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Paura a Priolo

Dopo 22 ore di lavoro ininterrotto l'incendio nella raffineria Erg di Priolo è stato spento. Immediate le ripercussioni economiche

02 maggio 2006

Un'alta nube densa e nera. Le fiamme che hanno rischiarato la notte di Priolo. Le auto del comune in giro per il paese coi megafoni per avvertire la cittadinanza di non aprire porte e finestre fino a nuovo ordine. La gente di Priolo rassegnata e stoica, parte e ritorna per il primo maggio. Il prefetto di Siracusa dagli schermi televisivi a rassicurare che la nube non creerà alcun danno all'ambiente.

Dopo 22 ore ininterrotte di lavoro i vigili del fuoco sono riusciti ieri a spegnere gli ultimi focolai nella tubatura del petrolio greggio dello stabilimento Erg Nord di Priolo, dove domenica poco dopo le 17.30 si era sviluppato un vasto incendio.
“L'incendio è stato definitivamente spento”. Recita una nota della Erg, secondo cui il rogo è stato causato da “una perdita di produzione nell'impianto che trasporta greggio dal parco serbatoi agli impianti di lavorazione”: il liquido ha preso fuoco “mentre erano in corso le attività di messa in sicurezza dell'area”. Gli impianti della raffineria sono stati fermati “a scopo precauzionale”, fa sapere l'azienda, precisando che le attrezzature “non sono state in alcun modo interessate dall'incendio, che è rimasto sempre circoscritto nell'area in cui si è sviluppato”.

Nell'area industriale, comunque, rimane il presidio dei vigili del fuoco, coadiuvati dagli addetti alla sicurezza interni della Erg, presenti con sette squadre. Nella tubatura, infatti, ci sono ancora circa mille metri cubi di greggio “e non è escluso - spiegano dal comando dei vigili del fuoco di Siracusa - che il greggio possa in qualche modo fuoriuscire e prendere nuovamente fuoco”.

Già ieri, il prefetto di Siracusa, Benedetto Basile, in merito a eventuali rischi per le persone e per l'ambiente collegati alla nube che si è alzata a causa dell'incendio, aveva affermato che: “La nube nera che si è sviluppata a causa dell'incendio non è tossica, non c'è alcun pericolo”.
Anche il Cipa, il Consorzio industriale protezione ambientale di Siracusa, ha assicurato l'assenza di rischi per la salute dopo l'incendio allo stabilimento. Il Consorzio ha monitorato minuto per minuto la situazione riscontrando che anidride solforosa e ossidi di azoto sono rimasti entro i limiti delle oscillazioni usuali. Leggero aumento nei valori degli idrocarburi, nelle stazioni di Melilli e Belvedere, a causa del vento.
Il sindaco di Priolo, Massimo Toppi, ha comunque firmato un'ordinanza che prevede oggi la chiusura delle scuole. Inoltre rimarrà bloccata per precauzione la strada statale che collega il centro abitato con l'area industriale del Petrolchimico.

Intanto sulla vicenda sono state avviate due inchieste, una della Procura di Siracusa e una interna della Erg. Il sostituto procuratore di Siracusa, Maurizio Musco, si è recato ieri pomeriggio nello stabilimento per effettuare un sopralluogo nell'area dove è avvenuto l'incendio. Gli ispettori della Erg hanno confermato che le fiamme si sono sviluppate a cause della perdita nella tubazione, che era in corso di riparazione. Bisognerà adesso stabilire cosa abbia innescato la scintilla che ha provocato l'incendio.
L'interesse della società è quello di appurare le cause in tempi rapidi in modo da riavviare lo stabilimento e riprendere la produzione. Allo stato attuale, tuttavia, non c'è alcuna certezza. “È presto per parlarne”, hanno spiegato dalla società petrolifera. La Erg potrebbe allestire una linea di interconnessione provvisoria, in attesa di riparare la tubazione danneggiata dal rogo, tuttavia tutto è legato all'esito delle due inchieste e al sequestro del condotte da parte dell'autorità giudiziaria. Nelle more la Erg potrebbe potenziare la produzione nello stabilimento Sud, nella zona di Augusta.

L'incendio - Il primo incendio si è sviluppato nel tardo pomeriggio del 30 maggio. Alle 20 il sindaco ha diramato un comunicato, chiedendo ai cittadini di non uscire di casa: si temevano infatti gli effetti della nube tossica, che si era già formata. A questo scopo, l'ordinanza del sindaco chiedeva anche di tenere chiusi infissi e porte.
Tra i vigili del fuoco che sono andati a spegnere le fiamme, già nella serata del 30 sono stati ricoverati in ospedale un ferito, con lievi ustioni, e 10 intossicati.
A mezzogiorno del primo maggio è esplosa una condotta della raffineria Erg, mentre erano ancora in corso le operazioni di spegnimento dell'incendio del giorno precedente. L'esplosione ha provocato una nuova nube nera, creando qualche allarme subito rientrato. La condotta è esplosa a seguito della fuoriuscita di combustibile e la creazione di una sacca di gas che ha determinato l'esplosione. C'è stato un grande boato, ma non ci sono stati feriti e l'incidente è stato subito circoscritto.
Ieri poco dopo le 17 è stato poi comunicato lo spegnimento completo dei focolai, che nel frattempo erano diventati tre.

Immediate le ripercussioni economiche - Il prezzo del petrolio è salito oggi dell'1%, superando quota 72 dollari al barile, dopo che la notizia dell'incendio alla raffineria di Priolo, in Sicilia, ha procurato nuove preoccupazioni ad un mercato già nervoso per via del programma nucleare iraniano e della violenza dei gruppi guerriglieri in Nigeria.
L'incendio che ha portato alla chiusura dell'impianto siciliano del gruppo Erg, dove si producono circa 160.000 barili al giorno, ha riacceso i timori per lo stato delle scorte di benzina alla vigilia della stagione estiva, durante la quale gli impianti europei contribuiscono a soddisfare il picco di domanda stagionale da parte degli Usa.
Ed è stata una seduta pesante per la Erg oggi in Borsa. Secondo alcuni analisti, l'incidente avrà un impatto non trascurabile sulla performance del secondo trimestre.
Alle 10,30 Erg perde il 4,11% a 22,64 euro con oltre 12 milioni di pezzi passati di mano. Il titolo va in controtendenza rispetto al settore oil & gas europeo in salita dell'1,3% sul nuovo balzo del prezzo del brent.
In un report di oggi Ubs stima che l'incidente di Priolo potrebbe colpire l'Ebitda 2006 di 28 milioni di euro con un impatto sull'utile netto di 10 milioni. La banca d'affari prevede che la produzione a Isab Nord dovrebbe riprendere a breve, con un impatto sulla redditività minimo. Tuttavia, Ubs ha ridotto la stima di Ebitda per il 2006 del 6%.

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02 maggio 2006
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