Palermo come tante Venezie
Per portare fuori la Biennale delle Arti ci vuole la Sicilia. ''Sogni e conflitti'' di una regione
Siti per i quali, se necessario, il ministero è anche pronto ad intervenire per eventuali interventi di ristrutturazione, attraverso quegli Accordi di programma (Apq) che già destinano ai beni culturali una quota del 5,7% dei fondi per lo sviluppo, anche europei. Ma per l'intero progetto della Biennale nel Sud, il ministero ha anche già stanziato oltre cinque milioni di euro, tratti dalle proprie risorse per le aree sotto utilizzate. ''Il ministero dell'Economia, con il dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione Dps - ha aggiunto Miccichè - sosterrà e seguira il progetto, con l'obiettivo di dare impulso alla crescita economica di quest'area del paese, privilegiando, nel settore dei beni artistici, un turismo sempre più orientato verso un'offerta innovativa e internazionale''.
''La cosa importante - ha aggiunto - non è semplicemente avere una mostra, che poteva essere organizzata anche diversamente, ma un rapporto duraturo tra Regioni del Sud e Biennale e avere dei siti che questa potrà utilizzare come e quando vuole con le proprie capacità e know how''. ''C’è bisogno di una presenza culturale al Sud - ha proseguito Miccichè - che non sia limitata alle singole città ma derivi anche da un'operazione di ampio respiro che riguardi tutte le regioni. Non sarà facile, ma le risorse, le intelligenze e la volontà ci sono''. E tutto questo, ha più volte sottolineato, nel contesto di un Sud dell'Italia che negli ultimi anni è cambiato, raggiungendo la capacità di utilizzare pienamente i fondi europei e registrando tassi di crescita paragonabili a quelli del Nordest.
''La Biennale ha scelto di uscire nel mondo - ha rilevato da parte sua Bernabè - non certo abbandonando Venezia, dove anzi si è acquisito un nuovo spazio come il Correr, ma dandosi una dimensione internazionale con l'esportazione della mostra ''Paintings'' a San Paolo, in Brasile, e riproponendosi anche nelle città storiche del Mezzogiorno'’. Questo progetto darà la possibilità di valorizzare nuovi spazi per l'arte contemporanea, cosa che comporterà nuove occasioni di sviluppo ma anche nuovi fattori di vantaggio competitivo più in generale. E questo progetto darà molto alla Biennale, ma permetterà di creare una scuole per una nuova generazione di curatori anche a Sud''. ''La Biennale non è solo vetrina - ha rilevato da parte sua Bonami - ma in questo modo innesca un processo e da vita ad una rete di strutture per l'arte contemporanea che potrà farci diventare una realtà nazionale importante in questo campo''. Quanto alle modalità con cui le mostre saranno portate al Sud, per dar vita ad una nuova esposizione nell'estate del 2004, Bonami ha sottolineato che non si tratterà di una semplice riproposizione di quanto è stato allestito a Venezia, ma di un ripensamento delle stesse mostre, da parte dei curatori, alla luce della loro nuova collocazione, in modo che queste possano presentarsi con un evento diverso. Nessuna anticipazione tuttavia sulle località e i siti che saranno prescelti, in quanto le proposte saranno di competenza delle stesse Regioni in accordo con la Biennale.
Fonte: Ansa