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Parte la sfida siciliana

Trovato l'accordo nel centrodestra (è Lombardo il candidato presidente) parte la campagna elettorale

25 febbraio 2008

Il centrodestra ha sciolto il nodo siciliano. L'intesa è stata trovata. "Tutti si sono comportati al meglio pensando prima che ai propri interessi personali, agli interessi della Sicilia e del paese". Silvio Berlusconi è soddisfatto per la scelta di candidare Raffaele Lombardo alla presidenza della Regione Sicilia. "Grazie all'intesa con il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo il Pdl vincerà le regionali in Sicilia e conquisterà anche un'ampia maggioranza al Senato". Questa la convinzione del Cavaliere che, con il riuscito apparentamento con l'Udc siciliano non ha perso l'occasione per punzecchiare l'Udc nazionale, al quale ha ricordato che è il Pdl, futura costola italiana del Ppe, “la casa naturale” degli ex alleati centristi. In collegamento telefonico con un convegno organizzato a Torino da Vito Bonsignore, ex Dc ora eurodeputato dell'Udc passato al Pdl, Berlusconi ha infierito sul partito di Casini: "Non hanno valutato sufficientemente che siamo riusciti, per la prima volta in Italia, a portare tanti laici su posizioni della Chiesa su temi cruciali come i valori della vita e della famiglia. Il Pdl è il centro e non c'è nessuno scivolamento a destra come qualcuno vuole maliziosamente insinuare".

A chi a Berlusconi ha chiesto se l'accordo con l'Unione dei democratici cristiani siciliana, guidata da Totò Cuffaro, possa generare qualche imbarazzo a livello nazionale, il Cavaliere ha risposto: "E' una cosa che sta seguendo Lombardo e si tratta di un'alleanza con lui. Ad ogni modo - ha aggiunto - non credo che ci sarà una partecipazione diretta di Cuffaro alle elezioni siciliane".
Per quanto riguarda il ''grande escluso'', Gianfranco Miccichè, Berlusconi ha confermato che avrà un ruolo nell'eventuale futuro governo in materia di sviluppo del Mezzogiorno

Il ''sacrificio'' di Miccichè - Il giorno dopo la sua esclusione dalla corsa per Palazzo dei Normanni e la parallela cancellazione del progetto Stefania Prestigiacomo che lui avrebbe comunque condiviso (leggi), Gianfranco Micciché è risultato essere l'agnello sacrificale della difficile costruzione partitica del centrodestra siciliano. Non lascerà il Pdl, come si era vociferato nelle ore immeditatamente seguenti all'ufficializzazione dell'intesa con l'Mpa di Raffaele Lombardo e della scelta di quest'ultimo come candidato alla poltrona di presidente della Regione Sicilia e come chiedevano alcuni dei suoi sostenitori sul suo blog. Resterà nel Pdl e sarà impegnato nel prossimo esecutivo qualora la coalizione di centrodestra abbia la meglio alle elezioni del 13 e 14 aprile. Al coordinatore di Forza Italia nell'Isola, considerato uno dei più fedeli colonnelli di Silvio Berlusconi nella gestione del territorio, non gli rimane che fare buon viso a cattivo gioco, soprattutto dopo che il Cavaliere gli ha garantito l'incarico di ministro per il Mezzogiorno. Ma buon viso solo fino ad un certo punto, in realtà, perché qualche sassolino dalla scarpa l'esponente azzurro non ha rinunciato a toglierselo: "Berlusconi è stato costretto a indicare Lombardo per una serie incredibile di pressioni - ha detto all'Ansa, uscendo ieri mattina da Palazzo Grazioli -. Solo ieri sera si era convinto del progetto ed era stato freddo con Lombardo. Poi, però, hanno fatto credere a Berlusconi che senza Lombardo ci sarebbe stata una sconfitta sicura, cosa che invece non ci sarebbe stata". Micciché si è detto anche d'accordo con Dell'Utri, che dalle pagine del Corriere di ieri spiegava che la scelta migliore sarebbe stata quella di Stefania Prestigiacomo: "E anche Silvio ne era convinto".

"Silvio Berlusconi mi ha chiesto di essere il garante, a livello di governo nazionale, del rinnovamento e del cambiamento nella politica siciliana: io fino ad oggi mi sono sempre rifiutato per non dare l'idea di alzare il prezzo ma oggi quella partita è finita e la situazione è diversa", ha detto Miccichè. "Sul piano siciliano - ha aggiunto Miccichè - sceglierò gli uomini della giunta Lombardo ed è possibile che presenti una lista composta da giovani, da nuove idee, per continuare la battaglia di rinnovamento. Al governo nazionale posso continuare questa lotta per un nuovo sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno in grado di governare al meglio l'importante capitolo del quinquennio di sviluppo 'Agenda 2007-2013'".
Al cronista che gli ha chiesto se l'appoggio di Cuffaro a Lombardo possa creare qualche imbarazzo a livello nazionale al Pdl, Miccichè ha risposto con una battuta ironica: "Evidentemente c'è un motivo per cui Kafka è nato a Vienna e Pirandello è nato in Sicilia". Poi ha aggiunto: "Sono molto soddisfatto dell'ultimo incontro con il presidente Berlusconi che ancora una volta ha dimostrato il suo interesse reale nei confronti di tutto il Sud e della Sicilia in particolare e della necessità di rafforzare gli strumenti di legalità".

Il Lombardo ''vittorioso'' -
E tra i due diretti contententi di queste settimane, almeno all'apparenza, sembra scoppiata la pace. E' lo stesso Lombardo a riferirlo spiegando di avere ricevuto da Micciché una “cordiale telefonata”. "E' durata 10 minuti ed è stata intensa e molto molto cordiale. Miccichè - ha aggiunto Lombardo - mi ha garantito che si è schierato apertamente e convintamente a sostegno della mia candidatura a presidente della regione".
E alla cordialità di Miccichè si è unita all'entusiasmo che Raffaele Lombardo ha raccolto al Palasport di Acireale (CT), sede della convention dell'Mpa che ieri ha aperto la campagna elettorale dell'europarlamentare catanese per la corsa alla presidenza della Regione.
In prima fila, in platea, tra gli altri, l'ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, gli esponenti di An Pippo Scalia, Raffaele Stancanelli, Domenico Nania e l'ex presidente della Provincia di Palermo, Francesco Musotto.

Alla convention il leader dell'Mpa ha esordito parlando proprio di Miccichè: "Gianfranco Miccichè mi ha detto che per lui nei miei confronti sono ritornati i sentimenti di quel Miccichè che sei mesi fa in una saletta dell'assemblea regionale siciliana, a Palazzo dei Normanni, mi supplicava di fare il presidente della Regione". Ai giornalisti che gli hanno chiesto i motivi del cambiamento dell'atteggiamento dell'esponente di Forza Italia, Lombardo ha risposto: "Dovete chiederlo a lui, ma devo dire - ha aggiunto - che nella veste del rivoluzionario di Che Guevara, non lo vedo (alludendo al partito che Miccichè aveva detto d'essere pronto a fondare, chiamato ''Rivoluzione siciliana'', ndr)".
Immancabile un commento su Cuffaro: "Mi auguro che questa manfrina su Cuffaro e la discontinuità non nasconda un vuoto di programma, che invece mi sembra evidente nel Centrosinistra. Cuffaro non verrà ad Acireale perché non intende fare in modo che la sua presenza venga strumentalizzata. Oggi vedo gente che ha avuto prebende da lui che lo rinnega, ma Cuffaro ha trovato in me uno che non gli volta le spalle".

Infine Lombardo ha calorosamente ringraziato Berlusconi: "Lasciatemi esprimere grandi apprezzamenti per Silvio Berlusconi, senza di lui e le sue decisioni ci sarebbe stata una lotta all'ultimo sangue". "Berlusconi - ha aggiunto Lombardo - piuttosto che ingaggiare una battaglia ha voluto scommettere su questa novità storica: la prima volta che un candidato presidente alla regione siciliana non è espressione di un partito nazionale, ma dell'autonomismo locale. E' un'anomalia che fa rima con autonomia". Grandi apprezzamenti anche per Bossi, Calderoli e Fini che, ha detto Lombardo, "hanno puntato subito su questa grande scommessa storica".

Dall'altra parte... - "Quello che è avvenuto in queste ore non è che l'epilogo naturale di una vicenda il cui unico obiettivo è la gestione del potere in Sicilia. E da questo punto di vista la candidatura 'unitaria' di Lombardo sancisce la perfetta continuità con il precedente governo di centrodestra". Anna Finocchiaro, candidata del Pd alla presidenza della Regione siciliana, ha commentato così l'intesa tra Pdl e Mpa per opporle Raffaele Lombardo nella corsa alla guida della Regione. "Si tratta - ha aggiunto - della conferma di una concezione del potere fatta di occupazione della pubblica amministrazione, di clientele, di inefficienze e di sprechi. Oggi tutto è uguale a ieri: Lombardo come Cuffaro. E in tutto questo la rivoluzione di Miccichè si 'spegne' con una poltrona al governo nazionale". "Per noi non cambia nulla - ha concluso la presidente dei senatori del Pd - Lo sapevamo e ce lo aspettavamo: si conferma ancora più forte la necessità di un cambiamento per la nostra isola e oggi sono ancora più convinta che accanto a noi ci saranno le risorse più sane, le forze più oneste, i talenti più brillanti, le donne e i giovani della Sicilia". 
Secondo il segretario regionale del Pd, l'ex sindaco di Messina Francantonio Genovese: "La rivoluzione annunciata da Miccichè è finita in farsa. Per Berlusconi la Sicilia continua a rimanere solo un serbatoio elettorale, peccato per lui che si stia svuotando ogni giorno di più". "Berlusconi ha festeggiato l'accordo con Lombardo uccidendo il vitello più grasso! - ha aggiunto - Povero Miccichè, gli è toccato di subire l'ennesima mortificazione. Una cosa è certa: la candidatura a presidente del post-democristiano Lombardo dimostra inconfutabilmente che, dopo quattordici anni, Forza Italia non è ancora riuscita a proporre nemmeno una persona degna di guidare il governo della Sicilia"

Al di la delle stilettate di vero inizio di campagna elettorale, la Sinistra Arcobaleno ha deciso di candidare Rita Borsellino come capolista del movimento per le regionali. "Ho fatto questa scelta per confermare un percorso unitario", ha affermato Borsellino, candidata in tandem con Anna Finocchiaro.
Il simbolo della lista è ancora in elaborazione e conterrà le scritta 'Rita Borsellino' e 'Sinistra Arcobaleno'. "Rita - hanno detto i leader del movimento - è la garante del programma stilato nel 2006 alle ultime regionali. Dobbiamo tutti lavorare per avere una Sicilia profumata e colorata".
"La candidatura alla presidenza della Regione siciliana di Raffaele Lombardo è stata molto sofferta nel Pdl. E' arrivata dopo tanti, troppi ritardi in cui le forze del centro destra hanno cercato di trovare faticosamente un accordo siglato solo ieri (sabato per chi legge, ndr) a tarda sera alla vigilia della campagna elettorale del leader dell'Mpa", ha commentato Rita Borsellino. "E' questo è in contrasto con quanto accaduto nel centro sinistra - ha aggiunto infine - in cui l'accordo trovato vede la Sicilia, e non le candidature personali, alla base del progetto, in un disegno unitario". [La foto è di Mike Palazzotto (la Repubblica / Palermo)]

- ''LA POLITICA DEI CANNOLI'' di Francesco Merlo (la Repubblica)

 

 

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25 febbraio 2008
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