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Pensiamo a Denise

A sei mesi dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, non è stata trovata ancora nessuna traccia

02 marzo 2005

L'ultima segnalazione è di ieri mattina: una voce maschile al telefono di Piera Maggio sosteneva di aver visto Denise. In Sicilia. Di più non è trapelato, ma gli accertamenti scattati immediatamente non hanno dato alcun esito.
La mattina del primo settembre scorso Denise Pipitone, giocava tranquilla davanti alla sua abitazione, a Mazara del Vallo (TP), poi è stata inghiottita nel nulla.
Sono passati sei mesi e della piccola - Denise al momento della scomparsa aveva 4 anni - non è stata trovata ancora nessuna traccia.
A nulla hanno portato le indagini, né la ricompensa, ormai arrivata ad oltre 110mila euro, messa a disposizione di chiunque riesca a dare notizie fondate sulla bambina.
D'altra parte, nessuno è mai stato iscritto nel registro degli indagati da parte della procura di Marsala. Si procede cioè contro ignoti. Il reato ipotizzato è sempre sequestro di persona. Ma nessuna richiesta di riscatto è mai arrivata alla famiglia Pipitone, una famiglia certo non benestante e che quindi difficilmente avrebbe potuto pagare.

Attaccate alle vetrine dei bar del centro storico di Mazara, sugli autobus di Palermo, nei muri di tante altre città, le locandina con la foto di Denise che la famiglia ha distribuito per tutta la nazione, cominciano a perdere colore, qualcuna si è staccata con l'umidità, altre sono state coperte da altre locandine. Nonostante tutto la speranza dei genitori di Denise è ancora viva. ''Sono fiduciosa, forse più che in passato'' dice Piera Maggio, la madre ''coraggio'' diventata, suo malgrado, l'icona di questa tragedia familiare. ''Un paio di settimane fa - ha detto la signora Maggio ai giornalisti - sono stata nuovamente a Palazzo Chigi, dove ho incontrato il sottosegretario Gianni Letta. Ho avuto la prova che il governo non ci ha dimenticato e che sta facendo di tutto per tenere alta l'attenzione sul 'caso' di Denise''.
Piera Maggio ha quindi lanciato l'ennesimo appello ricordando che ''oltre 100 mila euro sono stati raccolti in questi mesi, grazie ad alcuni benefattori e alla Provincia di Trapani''. ''Non si tratta di una 'taglia' - si affretta a puntualizzare la mamma della bimba - ma di un contributo per chi è in grado di fornire un aiuto e notizie concrete''. Piera Maggio nutre ''piena fiducia'' anche nei confronti del lavoro di magistrati e forze dell'ordine: ''Stanno lavorando senza risparmiarsi, non si sono mai fermati. Anche per questo motivo sono certa di potere riabbracciare mia figlia''.

I magistrati della Procura di Marsala hanno cercato faticosamente di ricostruire la vicenda in decine di faldoni. Nei grandi raccoglitori, sistemati in una stanza al secondo piano della Procura c'è lo sforzo investigativo messo in campo in questi mesi da polizia e carabinieri, consulenti e reparti specializzati, compresi i servizi di sicurezza che sulla vicenda hanno cercato di dare il loro contributo. E ci sono anche i verbali di testimonianza dei genitori di Denise, quelli dei familiari, dei vicini di casa, e poi ancora le intercettazioni ambientali e telefoniche, i riscontri alle ipotesi avanzate dai genitori su alcune persone ''sospette'' ed ancora centinaia di accertamenti svolti in tutta Italia.
Ma a sei mesi dalla scomparsa, nonostante l'ottimismo della mamma di Denise, l'inchiesta non sembra registrare alcun passo avanti. Gli inquirenti, fino ad ora, hanno raccolto solo labili indizi, nessuna prova certa o elementi concreti per poter iscrivere qualcuno sul registro degli indagati.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore Silvio Sciuto; titolari del fascicolo sono, da un mese e mezzo, i Pm Maria Angioni e Angela Avila. Il sostituto Luigi Boccia, che si è occupato dell'indagine fin dalle prime battute, ha lasciato la procura ed è stato trasferito a Pistoia.


CHI VUOLE COMUNICARE INFORMAZIONI ED ELEMENTI CHE POTREBBERO ESSERE UTILI PER IL RITROVAMENTO DELLA PICCOLA DENISE, PUO' CHIAMARE DA TUTTA ITALIA IL NUMERO 114 DI EMERGENZA INFANZIA, LA LINEA TELEFONICA GRATUITA GESTITA DA TELEFONO AZZURRO.
GLI OPERATORI, IN COSTANTE CONTATTO CON GLI INQUIRENTI, PROVVEDERANNO A RACCOGLIERE E COMUNICARE I DATI AGLI ORGANI DI POLIZIA.

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02 marzo 2005
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