Passano ancora lenti i treni per...
Da Catania a Palermo in 5 ore: questi i tempi di percorrenza ferroviaria del ''Freccia Rotta''
Foto di Ludik (www.flickr.com)
E per un istante ritorna la voglia di vivere / a un'altra velocità / passano ancora lenti i treni per Tozeur...
Il verso qui sopra è quello di una bella e famosa canzone di Franco Battiato, oramai simbolo glorioso della cultura siciliana. Cominciamo quest'articolo con questo verso perché il tema che tratteremo ha in se alcuni elementi in comune con la canzone e col suo autore: i viaggi in treno di un altro tempo e la città di origine del cantautore, Catania.
Partenza alle 10,40 dalla stazione centrale di Catania arrivo a Palermo alle 15,30. Sono questi i tempi di percorrenza per arrivare dal capoluogo etneo a qiuello palermitano. Per spostarsi da un capo all'altro dell'isola e coprire i 200 chilometri che li separano ancora oggi si impiegano ben cinque ore.
"E' come fare un tuffo nella passato. Mentre il mondo corre, da Milano a Bologna in treno ci si mette un'ora e presto si arriverà da Milano a Roma in sole 3 ore, in Sicilia il tempo sembra essersi fermato: per andare in treno da Catania a Palermo ci vogliono 5 ore, mentre le due città potrebbero, dovrebbero essere collegate in una sola ora di treno".
Dalle poetiche parole di Battiato si passa alle parole di disappunto del senatore, ed ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, presente ieri mattina all'iniziativa la "Freccia Rotta", lanciata dal presidente della Provincia etnea Giuseppe Castiglione per rimarcare l'inadeguatezza della rete ferroviaria.
"E' una vergogna contro cui bisogna battersi - ha detto ancora Bianco -, al di fuori di ogni schieramento politico. Negli anni sia il centrodestra sia il centrosinistra hanno dimenticato il Mezzogiorno. Di fronte a situazioni come questa, dobbiamo battere i pugni sul tavolo tutti insieme, anche con iniziative clamorose come questa, per reclamare il diritto di essere una regione moderna che può guardare con fiducia al suo sviluppo. Ecco perché ho voluto esserci".
Dunque, sulla "Freccia Rotta" insieme a Bianco, il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, dal quale è partita la protesta. E a Palermo, per parlare della vergognosa situazione del trasporto ferroviario siciliano con il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, Castiglione è andato proprio in treno, affrontando i "tempi siderali" occorrenti. L'iniziativa di protesta, appoggiata degli amministratori locali ha avuto il sostegno anche di Confindustria, sindacati e associazioni.
Il massimo dell'ironica provocazione è stato raggiunto da Francesco Tanasi, segretario regionale del Codacons, che ha proposto, contro quella che definisce "l'assurda situazione di degrado e la carenza del servizio ferroviario italiano, con punte massime di disagio per gli utenti siciliani", "una squadra di cento ciclisti volontari del Codacons pronta portare i cittadini siciliani a destinazione in tempi certamente più rapidi di quelli biblici dei viaggi in treno!".
Nel condividere la protesta, il vice presidente della Regione Siciliana e assessore ai Trasporti, Titti Bufardeci ha segnalato come "l'Italia delle rotaie corra a due velocità. Il Mezzogiorno, e la Sicilia in particolare, sono tagliati fuori da ogni processo di modernizzazione della rete ferroviaria. E' una situazione inaccettabile, alla quale Stato e Regione devono porre rimedio. Faremo di tutto per realizzare il progetto di dorsale ferroviaria, un asse trasversale in grado di collegare le due principali città dell'isola in tempi ragionevoli".
Per ridurre della metà i tempi di percorrenza della stessa tratta, basterebbero 20 milioni, mentre sarebbero 4 i miliardi necessari prevedendo l'ammodernamento della rete e la ristrutturazione delle stazioni.
Attualmente per andare da Catania a Messina e coprire i 90 chilometri che separano le due città con il treno occorrono quasi due ore; 75 minuti da Catania a Siracusa. Si rischia di finire alla 'neuro', invece, se si vuole andare da Modica a Trapani, che distano 304 chilometri: partendo da Modica alle 8.28 si arriverebbe alle 20.48 a Trapani: 12 ore e 20 minuti.
Dalle 5 ore e 48 minuti alle 7 ore e 5 minuti, invece, si impiega, però, se ci si 'accontenta' di andare in treno fino a Palermo che dista 270 chilometri. Per poi proseguire in autobus fino a Trapani. Ma per restare davvero stupiti non basta far altro che andare sul sito di Trenitalia e mettere un luogo di partenza e uno di arrivo.
Le ferrovie, in Sicilia, insomma, sono davvero... 'pittoresche', ma forse solo per i turisti, che vengono pure invogliati da riviste specializzare straniere, a 'fare un giro' in treno in Sicilia per riscoprire le origini dell'isola.
Per chi ci vive e ci lavora l'alternativa, l'unica possibile, è l'autobus o la macchina.
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Corriere.it]