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Palermo capitale della Cultura? Progetto poco credibile

Così l'Ue bocciò Palermo capitale: "Un progetto troppo ambizioso e complesso e non abbastanza maturo"

10 gennaio 2014

E' stata la delusione più cocente per la giunta guidata da Orlando. Ma non c'è stato niente da fare: il progetto presentato dalla città di Palermo non è stato ritenuto "maturo" per giustificare la candidatura a capitale europea della cultura 2019. Ed è stato giudicato non sufficientemente credibile, con la sua fine ipotizzata a lunga scadenza, nel 2030. Per questo, esaminando il dossier, che conteneva 200 ipotesi progettuali sul futuro di Palermo, la Commissione europea, pur apprezzando il percorso di rinascita urbana della città, non è stata "pienamente fiduciosa" sulla realizzazione, da ora al 2019, di "un progetto così ambizioso e complesso come quello presentato".

I motivi della bocciatura sono stati resi pubblici sul sito della Commissione europea che il 15 novembre ha bocciato senza appello il programma dal titolo "La città che vogliamo", che tra i suoi big sponsor aveva Moni Ovadia e Simonetta Agnello Hornby, redatto con il coinvolgimento a 360 gradi di istituzioni, professionisti, associazioni, enti, dipartimenti universitari. E proprio il "trucco" dell'obiettivo a scadenza lunga, non ha convinto i selezionatori italiani e stranieri, che hanno bacchettato il Comune così: "Il progetto non propone la realizzazione di un grande festival nel 2019, ma attiva l'inizio di un processo a lungo termine, pianificato fino al 2030, che ha l'obiettivo di riabilitare la tradizionale immagine di Palermo, considerata frequentemente come un posto di mafia".

L'intenzione del Comune era di giocare su due piani e di intrecciare la scadenza del 2019 con la nuova programmazione comunitaria 2014-2020, nella speranza di un filo diretto di collegamento con Bruxelles. Fidando in questo, nel bilancio proposto di 54,8 milioni, il Comune aveva segnato una previsione finanziaria per tutti i progetti, dal recupero del mare e dei 9 porti della città al coinvolgimento di diverse città europee nella riqualificazione urbana della città, aprendo una stagione di bandi e concorsi internazionali. In caso di aggiudicazione del titolo, Palermo, in quanto capitale europea, avrebbe gestito la direzione del progetto fino al 2030 con una fondazione. "Ma attualmente non esiste nessun indirizzo certo per il reclutamento del direttore artistico", ha stigmatizzato ancora la commissione, che ha inoltre osservato come la città fosse "in fase iniziale" nella realizzazione del programma, ritenendo insoddisfacenti i dettagli sui progetti da sviluppare con i partner delle aree del Mediterraneo, citati nel dossier.

Il Comune dopo lo smacco della bocciatura ha deciso ugualmente di portare avanti i programmi previsti: tra questi il primo sarà il Festival internazionale dello street food a Palermo, quinta città mondiale del cibo da strada. Da marzo a ottobre il festival raccoglierà operatori nazionali e internazionali e animerà le strade della città costruendo una grande cucina urbana e il tavolo da pranzo più lungo del mondo. [Articolo di Antonella Romano - Repubblica/Palermo.it]

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10 gennaio 2014
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