Pd siciliano: vertice con rissa e appoggio a Lombardo
Dopo un vertice ad alta tensione, il Partito democratico siciliano ha deciso di rimanere col governatore e pensa di entrare in giunta
La direzione siciliana del Partito democratico, dopo una riunione che è quasi finita in rissa, ha approvato la risoluzione - significativamente emendata - del segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, confermando l'appoggio al governo regionale di Raffaele Lombardo. Ma aprendo di fatto all'ingresso del partito nella giunta di Palazzo d'Orleans.
Vertice con rissa - Ieri, durante il vertice direttivo del Partito democratico, riunitosi al Jolly hotel di Palermo, è andato in scena un nuovo capitolo di sofferenza per i democratici siciliani, impegnati a capire con chi si vogliono schierare. Si sono visti addirittura spintoni tra il senatore Vladimiro Crisafulli e l'esponente del Pd di Agrigento Beppe Arnone.
La tensione è esplosa durante l'intervento del senatore Enzo Bianco che dopo avere attaccato Lombardo, citando le sua vicenda giudiziaria, ha richiamato il partito ai valori legalitari e antimafiosi espressi da Mattarella e La Torre. A quel punto Arnone ha urlato verso Bianco: "Zitto tu, che stai con Crisafulli", in passato coinvolto in vicende giudiziarie. Crisafulli si è avvicinato ad Arnone, i due si sono spinti. Sono intervenuti alcuni dirigenti che li hanno divisi. Crisafulli ha chiesto l'allontanamento dalla sala di Arnone, che ha replicato: "Da qui non mi muovo, chiamate pure i carabinieri. Se c'è uno che deve uscire quello se tu, no io che mi batto contro la mafia".
Dopo la tensione generata dal diverbio, il segretario siciliano del Pd Giuseppe Lupo ha sospeso i lavori della direzione regionale invitando chi non fa parte dell'organismo politico a uscire dalla sala dell'hotel dove era in corso la riunione. La decisione ha sorpreso i presenti, che comunque hanno lasciato la sala, per poi rientrare poco più tardi alla ripresa.
Il caos all'interno del partito è sempre più evidente. "Non so se nasce il nuovo Ulivo - aveva detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in mattinata -, c'è una sorta di incertezza se stare con la sinistra o stare col centro. La verità è che, dopo le cose che ha detto Di Pietro, le due alleanze sono incompatibili. Il Pd dovrà fare una scelta, sarà una scelta sua".
Le parole di Lombardo sono state seguite a Palermo dal "vertice ad alta tensione". Il segretario Lupo, aprendo i lavori della direzione regionale del partito, ha proposto una conferenza programmatica per riempire di contenuti l'alleanza politico-elettorale col Terzo polo e le forze progressiste che condivideranno il progetto e primarie entro dicembre per la scelta dei candidati alle prossime amministrative. Ma il deputato nazionale del Pd, Tonino Russo, ha rilanciato la questione del referendum sul governo Lombardo, bocciando la relazione di Lupo sull'accordo elettorale col Terzo polo. "Il referendum non è la pistola puntata alla tempia del partito - ha detto Russo - ma un elemento per fare uscire il partito dal pantano. Lupo nella sua relazione non ha dato risposte sul tema del referendum, ha dimenticato la questione e credo che questo sia offensivo". Russo ha messo in guardia il partito proprio sul tema delle alleanze: "Alle ultime amministrative il Pd ha ottenuto un risultato medio al di sotto del 10%".
Perentorio Enzo Bianco, ex sindaco di Catania, nel ribadire la sua posizione: "Dobbiamo ritirare immediatamente l'appoggio a Lombardo, vedere come gestire la fase di transizione fino alle prossime elezioni anticipate alle quali dovremo presentarci con un centrosinistra unito ed eventualmente allargare l'alleanza al Terzo polo e alle forze che si oppongono a Berlusconi. Lombardo è stato sostanzialmente rinviato a giudizio per comportamenti che giudico dal punto di vista politico gravi e al pari di quelli per i quali è stato giustamente condannato Cuffaro. Io non giudico le decisioni della magistratura, ma leggendo la relazione del Ros emergerebbe che Lombardo avrebbe fatto accordi elettorali con i capi delle cosche mafiose catanesi".
Ha parlato anche il capogruppo dei democratici all'Ars, Antonello Cracolici: "Alla Regione dobbiamo dare vita a un accordo politico per costruire una maggioranza che si presenti unita già alle amministrative. Poi vedremo se sarà necessario cambiare il governo, questo è un punto secondario: la questione centrale è l'accordo politico. Abbiamo il dovere di farci capire dalla gente, non possiamo uscire dalla direzione di oggi e correre il rischio di avere una posizione indefinita".
L'appoggio e l'entrata in giunta - Alla fine, la direzione siciliana del Pd ha approvato la risoluzione del segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, confermando l'appoggio al governo di Raffaele Lombardo. Sui 62 componenti della direzione presenti alla riunione, 46 hanno votato a favore, 15 contro e un astenuto.
Il voto, avvenuto per appello nominale ha chiuso così una riunione segnata da forti tensioni. Alla fine, la corrente "Innovazioni", che fa riferimento al parlamentare Nino Papania, è riuscita nella mediazione, evitando la resa dei conti dopo che l'asse tra il senatore Beppe Lumia e il capogruppo all'Assemblea Antonello Cracolici aveva dichiarato di non potere votare a favore della relazione del segretario, che in una prima fase accoglieva la proposta del coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca che, ribadendo la conclusione dell'esperienza della giunta tecnica, aveva bocciato la formazione di un governo politico, schierandosi a favore dell'alleanza tra Pd-Terzo polo e sinistra per le amministrative della prossima primavera e proponendo il voto atto per atto dei provvedimenti dell'esecutivo regionale in attesa delle nuove elezioni.
La formula letta dal segretario Lupo, approvata a maggioranza dalla direzione, recita: "Il Pd confermando le decisioni dell'assemblea del 19 giugno e ritenendo esaurita la fase del governo tecnico al fine di fare avanzare uno nuovo percorso politico è pronto ad aprire una nuova fase alla Regione per verificare e costruire un'alleanza politica in grado di dare forza per superare i limiti dell'attuale esecutivo".
Pur non dichiarandosi a favore di un governo politico ma ribadendo che la fase tecnica è chiusa, il Pd conferma il sostegno a Lombardo con l'obiettivo di incidere sulle decisioni politiche.
Durante le dichiarazioni di voto, il senatore Lumia e il capogruppo all'Ars Cracolici si sono nettamente schierati contro le posizioni espresse da Migliavacca. "La lettura di Migliavacca forse va bene a Roma - ha detto Cracolici - ma in Sicilia no, rivendico l'azione finora condotta nell'isola".
"E' stata una discussione vera, da Partito democratico vero che si conclude con una larghissima condivisione a maggioranza della proposta che ho avanzato nell'interesse della Sicilia: costruire un'alleanza larga con le forze progressiste, moderate e autonomiste per i prossimi appuntamenti elettorali con progetti ambiziosi di cambiamento proponendo nostri candidati con le primarie", ha commentato Lupo a margine della votazione del documento, integrato con le posizioni di Papania.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]