Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Palermo: una città in emergenza

Nel capoluogo, stracolmo di rifiuti, anche la pericolosa rabbia dei precari

27 aprile 2013

Tensione e scontri nella notte a Palermo tra un gruppo di operai ex Pip della Social Trinacria onlus (tremila persone) e i carabinieri, uno dei quali ha anche sparato alcuni colpi di pistola in aria per sedare gli animi. I tafferugli si sono verificati davanti alla sede dell'Ars dove era in discussione la Finanziaria.
La protesta è esplosa quando è giunta la notizia dell'approvazione di un emendamento che avrebbe reso impossibile la stabilizzazione. Una notizia non confermata che, comunque, ha innescato la protesta dei precari, che erano in presidio davanti Palazzo dei Normanni in attesa di notizie sul loro destino. Pacifica, secondo i manifestanti; violenta secondo i carabinieri.

I militari, mentre stavano inseguendo tre uomini che avevano gettato per strada cassonetti e spazzatura per bloccare il traffico, si sono trovati davanti i manifestanti, che li avrebbero insultati e colpiti con una sassaiola. A questo punto un militare, per sedare gli animi, avrebbe esploso otto colpi di pistola in aria. Uno dei tre che aveva bloccato corso Alberto Amedeo rovesciando alcuni cassonetti di rifiuti è stato preso e denunciato. E' un pregiudicato di 41 anni, denunciato per violenze e resistenze a pubblico ufficiale.

E mentre fuori dal Palazzo si scatenava la follia, in commissione Bilancio veniva incrementato lo stanziamento per gli ex Pip, da 12 a 36 milioni di euro, nell'ottica di una eventuale proroga dei contratti fino al 31 dicembre di quest'anno.

"Dinanzi alla più che legittima protesta dei lavoratori contro la Regione Siciliana ancora una volta si risponde con la repressione arrivando perfino agli spari delle forze 'dell'ordine' ad altezza d'uomo verso i manifestanti", ha sostenuto in una nota il sindacato Slai Cobas (ma i carabinieri hanno sottolineato che sono stati esplosi solo alcuni colpi in aria, ndr), esprimendo "forte solidarietà ai lavoratori Ex Pip in lotta da diversi giorni a Palermo per difendere il loro posto di lavoro". "La vera violenza - prosegue la nota - è quella di questo Stato di polizia al servizio di governi e istituzioni moderno fasciste al cui fianco sempre più complici e collusi sono i sindacati confederali come la Cisl che non ha perso tempo a prendere le distanze". Secondo lo Slai Cobas "la repressione non spegne ma alimenta la ribellione e la lotta necessaria e giusta di lavoratori, operai, precari, disoccupati, giovani, donne, migranti contro chi al potere ci vuole attaccare perfino nella nostra dignità di vivere".

Il malessere e l’emergenza della città, capoluogo della Sicilia, è sotto gli occhi di tutti, e gli immensi cumuli di spazzatura di “partenopea memoria” e i conseguenti incendi notturni ne sono l’immagine emblematica.
Immagine salita alla ribalta nazionale tanto che il presidente del Senato, Piero Grasso, ha personalmente chiamato il curatore fallimentare dell'Amia, Mario Serio, per essere informato sulla situazione dell'emergenza rifiuti a Palermo. "Si è informato su come ci stiamo organizzando per ripulire la città e quale strategia si sta mettendo in campo per liberare le strade dalle duemila tonnellate ancora non raccolte - ha detto Serio - Mi ha garantito un suo impegno per dare soluzione all'emergenza".

A quattro giorni dall'intervento di Palazzo Chigi che ha prorogato l'ordinanza di protezione civile sull'emergenza rifiuti a Palermo, il curatore Serio, di fronte alle strade ancora sommerse dai rifiuti, ha lanciato un appello. "Chiediamo al governo regionale e nazionale l'aiuto di uomini e mezzi, le istituzioni dovrebbero dimostrare la stessa sensibilità del caso Napoli, quando scoppiò l'emergenza nel 2008 e l'esercito fu inviato gratuitamente". "Chiedo - ha detto ancora - un intervento gratuito dell'esercito o delle forze della protezione civile regionale o di altre enti nazionali o regionali. Amia e i suoi lavoratori stanno facendo sforzi sovrumani ma non possono diventare il capro espiatorio di una situazione critica".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it, Corriere.it]

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

27 aprile 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia