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Parola di arcivescovo...

Il monito del cardinale Paolo Romeo alla vigilia del voto delle regionali "Via i corrotti dalla politica"

11 ottobre 2012

"Il degrado morale e sociale della politica ha oltrepassato ampiamente il livello di guardia, il bene comune, lo spirito di servizio e le istanze etico-sociali non sono priorità per i politici, lo stile e le modalità di approccio dell'attuale assetto manifestano incontestabile carenza di seria fondazione morale, basta scambio clientelare, via i corrotti dalla scena pubblica, la cattiva politica prevale nella campagna elettorale" dice la Conferenza episcopale siciliana (Cesi) che esce allo scoperto alla vigilia del voto delle regionali siciliane col documento "Amate la giustizia, voi che governate sulla terra. Riflessioni dei vescovi di Sicilia sulla situazione sociale e politica" che parla della regione ma con occhio critico che guarda anche a ciò che accade nel resto d' Italia.
Per la Cesi siamo in una fase di "allarmante decadimento culturale, politico, sociale ed economico della Sicilia. Il clima di conflittualità - dicono i vescovi - lo scontro tra scelte politiche contrastanti, ha ormai assunto toni di guerra tra le parti. Esso esprime quasi esclusivamente una deprimente logica di spartizione del potere, lo scontro tra forze più o meno occulte, la strumentalizzazione delle persone, la pressione mediatica e il condizionamento dell'opinione pubblica".

Il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, dunque, si appella ai siciliani: "Andate a votare perché altrimenti sarebbe come deresponsabilizzarsi. Se io non voto faccio in modo che restino in atto i meccanismi per cui i più corrotti vengono eletti. Se, invece, voglio modificare lo status quo, devo andare a votare. La politica - ha aggiunto - è avvezza a un gioco che mi viene di chiamare 'dittatura della democrazià, una democrazia a termine. Chi va a governare pensa 'uso la democrazia fino a quel momento, poi faccio il dittatore'". E l'alto prelato entra nel merito dando una valutazione che è quella di gran parte dei siciliani: "C'è uno spreco enorme di risorse pubbliche. Le prossime elezioni si svolgeranno con una tempistica calcolata per evitare la riduzione del numero dei parlamentari regionali. Stiamo assistendo a un degrado morale, a un livello di corruzione, a uno spreco continuo delle risorse economiche e umane, in un momento in cui la gente non può fare la spesa".
"Tra diciotto giorni - ha aggiunto Romeo - sapremo chi sarà il presidente della Regione, dieci giorni dopo conosceremo i componenti dell'Ars e il presidente si troverà a fare i conti con la dispersione delle forze politiche e con maggioranze incerte". Per il cardinale "questo non è una buona premessa per il corretto funzionamento dell'amministrazione pubblica".

Nel documento i Vescovi evidenziano come la politica regionale e nazionale abbia "sistematicamente disatteso l'impegno verso i giovani. Attraverso penose scorciatoie - scrivono i vescovi - utilizzate per creare o mantenere il consenso elettorale si è contribuito ad alterare gravemente l'approdo al mondo del lavoro di migliaia di giovani bruciando intere generazioni con la piaga del precariato".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno]

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11 ottobre 2012
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