Partito del Sud: un caso ancora aperto
''Se è bastato parlare di Partito del Sud per arrivare a questo risultato, figuriamoci quando lo faremo...''
"Se è bastato parlare di Partito del Sud per arrivare a questo risultato, figuriamoci quando lo faremo...". Raffaele Lombardo ha accolto con favore le proposte del presidente del Consiglio e sta a vedere: i meridionalisti sono ora a un bivio, se cioè costituire una corrente, un gruppo parlamentare o un vero e proprio partito.
Il piano "innovativo" annunciato da Silvio Berlusconi con lo sblocco dei fondi Fas potrebbe avvenire con una riunione del Cipe a breve e con la creazione di una cabina di regia e di una sorta di nuova Cassa del Mezzogiorno. Con uno stanziamento anche di 21 miliardi. Ma non è escluso che l'esecutivo modifichi il decreto anticrisi in tal senso già al Senato. Ipotesi al momento remota, spiega chi è in contatto con via XX Settembre. "Stiamo discutendo, se decidessimo così - riferiscono altre fonti governative - le modifiche sarebbero diverse".
Lombardo spiega in un'intervista di aver suggerito a Berlusconi "un piano di durata non meno che trentennale per creare una vera unificazione. E poi il 'dissequestro' dei fondi Fas": "Non vogliamo né elemosine né regali - sottolinea il presidente della Regione Sicilia - vediamo cosa prospetta Berlusconi e valuteremo". "Noi rivendichiamo senza timore di smentita - aggiunge Lombardo - di avere avviato un dibattito che campeggia su tutti i giornali e che adesso finalmente sta entrando nelle teste delle persone, soprattutto degli stessi meridionali che ci credono poco perchè sono disillusi". "L'importante adesso - osserva Lombardo - è andare avanti con quanti ci credono ma non in maniera strumentale, perchè la politica è venire incontro alle esigenze reali delle persone".
L'annuncio di un piano "innovativo" per il Sud "è buono" ma non basta. "Dopo gli annunci che il governo passi dalle parole ai fatti. Ci aspettiamo che provveda rapidamente al reintegro dei fondi Fas e all'effettivo varo di un piano straordinario per il sud" ha affermato Arturo Iannaccone, responsabile nazionale del dipartimento welfare e sanità del Mpa. Che chiede la creazione di un ministero per il mezzogiorno. "Le popolazioni del sud sono stanche - ha aggiunto Iannaccone -, c'è un clima sociale ormai prossimo a fenomeni di ribellione e dobbiamo intervenire soprattutto per dare una nuova speranza ai giovani meridionali". Secondo Iannaccone, "la diffusa avversione al progetto del Partito del Sud che emerge in queste ore, dimostra che si tratta di un'iniziativa politica che fa paura proprio perchè scaturisce da un sentimento diffuso tra le popolazioni meridionali. Di questo ne dovrebbero tener conto esponenti politici che, in quanto espressione di un potere oligarchico, hanno una scarsa conoscenza del territorio".
Il sottosegretario Gianfranco Miccichè e i suoi "amici", da parte di Silvio Berlusconi vogliono vedere "fatti", non promesse. "Il tempo delle deleghe in bianco è finito", scrive il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe in una lunga dichiarazione in cui replica alla nota di ieri del presidente del Consiglio che, afferma, gli ha trasmesso "una sensazione di stupore". Stupore che riguarda l'accusa a chi sventola la bandiera sudista per "lucrare potere". "Quel qualcuno dovrei essere io, se non ho capito male", afferma Miccichè, che invece sostiene una realtà opposta: è il governo ad aver "tradito" il Sud per seguire invece "l'asse Tremonti-Lega Nord". Una situazione che, aggiunge, "è sotto gli occhi di tutti".
Per rovesciarla è necessario fare il Partito del Sud, il sottosegretario siciliano è pronto ad andare avanti. Se invece lo farà Berlusconi, facendo del Sud d'ora in poi "la priorità del governo, ne prendo e ne prendiamo atto - afferma Miccichè - e saremo al fianco del presidente, dandogli la nostra fiducia. Ma ci vogliono gesti concreti".
Quali? Miccichè li elenca: "Sbloccare i fondi Fas subito, rendere i parlamentari meridionali protagonisti del momento della scelta e della elaborazione delle strategie, rinforzare dentro l'esecutivo la posizione dei ministri, come Stefania Prestigiacomo, autorevoli, che devono difendersi dall'ingerenza e dalla voglia di potere di quanti vogliono accaparrarsi tutto e non rispondere di niente". "Su questo - conclude Miccichè - io non ho difficoltà a ribadire la mia fiducia al mio amico Silvio Berlusconi. Ma prima vogliamo vedere i fatti, e si tratterà dell'ultima volta".
Di tutto questo bailamme l'opposizione, ovviamente, ne approfitta. E punta il dito contro le carenze dell'esecutivo: "Il PdL e il Governo hanno tradito tutti gli impegni che avevano preso nei confronti delle persone che vivono nel Mezzogiorno" ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini. "Il centro destra ha tradito il sud e non potrà cavarsela con le ennesime bugie" rilancia il candidato alla segreteria nazionale del Pd Pierluigi Bersani.
"La nuova questione meridionale che ci troviamo ad affrontare sembra sempre di più una Babele nella quale diviene difficile distinguere i bisogni reali e gli opportunismi, anche perchè è in atto un gioco poco chiaro di strumentalizzazioni politiche che di certo non aiuta a fare chiarezza". E' uno dei passaggi dell'intervento di Saverio Romano, responsabile Organizzazione dell'Udc e segretario regionale in Sicilia, al Consiglio nazionale del partito. "In tale contesto - aggiunge Romano - diviene sempre più arduo individuare gli strumenti idonei per offrire al Mezzogiorno una prospettiva reale di cambiamento e di sviluppo. La razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie, la lotta agli sprechi e la semplificazione delle decisioni sono traguardi che si possono e che si devono raggiungere".
Per Romano "non servono tanto misure eccezionali, piani Marshall e contributi a pioggia quanto piuttosto una politica di rigore che a livello locale ottimizzi le risorse che verranno destinate". L'Udc, conclude Romano, "è disponibile a collaborare senza pregiudizi in questo lavoro di riforma ma non sarà un fantomatico Partito del Sud che tutti vogliono per catturare consenso in modo demagogico a fare la differenza e di certo non serve per far funzionare la burocrazia occuparne le poltrone ma utilizzare le risorse al meglio e pretendere dal governo Berlusconi che ci dia quelle che ci spettano".
Salvatore Cuffaro, ex-governatore della Sicilia, boccia senza riserve il Partito del Sud che sarebbe "dannoso e inutile". In un'intervista al Corriere della Sera ha spiegato il perchè così: "Non ci potrebbe essere risposta perggiore. Non si può cavalcare un sentimento di rivalsa contro il Nord da dentro il Pdl". Piuttosto l'ex-governatore siciliano punta il dito contro gli stessi che oggi chiedono maggiore attenzione e fondi per il Sud: "Ma dov'erano tutti quanti nell'ultimo anno? A votare i provvedimenti del governo che affossavano il Meridione". E questo ha fatto anche la "pattuglia" Mpa di Raffaele Lombardo in Parlamento: "Da un anno vota tutti i provvedimenti contro il Sud" e per questo lo stesso Lombardo si è reso colpevole, secondo Cuffaro, di aver svuotato i fondi Fas per il Mezzogiorno. I fondi Fas "non ci sono più. Li hanno svuotati il Pdl e Lombardo".
Poi, una valutazione per niente ottimistica su Berlusconi: "Veline o non veline, ha cominciato la sua parabola discendente. Un ciclo è finito".
[Informazioni tratte da AGI, Ansa.it, Adnkronos/Ing, Corriere.it, La Siciliaweb.it]
- La nuova "questione meridionale" (Guidasicilia.it,27/07/09)
- "In Sicilia va in scena l’opera dei pupi" di G. A. Stella