Palermo Capitale della Cultura...
Un piano da 377 mln per far risorgere una macchina culturale da troppo tempo inceppata
Il primo verdetto dovrebbe arrivare a breve, quando una commissione farà scendere il numero delle pretendenti da venti a quattro o cinque, e poi sarà la volta della scrematura finale con la scelta della città italiana che sarà Capitale europea della Cultura nel 2019.
Ecco la corsa che vede Palermo tra le favorite, insieme alla siciliana Siracusa, a L'Aquila, a Taranto ma anche Pisa e Perugia.
Una sfida fatta propria dall'Amministrazione comunale di Leoluca Orlando che ha presentato il dossier inviato una settimana fa a Roma per illustrare il proprio progetto per diventare Capitale europea della Cultura insieme a una città bulgara, così come previsto dall'Ue.
A piazza Pretoria assicurano che, anche nel caso in cui Palermo non vincesse, i programmi resterebbero immutati, ma è anche vero che dei 377 milioni di euro previsti una fetta consistente (oltre 70) sarebbe concessa dallo Stato solo in caso di successo: un altro milione e mezzo arriverebbe dall'Unione Europea, 15 dalla Regione e il resto comunali, oltre a una piccola parte sostenuta dai privati. Un bel gruzzolo che servirebbe, nelle intenzioni del sindaco Orlando, a ridisegnare il volto di Palermo e a far risorgere una macchina culturale da troppo tempo inceppata. Oltre ottanta pagine fitte di numeri e cartine per illustrare come il capoluogo siciliano intende accaparrarsi la candidatura battendo le altre concorrenti.
Il progetto prevede il recupero dei porticcioli, un centro islamico con tanto di moschea, un investimento da 26 milioni sui cantieri della Zisa che sarebbero il cuore pulsante di tutto il programma degli eventi culturali; e ancora il nuovo bosco al parco Cassarà con diecimila alberi e la Favorita chiusa al traffico e pedonalizzata. Opere a cui si aggiungerebbero quelle infrastrutturali come il tram, l'anello ferroviario, il raddoppio della Palermo-Cefalù e l'ammodernamento della Palermo-Sciacca. Inoltre la città diverrebbe sede di una Biblioteca internazionale dei diritti in partenariato con quella dell'Onu in Minnesota e quella dell'Alta corte dei diritti umani a Strasburgo; di un'accademia dell'enogastronomia e di un Forum sui diritti umani; del progetto Musica per la Pace e del Festival Internazionale della Pace. Previsti anche sei milioni per la diffusione del wi-fi libero nel centro storico e nelle piazze principali, la trasformazione dell'ex chimica Arenella nella Fiera delle idee e la costruzione della nuova chiesa di Brancaccio dedicata al beato don Pino Puglisi. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]