Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Passa la norma ''salva-precari''

Alla soddisfazione del ministro Gelmini risponde l'insoddisfazione della stragrande maggioranza dei precari

10 settembre 2009

"Abbiamo mantenuto l'impegno preso con i precari". Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha espresso soddisfazione per il provvedimento di sostegno al precariato della scuola varato ieri dal Consiglio dei ministri.
Durante il Cdm, ha spiegato il titolare del dicastero di viale Trastevere, "il provvedimento per i supplenti che avevano diritto all'indennità di disoccupazione ma che quest'anno non hanno il posto di lavoro è entrato nel decreto Ronchi, così avranno una via preferenziale per rimanere dentro la scuola anche grazie a supplenze brevi e progetti alternativi". "Il decreto - ha sottolineato ancora la Gelmini - prevede che quei lavoratori che rivendicano l'indennità di disoccupazione accedano a questa indennità e possono avere anche una corsia preferenziale per rimanere all'interno della scuola".

Il provvedimento, che inizierà il suo iter parlamentare da subito, avrà validità solo per il 2009 e riguarderà tra le 12 e le 13 mila persone. "Credo si sia raggiunto - ha detto ancora la Gelmini - un traguardo importante". "Grazie a questo provvedimento - ha ribadito - sarà anche possibile siglare degli accordi con le Regioni così che possano partecipare anche in via finanziaria al sostentamento dei precari, fornendo loro, oltre all'indennità di disoccupazione dell'Inps, un'indennità retributiva piena per i periodi di supplenza. Questo per noi è un punto d'orgoglio".

Non tutti i precari hanno però accolto con favore il varo del provvedimento. Un gruppo di loro ha organizzato un sit-in di protesta a Roma sotto il palazzo in cui era in corso una riunione degli assessori regionali all'Istruzione proprio per discutere di questi temi. "Se le Regioni - hanno spiegato - dicono sì ai contratti di disponibilità avallando la politica di tagli del ministro Gelmini, la scuola pubblica non avrà alcun vantaggio".
Sul fronte sindacale, pareri diversi. Lo Snals ha accolto con plauso la soluzione adottata, che "rappresenta un sistema di protezione sociale a favore di persone che per anni hanno lavorato con dedizione per il buon funzionamento della scuola". La Uil invita a far presto, perchè "dal primo settembre migliaia di persone sono già senza lavoro e senza stipendio". La Flc-Cgil, invece, ha parlato di "tanto fumo e nessuna novità". Un no deciso anche dalla Rdb-Cub, che prosegue il suo "assedio" al ministero dell'Istruzione "per affermare il diritto dei lavoratori alla dignità di un lavoro stabile, unica garanzia per una scuola degna di questo nome".

E mentre a Palermo è continuata anche ieri la protesta di centinaia di precari, i Comitati degli insegnanti precari hanno fatto notare che i cosiddetti contratti di disponibilità "non risolvono l'emergenza istruzione del Paese, ma sono un palliativo che favorisce, solo per i prossimi 8 o 12 mesi, il parziale mantenimento del reddito solo di alcuni precari".
Nei confronti della norma "salva-precari" hanno mostrato scetticismo anche le Regioni, o almeno parte di esse. "Tutta questa partita - ha spiegato Alessandra Tibaldi, assessore al Lavoro del Lazio, regione che coordina la Conferenza delle Regioni in materia di lavoro, formazione e istruzione - va riportata a livello di presidenti delle Regioni: la nostra richiesta è che venga ricondotta alla conferenza Stato-Regioni, perchè va affrontata in un'ottica nazionale".

Il Codacons dalla parte dei precari -
Continua la battaglia del Codacons contro i tagli nelle scuole. La nuova offensiva nei confronti del Governo, che non è ancora sceso a più miti consigli nonostante il protrarsi delle proteste di precari direttamente interessati dai tagli e cittadini preoccupati per il futuro della pubblica istruzione, arriva da Catania ed è promossa dal segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi: Tanasi, 100 dirigenti Codacons e i responsabili del comitato "Salviamo i precari" e del Comitato Vittime della  Gelmini, spediranno alle sedi del Governo centrale le proprie tessere elettorali, rinunciando così al diritto/dovere di voto per sottolineare la discrepanza enorme esistente tra ciò che i politici avevano promesso in campagna elettorale e ciò che hanno invece attuato. "La nostra protesta - sottolinea Tanasi - è pesante e significativa. Ogni buon cittadino ha il dovere di esprimere le proprie preferenze di voto e lo fa basandosi sui programmi presentati dai politici in campagna elettorale. L'attuale Governo aveva promesso a tutti gli italiani un milione di nuovi posti di lavoro. Quello che ci propone sono invece tagli di personale pesantissimi in periodo di crisi generale e un avanzare della percentuale di disoccuazione soprattutto tra i giovani del sud Italia. Dove sono finite le promesse e le buone intenzioni grazie alle quali hanno acquisito migliaia di voti utili? Non possiamo più accettare - continua Tanasi - una simile incoerenza. Ecco perché, indignati, consegneremo le nostre tessere elettorali.  Non ci interessa votare - conclude Tanasi -  se otteniamo poi l'esatto contrario di ciò che veniva programmato. Continuando di questo passo ci saranno in effetti un milione di posti di lavoro, ma in meno".

I numeri dei tagli in Sicilia - In Sicilia sono 6.779 i precari della scuola, tra insegnanti e amministrativi, rimasti senza lavoro per via della riduzione delle ore formative, scattata con la riforma del ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini. I dati sono forniti dall'ufficio scolastico regionale. Senza cattedra sono 5.198 insegnanti, mentre 1.581 sono gli ausiliari tecnici e gli amministrativi rimasti senza incarico.
Le proteste dei precari proseguono in varie parti della Sicilia, a Palermo, Messina, Catania, Agrigento.
"Manterremo il presidio nell'ufficio scolastico di Palermo, in via Praga fino a quando i tagli non saranno ritirati", dicono dal Coordinamento dei precari che all'avvio delle lezioni le distribuiranno volantini davanti alle scuole, con cui inviteranno studenti e genitori a consultare il forum dei precari della scuola per conoscere le ulteriori iniziative. "Non penso che i 1.500 posti promessi dalla Regione saranno sufficienti - dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil Sicilia -. Non so ancora come verranno distribuiti: il tavolo tecnico è stato appena avviato. Ma 1.500 è il numero massimo, che dipende dalle risorse finanziare disponibili".
Secondo i dati dell'ufficio scolastico regionale sono stati tagliati 1.549 posti nella scuola primaria: 143 ad Agrigento, 89 a Caltanissetta, 331 a Catania, 63 a Enna, 209 a Messina, 373 a Palermo, 91 a Ragusa, 112 a Siracusa e 138 a Trapani).
Nella scuola secondaria di primo grado i posti in meno sono 1.501: 135 ad Agrigento, 86 a Caltanissetta, 325 a Catania, 64 a Enna, 183 a Messina, 385 a Palermo, 89 a Ragusa, 105 a Siracusa e 129 a Trapani).
Sono 1.455 i tagli nella scuola secondaria di secondo grado: 136 ad Agrigento, 88 a Caltanissetta, 296 a Catania, 53 a Enna, 177 a Messina, 348 a Palermo, 94 a Ragusa, 132 a Siracusa e 131 a Trapani.
Sono 693 gli insegnanti di sostegno che non hanno avuto la conferma del posto: 58 ad Agrigento, 24 a Caltanissetta, 112 a Catania, 30 a Enna, 161 a Messina, 119 a Palermo, 31 a Ragusa, 60 a Siracusa e 98 a Trapani.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Codacons.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

10 settembre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia