha aggiunto ancora Missineo - anche perchè il dirigente responsabile di Palazzo Riso non ha il potere di chiudere il museo, né in assessorato sono mai arrivate note ufficiali riguardo a difficoltà di gestione della struttura".
"La nota diffusa dal museo regionale di Palazzo Riso - ha concluso l'assessore - oltre a contenere una serie di gravi inesattezze e insinuazioni, rischia di creare un irreparabile danno di immagine alla Regione e al suo erario. Le schede progetto per circa 12 milioni di euro complessivi, inserite nella programmazione del Po-Fesr 2007-2013 dal maggio scorso, e i relativi progetti a cui il comunicato di Palazzo Riso fa riferimento - presentati contestualmente a quelli di tutte le altre strutture periferiche dell'assessorato nell'ottobre del 2011 - sono in fase di istruzione e saranno finanziati, ove conformi alla normativa vigente".
"La chiusura del museo Riso è una bufala, una grande sciocchezza. Ho disposto una indagine, chi ha diffuso la notizia se ne assumerà le responsabilità". Questa la lapidaria conclusione del governatore Raffaele Lombardo.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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11 gennaio 2012
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