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Palermo continua a rinnovarsi, tra restauri e nuovi spazi dedicati alla cultura

Il Museo Pitrè sarà restaurato, 40 mila volumi torneranno alla biblioteca comunale di Casa Professa

20 novembre 2003
IL Museo Pitrè cambia casa e trasloca a Palazzo Tarallo, anche se solo temporaneamente. I locali del museo infatti, devono essere restaurati e quindi non potranno essere accessibili al pubblico.
L'assessore alla Cultura del comune di Palermo Gianni Puglisi aveva garantito, l'estate scorsa, che a settembre sarebbe stata  la gara d'appalto, ma ancora oggi non c'è l'ombra del bando. Nonostante tutto l'assessore non si perde d'animo, convinto del fatto che ormai non manchi molto e pensa addirittura a  come gestire i diciotto mesi di lavori. La sua idea era quella di lasciare aperte al pubblico, a rotazione,  alcune sale del museo ma il parere dei tecnici è stato contrario. Palazzo Tarallo, restaurato da oltre un anno, sarà soltanto una soluzione transitoria in attesa che i lavori di restauro vengano ultimati. Infatti è stato assegnato, in attesa di essere utilizzato, all'assessorato alla Cultura e non al museo Pitrè.

L'ipotesi più accreditata è che il palazzo di Ballarò diventi sede di poli culturali da tempo in cerca di casa come ad esempio il museo delle marionette che si sta trasferendo in una sede troppo piccola per ospitare tutto il suo materiale e la compagnia Cuticchio. Ritornando al museo Pitrè intanto bisogna  iniziare subito a redigere « un progetto ad hoc per ridurre al minimo i rischi di dispersione e di danneggiamento. - dice il direttore del Pitrè, Eliana Calandra - Si tratta di trovare soluzioni per pezzi grandi come i carretti e per oggetti piccoli come aghi e ami da pesca».  Infatti devono essere trasferiti circa quattromila oggetti della tradizione popolare e della vita quotidiana contadina, dalla fine del '700 ai primi del '900. Stiamo parlando di oggetti di grande valore come la collezione dei presepi di terracotta del trapanese Giovanni Matera, una biblioteca di circa 24 mila volumi,  di 3.600 tra fotografie, diapositive e stampe e un cospicuo archivio.

Le novità comunque, non riguardano solo il restauro del museo ma in generale diversi spazi, della città,  destinati alla cultura. La biblioteca comunale ad esempio, che si trova nelle sale storiche di Casa Professa è, da anni, bloccata da un restauro a causa del quale si è dovuti procedere al trasferimento di ben 40 mila volumi nell'abbazia di San Martino delle Scale. Presto comunque i volumi torneranno a casa. "Presto - dice Pugliesi - conto di potere disporre di parte del complesso di Montevergini, destinato, ma non interamente, alle commissioni consiliari. Intendo, però, trasferire i volumi, dopo averli restaurati". La biblioteca  inoltre, potrà disporre di Palazzo Marchesi  nella vicina piazzetta Quaranta Martiri. "Finalmente -aggiunge l'assessore- stiamo concretizzando l'acquisizione dei locali dell'Aeronautica e del demanio, che ringrazio entrambi". Ma Puglisi è soddisfatto pure di avere ricompattato tutti gli uffici della Cultura a Villa Trabia, dopo il trasferimento del Turismo a Palazzo Ziino e il prossimo trasloco dello Sport a Palazzo di Rudinì. "Ho chiesto che il parco - aggiunge l'assessore - oggi di competenza di Ville e giardini, passi pure a noi". L'intenzione è di farne sede, già dalla prossima estate, di una serie di iniziative en plein air.

Nell'incontro con il consulente per il centro storico Nino. Bevilacqua, Puglisi affronterà il problema edilizia. In primo piano il grande palazzo dell'Opera pia Palagonia, compreso tra le vie Dante, Garzilli, Paternostro e Villafranca. Costruito a metà del 1800 come ospizio di beneficenza. Gemello dell'Albergo dei poveri, divenne caserma garibaldina, quindi istituto di formazione musicale per i militari, e poi venne colpito da una bomba nel 1943. Oggi è distrutto, e sotto gli archi sventrati c'è un parcheggio.

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20 novembre 2003
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