Passo di Corsa. Ad Agrigento, fino al 13 febbraio, una mostra che racconta il Futurismo in Sicilia
Rizzo, Corona, Varvaro e D'Anna, l'avanguardia siciliana tutta insieme
Passo di corsa. Espressioni futuriste in Sicilia
a cura di Anna Maria Ruta
Complesso Chiaramontano della Basilica dell'Immacolata
Piazza San Francesco, 1 - Agrigento (centro storico)
Fino al 13 febbraio 2005
Dopo quasi un secolo dalla pubblicazione del famoso Manifesto su Le Figaro e dopo cinquanta anni ormai di solidi studi dedicati all'argomento, c'è ancora spazio oggi per inedite aperture critiche e nuove personalità da scoprire e mettere meglio a fuoco.
In questo senso la mostra agrigentina ''Passo di corsa. Espressioni futuriste in Sicilia'', a cura di Anna Maria Ruta, ha il merito di porsi come nuovo punto fermo nella fortuna del Futurismo in Sicilia: una fortuna controversa, stentata in alcuni momenti della sua storia, ma forte ormai di una sua chiara configurazione, nelle opere di pittori quali Pippo Rizzo, Vittorio Corona, Giovanni Varvaro e Giulio D'Anna.
Dalle stanche derive della cultura artistica del Novecento emerge anche in Sicilia l'avanguardia futurista.
Movimento complesso e difficile, soggetto ancora oggi a studi e ricerche, combattuto nel voler conciliare un'autentica vocazione al moderno con il pesante bagaglio di una tradizione che incatenava ancora l'isola allo stereotipo di realtà ''sequestrata'' e inaccessibile al nuovo.
Con modalità linguistiche sperimentali, che non offuscano mai la figurazione realistica, viene riproposto ancora una volta il paesaggio siciliano, la mitologia del naturalismo descrittivo della pittura di fine Ottocento.
Case tra gli alberi, tenere e luminose, anziché slanciati grattacieli, mari solcati da barche a vela al posto di transatlantici imponenti, diventano oggetto di esercizi pittorici nuovi, di soluzioni spazio-cromatiche, che portano il segno della lezione futurista.
Perfino nell'aeropittura sorprende l'arcana silente presenza di colline verdi e di case in miniatura illuminate da esplodenti icone solari, con intermittenze fra dimensione lirica, geometrie essenziali e fasci di luce della più audace avanguardia. ''Attimi'' di vita agreste si alternano ad ''attimi'' di visioni metropolitane, fondendo stasi e dinamismo. Automobili, treni, aerei, diventano anche per i pittori siciliani nuovi idoli del loro immaginario.
Scrive Pippo Rizzo: ''Su che cosa è basata la pittura futurista? Soprattutto sull'originalità, sulla creazione, sulla modernità. Ogni opera dev'essere una creazione moderna: libertà completa, esplosione luminosa della fantasia, sintesi del travaglio interno-esterno dell'artista, manifestazione dell'arte senza regole fisse e limitazione di argomenti, comprensione ed esaltazione della meccanica, la scienza, l'elettricità, lo sport […]. La pittura futurista non è accademia, non è schiava dei preconcetti artistici a misure stabilite''.
La mostra è un'iniziativa della Associazione Amici della Pittura Siciliana dell'Ottocento (www.ottocentosiciliano.it).
Orari: Da martedì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18.00 alle 21.30 (o su appuntamento telefonando allo 0922 27729), lunedì chiuso.