Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Pd e Idv contro il ministro Romano

L'opposizione attacca il ministro di cui la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa

15 luglio 2011

L'Italia dei Valori ha presentato una mozione di sfiducia al ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, per il quale la magistratura ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa. E avverte che se non sarà messa subito al voto, dopo la Manovra naturalmente, l'Idv abbandonerà l'aula.
"Chiediamo che venga messa all'ordine del giorno la votazione sulla nostra mozione e fino a quando non verrà votata noi abbandoneremo l'aula" ha messo in chiaro Antonio Di Pietro.
Anche il Partito democratico "è pronto alla sfiducia individuale al ministro Romano", ha scritto il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini su Twitter. "Un ministro rinviato a giudizio per concorso in associazione mafiosa in qualsiasi Paese democratico del mondo si dimette un minuto dopo".
Certo, in realtà le cose sono più complesse. Per presentare la mozione di sfiducia individuale servono almeno 63 firme, mentre l'Idv può contare solo su 29 deputati. Non a caso Franceschini ha voluto precisare l'indispensabilità delle firme dei deputati del suo partito. Insomma, ragionano i democratici, mosse avventate o annunci roboanti potrebbero avere l'effetto di compattare la maggioranza intorno al ministro in difficoltà. E l'opposizione otterrebbe l'effetto contrario.

Ieri sera è arrivata un'ulteriore precisazione del capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: "Agli amici del Pd che ritengono necessarie le proprie firme per la mozione contro il ministro Romano, rinviato a giudizio per mafia, facciamo presente che non si tratta di una mozione di sfiducia individuale. Per questo non abbiamo bisogno delle loro firme, tanto che la mozione è stata già depositata. Non abbiamo presentato una mozione di sfiducia perché un voto di fiducia ricompatterebbe una maggioranza lacerata e ormai tale solo in Parlamento. Ci auguriamo di poter contare sul sostegno del Pd e di tutte le opposizioni per far approvare la mozione di condanna morale nei confronti di un ministro che, per la prima volta nella storia della Repubblica è stato rinviato a giudizio per mafia".

Oggi, infine, il Partito democratico ha depositato alla Camera una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Romano dopo quelle presentate da Idv e Fli tra mercoledì e ieri, come si legge in una nota. "Il Gruppo del Partito Democratico - dice la nota - ha depositato stamane la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano. Primi firmatari Dario Franceschini e Pierluigi Bersani".

Da parte sua, però, Romano respinge le accuse di collusione con Cosa nostra e chiede un'audizione in commissione Antimafia. "Se hai le tue ragioni ma nessuno è disposto ad ascoltarle - ha scritto al presidente dell'Antimafia, Beppe Pisanu - difficilmente verranno riconosciute". "Non è un complotto, è la marea conforme della disinformazione, è il susseguirsi di notizie distorte che modificano la rappresentazione della realtà quasi a volerla piegare a ciò che deve apparire, diversamente da ciò che è. Da nessuna parte ho letto una naturale critica a quei mostruosi interminabili otto e più anni d'indagine, nessuna sottolineatura alle conclusioni cui era più volte pervenuta la Procura con le richieste di archiviazione, nessun accento sull'atto 'dovuto' al quale il pm ha dovuto sottomettersi chiedendo il giudizio", ha sottolineato Romano. "Come se tutto fosse iniziato solo adesso e ad un tratto, a forza, contro finanche l'evidenza, si volesse affermare il concetto teatrale oltre la realtà. In questa rappresentazione tragica, qualcuno vuole assegnarmi la parte del colluso con la mafia, io non sono d'accordo. Per quanto sopra, le chiedo di convocarmi presso la commissione che ella presiede per una Audizione sul punto" (LEGGI).
Ma, il cammino del ministro per le Politiche agricole sembra si faccia sempre più in salita. Infatti, adesso sono spuntate pure le dichiarazioni del nuovo pentito di mafia, Stefano Lo Verso, che accusa il ministro, secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, di aver fornito "sostegno alla famiglia Mandalà", clan di Villabate, nel Palermitano, che sarebbe stato vicino al boss Bernardo Provenzano... "Un nuovo pentito contro il ministro" di Giovanni Bianconi

 

 

 

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

15 luglio 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia