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Passa la doppia preferenza, si infrange il "Modello Sicilia"

Il voto all'Ars sulla doppia preferenza di genere alle elezioni ha spaccato gli equilibri

05 aprile 2013

L'Ars ha approvato la norma che introduce la doppia preferenza nel voto per le amministrative: a partire dalle elezioni del 9 e 10 giugno gli elettori potranno indicare per il consiglio i nomi di due candidati, a patto che uno sia di un uomo e l'altro di una donna (altrimenti la seconda preferenza sarebbe annullata). Il provvedimento è passato con 52 voti a favore, 18 contrari e 2 astenuti.
Il voto di questa notte all'Ars però, spacca i gruppi di opposizione. E in aula, durante le dichiarazioni, sono volati gli stracci.
Il Pds-Mpa, che si è astenuto, ha contestato al Pdl, al Pid e alla lista Musumeci di avere votato assieme alla maggioranza, pur avendo firmato in precedenza la pregiudiziale al ddl, respinta dall'aula ma che se fosse passata avrebbe affossato definitivamente il testo.
Una spaccatura si è registrata anche all'interno del gruppo Musumeci, con il capogruppo Santi Formica (firmatario della pregiudiziale) che ha votato contro la proposta del Pdl di stralciare dal testo gi altri articoli per votare solo la doppia preferenza, mentre Nello Musumeci e gli altri deputati hanno dato voto favorevole. Intervenuto dal pulpito, Formica ha più volte parlato della norma come un favore alla mafia.

La votazione, inoltre, sembra aver infranto anche il tanto decantato "Modello Sicilia". Per la prima volta, infatti, i 5stelle hanno votato contro il governo Crocetta, facendo saltare  lo schema maggioranza e 5stelle a supporto (ma senza alleanza formale) che molti hanno pensato si possa esportare nel Parlamento nazionale. E invece, il voto sembra dare ragione al "modello Renzi", cioè la possibile intesa tra Pd e Pdl per la formazione del nuovo governo a Roma.
Subito dopo l'approvazione in aula della norma, è intervenuto il presidente Rosario Crocetta: "Spero che nel Movimento 5 stelle si apra una riflessione: per approvare le leggi si fanno anche delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati".
Ma per il movimento di Grillo, il voto conferma proprio il "modello Sicilia". "Noi votiamo solo le idee che ci convincono, decidendo di volta in volta e questa volta eravamo contrari", ha detto Giannina Ciancio, deputato 5stelle.
I 5stelle hanno votato contro la norma, che pur favorisce le pari opportunità e la presenza delle donne nei comuni, perché assieme alla doppia preferenza volevano l’introduzione del "seggio unico" per lo spoglio. Ma l’intesa parlamentare, spinta dal Pd e raccolta dal Pdl, si è basata proprio sul voto secco alla sola doppia preferenza di genere, lasciando fuori gli altri tre articoli che avrebbero modificato l’impianto della legge elettorale, a poche settimane dal voto, che invece, proprio in virtù dell’accordo, saranno affrontati all’indomani delle elezioni amministrative di giugno.

Voto "alzata e seduta": il M5s" si confonde... - Con voto "alzata e seduta", l'Ars ha respinto la pregiudiziale presentata da sette parlamentari di centrodestra, che se votata a favore avrebbe affossato il disegno di legge elettorale. Durante il voto ci sono stati attimi incertezza, perché i deputati dei 5stelle dai loro banchi avevano detto di volersi astenere. Ma il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha risposto che il voto per "alzata e seduta" non prevede l'astensione. A quel punto, i deputati grillini sono rimasti seduti in clima di smarrimento, mentre quelli del centrodestra si alzavano votando dunque a favore della pregiudiziale e il centrosinistra rimaneva seduto, quindi esprimendo il voto contrario. Ma in aula s'è accesa la protesta dell'opposizione, Ardizzone a quel punto ha fatto ripetere il voto invertendo il meccanismo: così il centrodestra è rimasto seduto, il centrosinistra si è alzato e i grillini si sono alzati anche loro, esprimendo dunque il voto contrario alla pregiudiziale.
"Vergogna... vergogna", hanno urlato i deputati del centrodestra rivolgendosi ai 5stelle. "Ci avevano detto che si sarebbe astenuti, invece si sono schierati con la maggioranza", dice uno dei promotori della pregiudiziale dopo il voto. Ardizzone allora ha sospeso la seduta per pochi secondi, mentre qualche deputato 5stelle discuteva animatamente con i colleghi del proprio gruppo.

"Avevamo deciso di votare contro la pregiudiziale al ddl elettorale, poi in aula ho visto che i miei colleghi di gruppo volevano astenersi. Non so cosa sia successo: trovandomi tra i banchi della commissione (separati da quelli degli altri parlamentari), di cui faccio parte, mi sono diretto verso i colleghi per chiedere spiegazioni. In genere, stabiliamo una linea e quella seguiamo" ha spiegato il deputato 5stelle, Salvatore Siragusa, componente della commissione Affari istituzionali, parlando con i cronisti in sala stampa. Subito dopo la votazione, Siragusa ha raggiunto in modo concitato i banchi dei 5stelle, chiedendo spiegazioni in modo animato. "Ciò che conta che alla fine abbiamo votato contro la pregiudiziale, così come avevamo stabilito nella riunione di gruppo durante la breve sospensione dei lavori - ha affermato Siragusa - Non so perché in un primo tempo i miei colleghi avevano scelto l'astensione".

Per Salvino Caputo, deputato regionale di Fdi: "Oggi in Aula abbiamo avuto la conferma che i deputati eletti nel movimento 5 Stelle sono organici e funzionali al Governo Crocetta buttando così la maschera che fino ad oggi li voleva equidistanti e mostrando la vera identità. In un primo momento i deputati di Grillo avevano dichiarato di astenersi per poi invece ricredersi e votare come la maggioranza di Crocetta. Adesso non ci sono più dubbi sulla natura della posizione governativa dei Grillini all'Assemblea Regionale siciliana e sulla loro posizione politica ormai chiara e ben delineata in quanto di supporto ed allineata  all'azione del Governo del presidente Crocetta".
Toti Lombardo (Pds-Mpa), intervenendo in aula all'Ars nel corso del dibattito sul ddl sulla doppia preferenza di genere ha aggiunto: "Il voto sulla pregiudiziale al ddl elettorale conferma quello che sapevamo: c'è un accordo fra la maggioranza di Crocetta e il Movimento 5 Stelle, tanto è vero che anche in questo caso hanno votato insieme. Ma non è un accordo che si fonda sull'intenzione di risolvere i problemi della Sicilia, è un patto che serve ad uno scambio di notorietà, ad aumentare la loro presenza mediatica. Loro si sentono come in un 'reality', mentre lì fuori la Sicilia affronta i problemi veri".

Nella lunga notte dell’Ars si è assistito anche ad un animato botta e risposta tra il capogruppo del Pid, Toto Cordaro, e il capogruppo del M5s, Giancarlo Cancelleri. Intervenendo in aula Cordaro rivolgendosi ai 5 stelle ha detto: "Pochi mesi fa, quando nel Paese c'era una larga maggioranza che voleva cambiare la legge elettorale nazionale, il vostro padrone Grillo nelle piazze gridava al colpo di Stato. E oggi voi in Sicilia volete cambiare le regole elettorali a un mese e mezzo dal voto". Secca la replica di Cancelleri: "La invito a non rivolgersi più con questi toni nei nostri confronti, è una mancanza di stile ed eleganza. Noi non abbiamo mai usato questi toni nei suoi confronti, né nei confronti di altri parlamentari e non lo faremo mai. Siamo in questo Parlamento, come voi, per legiferare e trovare soluzioni per la nostra terra".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, GdS.it]

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05 aprile 2013
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