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Passi avanti nelle inchieste di mafia ''Gotha'' e ''Tempesta''. Bernardo Provenzano protagonista in entrambe

24 maggio 2007

Il lavoro della Giustizia, malgrado i risaputi disagi legislativi, continua portando avanti la sua opera contro la criminalità organizzata.

L'altro ieri, il giudice per l'udienza preliminare, Piergiorgio Morosini, ha rinviato a giudizio l'ex parlamentare regionale di Forza Italia, il medico Giovanni Mercadante, accusato di associazione mafiosa. Il gup ha mandato sotto processo anche altre otto persone, con l'accusa di associazione mafiosa.
Il dibattimento si aprirà il 18 aprile 2008 davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale e vedrà fra gli imputati il boss Bernardo Provenzano, il capomafia di Palermo centro Nicola Ingarao e poi Lorenzo Di Maggio, Marcello Parisi, Maurizio e Paolo Buscemi, Calogero Immordino e Vito Lo Scrudato. Hanno patteggiato la pena due commercianti imputati di favoreggiamento, Salvatore Clemente e Calogero Ruvituso: quattro mesi, commutati in 4800 euro di multa. L'unico prosciolto è Rosario Rizzuto, arrestato per un'omonimia, assieme agli altri, il 20 giugno 2006, e subito scarcerato.

Gran parte dei 73 imputati del procedimento, fra cui anche una decina di commercianti cinesi, saranno invece giudicati col rito abbreviato. L'inchiesta è stata denominata ''Gotha'', operazione che nel giugno dell'anno scorso ha portato all'arresto di 54 persone: i presunti capi e gregari dei mandamenti mafiosi del capoluogo che gestivano le estorsioni, il traffico di droga, che ordinavano omicidi e che erano sul punto di scatenare una nuova guerra di mafia (leggi).

Ieri, invece, la prima sezione della Corte d'Assise d'Appello, presieduta da Giovanni Miccichè, ha emesso la sentenza nel processo cosiddetto ''Tempesta'', riguardante una serie di omicidi commessi a Palermo tra il 1970 e la fine degli anni '80.
Ventidue ergastoli, 20 assoluzioni e quattro riduzioni di pena. La conferma dell'ergastolo è stata promulgata per il boss Bernardo Provenzano e altri esponenti di spicco di Cosa nostra, tra cui Salvatore Lo Piccolo, Pippo Calò, Salvatore Madonia, Pietro Aglieri, Giuseppe Graviano, Raffaele Galatolo, Carlo Greco, Mariano Tullio Troia.

Sono stati assolti
, tra gli altri, Gaetano Scotto, Benedetto Spera, Giusto Sciarabba, Francesco e Giuseppe Spina, Antonino Troia, Giuseppe Farinella. La pena è stata ridotta per Filippo Graviano (25 anni e 6 mesi), Giovanni Di Gaetano (17 anni), Paolo Alfano (16 anni), Giovanni Torregrossa (14 anni e 8 mesi). Pippo Calò è stato assolto dall'omicidio del capitano Mario D'Aleo, di Giuseppe Bommarito e di Pietro Morici. Raffaele Galatolo è stato assolto dall'omicidio di Francesco Gambino, Giuseppe Lauricella, e Salvatore Cosenza. Salvatore Lo Piccolo è stato assolto dall'omicidio di Gioacchino Mansueto, Tullio Mariano Troia è stato assolto dall'omicidio di Antonino Badalamenti.
I difensori degli imputati che hanno avuto confermata la condanna hanno preannunciato ricorso in Cassazione.

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24 maggio 2007
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