Palermo come Napoli
Il capoluogo continua a marcire sotto i rifiuti e le istituzioni continuano ad accusarsi vicendevolmente per trovare il colpevole
Secondo il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il problema dei rifiuti rischia di fare diventare Palermo come Napoli. Un'affermazione allarmante che "trova pieno consenso del governo della Regione siciliana", si legge in una nota della presidenza della Regione. "Il giudizio - aggiunge la nota - ha riscontro nella gestione disastrosa dell'Amia (di cui il comune di Palermo è socio unico) che ha condotto la società alla dichiarazione dello stato di insolvenza e al rischio di fallimento. A sostenere ancora le fondate preoccupazioni di Bertolaso sono varie altre ragioni: dall'omessa vigilanza sugli accumuli di percolato a Bellolampo che hanno creato una bomba ecologica per i palermitani alle incertezze del socio unico nella promozione di un giudizio di responsabilità nei confronti degli amministratori dell'Amia. Per non parlare di quella che è apparsa una malcelata nostalgia per la mancata realizzazione del termovalorizzatore". "Da qualche settimana - conclude la nota - l'azione congiunta della Regione, dei liquidatori dell'Amia nominati dal tribunale e della Protezione civile ha consentito di individuare concrete soluzioni operative. I risultati tecnici della riunione indetta l'altro giorno dall'assessorato regionale all'Energia e ai servizi di pubblica utilità saranno definiti la prossima settimana in una riunione alla quale sarà invitato lo stesso Bertolaso, perché possa prendere diretta conoscenza delle soluzioni adottate".
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Palermo Diego Cammarata: "La Presidenza della Regione anziché utilizzare una giusta e corretta preoccupazione di Bertolaso per aprire nuovi ed inutili fronti di polemica, si adoperi per dotare Palermo e la Sicilia di un Piano regionale dei rifiuti" . "Condivido l’allarme lanciato da Bertolaso - ha detto ancora Cammarata -, che fa evidente riferimento alla futura capienza della discarica di Bellolampo. Ho lanciato io stesso un analogo allarme nel gennaio 2009, chiedendo lo stato di emergenza per la realizzazione di interventi strutturali sulla discarica, quando ebbi la consapevolezza che la Regione non avrebbe più realizzato il termovalorizzatore". "L’ho dichiarato da presidente dell’Anci in tutte le sedi e in tutti gli incontri - ha spiegato ancora il sindaco - quando cominciò questa lunga ed infruttuosa interlocuzione fra le amministrazioni locali e il governo regionale per il Piano regionale dei rifiuti e la riforma degli ATO. L’ho dichiarato durante la mia audizione alla Commissione parlamentare per i rifiuti presieduta da Pecorella e l’ho fatto di recente in una lettera indirizzata al presidente della Regione. La situazione economico-finanziaria di Amia pienamente recuperata e i disservizi odierni dovuti a problemi contingenti che saranno risolti nei prossimi giorni, nulla hanno a che vedere con le preoccupazioni relative al futuro smaltimento dei rifiuti in città. Qui non si tratta, come ho già scritto a Lombardo, di essere innamorati del termovalorizzatore, si tratta invece di individuare un sistema di smaltimento idoneo e rispettoso dell’ambiente che sia veramente efficace e sostituivo della discarica".
Insomma, mentre Palermo affonda nella munizza, Comune e Regione continuano imperterriti ad accusarsi vicendevolmente. Accuse e polemiche che trovano spazio anche nel caso della mancanza degli autocompattatori per la raccolta nel capoluogo siciliano.
Giusto nei giorni scorsi all’Amia è arrivata l’offerta per il noleggio di otto autocompattatori da parte di una ditta di Firenze. "Ho avuto rassicurazioni dai commissari di Amia che risponderanno subito all’offerta - ha detto il sindaco Cammarata - . I mezzi sono immediatamente disponibili e saranno subito trasferiti ad Amia non appena la ditta riceverà l’accettazione dell’offerta". Secondo Cammarata "l’arrivo di questi mezzi permetterebbe ad Amia di riprendere a pieno ritmo la raccolta in tutta la città che tornerà così ad essere pulita in brevissimo tempo".
Quindi, il Comune aspetta otto autocompattatori dalla Toscana, presi in affitto. Peccato che gli autocompattatori sarebbero stati già a disposizione da parecchio tempo, e qui in Sicilia!
"La mancanza di autocompattatori a Palermo è frutto di una vera e propria truffa a danno dei contribuenti". Ai microfoni di CNRmedia, l'assessore regionale all'Energia Pier Carmelo Russo parla chiaro, e ha annunciato il trasferimento di 16 compattatori da Catania a Palermo per smaltire i cumuli di rifiuti nelle strade. "Ora che è stato disposto il trasferimento dalla provincia di Catania - prosegue Russo - l'Amia può andarseli a prendere. Non c'è stato nessun ritardo nel passaggio dei mezzi, perché all'origine della questione c'è una truffa ai danni dell'Unione europea". "Per comprare questi compattatori - ha spiegato l'assessore - l'Ato Simeto 3 aveva fatto una gara e questi sono stati acquistati al prezzo di 2 milioni di euro. L'Ato però non li ha mai utilizzati: ha preferito fare un'altra gara in seguito alla quale ditte private gli hanno noleggiato i propri mezzi". "I compattatori fermi in un garage da 4 anni - ha concluso Russo - non potevano essere trasferiti a Palermo, in quanto prima andava chiusa l'indagine amministrativa per frode all'Unione europea.
Io sono assessore da 4 mesi e ho impiegato venti giorni a chiudere questa indagine. Chissà perché nessuno lo ha fatto prima".
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, GdS.it, LiveSicilia.it]