Palermo ricorda la madre del computer, Ada Lovelace
Oggi, mercoledì 13 ottobre, è l'"Ada Day", a Palazzo Chiaramonte-Steri una giornata di studi
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A metà dell'Ottocento in Inghilterra, una donna capì per prima che era possibile creare un'intelligenza artificiale per ordinare alle macchine di svolgere funzioni programmate. L'idea germinale di un sistema progenitore del computer.
Ad avere la geniale intuizione, nata sullo sfondo della prima rivoluzione industriale, fu Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron. A lei è dedicata una giornata mondiale ("Ada Day") che a Palermo si svolge oggi, mercoledì 13 ottobre, nel complesso monumentale dello Steri per iniziativa dell'Università e con il sostegno del Comune.
Gli studiosi si confronteranno sulla storia straordinaria di una donna che con la sua intelligenza matematica superò i pregiudizi e le limitazioni del tempo e diede una svolta al corso della scienza. Decisivo fu l'incontro con Charles Babbage, uno scienziato che già aveva maturato l'idea di un calcolatore. Ada Lovelace diede forma a quel progetto separando la meccanica (hardware) dalla programmazione: il suo software era costituito da bande perforate che trasmettevano ordini alle macchine.
La vicenda umana e scientifica della madre del computer, morta ad appena 36 anni, viene ripercorsa anche con due video curati da Valeria Patera che ha organizzato l'incontro: "Pensare la tecnica" (Dall'invenzione del software alla Rivoluzione 4.0) e "La fata matematica", brano di uno spettacolo teatrale con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci.
"Ada Lovelace - dice Valeria Patera - ebbe il grande merito di mettere in pratica il concetto della programmazione: codificava le funzioni delle macchine che fino a quel momento erano progettate per un solo compito. E quell'intuizione ha davvero cambiato il mondo".