Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Per chi suona la campana? Per 800mila ragazzi

In Sicilia il nuovo anno scolastico all'insegna dei tagli: nell'isola 813 classi in meno

18 settembre 2009

SUONA LA CAMOPANA PER 800 MILA RAGAZZI
di Salvo Intravaia (Repubblica/Palermo.it, 18 settembre 2009)

Lezioni al via per oltre 800 mila alunni siciliani. Questa mattina si apre ufficialmente l'anno scolastico 2009-2010. Nei giorni scorsi qualche istituto ha anticipato l'apertura dei cancelli, ma la maggior parte dei ragazzi ritornerà in classe proprio oggi.
Si apre così un anno, anticipato dalle proteste dei precari lasciati a casa dai tagli del governo Berlusconi, che si preannuncia ricco di novità.
Tra maestro unico e abolizione delle "compresenze", che consentivano ai presidi di tamponare le assenze di qualche giorno degli insegnanti, la scuola primaria (l'ex elementare) accoglierà nelle proprie classi poco più di 251 mila bambini. I ragazzini della scuola secondaria di primo grado, che troveranno un orario delle lezioni più asciutto (30 ore anziché 33) e un voto di licenza che scaturirà dalla media di sette-otto valutazioni, sono quasi 176 mila, e 260 mila i compagni delle scuole superiori, che quest'anno dovranno fare i salti mortali per ottenere l'ammissione agli esami di maturità. È cambiato poco o nulla, invece, per i 117 mila piccoli della scuola dell'infanzia, aperta da quest'anno anche ai piccolissimi di due anni e mezzo.

L'anno che in Sicilia vedrà festeggiare per la prima volta l'Autonomia (il 15 maggio) si apre all'insegna dei tagli. Meno classi e, soprattutto, meno posti disponibili. L'Isola è stata una delle regioni più penalizzate dai tagli operati sul bilancio del ministero. Basti pensare che nella relazione tecnica allegata al decreto anticrisi il governo ha previsto per la Sicilia un taglio di supplenti pari a quelli di tutto il Nord Italia: poco più di 3.900 posti. Per questa ragione le nove province siciliane, da un mese a questa parte, sono state agitate da manifestazioni di protesta: scioperi della fame, sit-in, cortei, occupazioni. Le più eclatanti a Palermo.
A poco è servito l'intervento del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che si è impegnato a discutere del dramma di migliaia di famiglie con il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. L'incontro c'è stato, ma la Gelmini continua per la sua strada. Insomma: i tagli restano, e per le 4.700 famiglie di docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) senza più incarico e stipendio l'unica ancora di salvataggio sono i "contratti di disponibilità" varati dal Consiglio dei ministri qualche giorno fa e i progetti "salvaprecari" varati ad agosto dal governo regionale con fondi europei. Ma prima che tutti e due gli interventi a favore di coloro che hanno lavorato l'anno scorso con una supplenza consentano il loro rientro a scuola passeranno diverse settimane: forse addirittura un paio di mesi, durante i quali i precari dovranno arrangiarsi.
Intanto le classi sono sempre più affollate e nei corridoi ci sono sempre meno bidelli (1.200 in meno rispetto allo scorso anno) a vigilare. Stesso discorso per il personale di segreteria (meno 400 unità), che dovrà farsi in quattro per soddisfare tutte le richieste di genitori, alunni e insegnanti e per i tecnici di laboratorio. Quella che il governo definisce «razionalizzazione delle risorse», ma che i precari chiamano «tagli», passa attraverso l'aumento del numero di alunni per classe. A fronte di un decremento inferiore a un punto percentuale (meno 0,8 per cento) del numero degli alunni, in Sicilia, le classi calano del 2,1 per cento: 813 in meno. Il caso più significativo si registra a Palermo, dove alla scuola media gli alunni aumentano e le classi diminuiscono.

La riforma dei licei partirà nel 2010 - "La riforma delle scuole superiori non subirà slittamenti: partirà nel 2010, cominciando solo dalle prime classi". E' quanto ha annunciato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
"Nel 2010, la riforma della scuola secondaria andrà in vigore e questo è un dato importante: non vogliamo ulteriori slittamenti", ha ribadito il titolare del dicastero di viale Trastevere. La Gelmini ha spiegato che "si sta attendendo che la Conferenza Stato-Regioni si riunisca, perché abbiamo bisogno di un parere; il ritardo è esclusivamente dovuto al fatto che la Conferenza non si riunisce da tempo e ciò non ci consente di acquisire un parere che è indispensabile per l'iter procedurale".
"Stiamo comunque lavorando - ha aggiunto il ministro - per la formazione degli insegnanti, affinché siano pronti all'applicazione della riforma e per fare in modo che nella seconda parte dell'anno scolastico ci sia un'opera di orientamento alle famiglie e agli studenti, che devono essere messi nelle condizioni di conoscere le novità".
Il ministro ha tenuto a a precisare che "non è una riforma legata alla razionalizzazione ma è una riforma che ha una grandissima importanza sul piano culturale e che andrà a coniugare tradizione e innovazione. Mi auguro - è l'auspicio della Gelmini - che su questa riforma si possa davvero entrare nel merito ed evitare sterili polemiche, come è accaduto in questo anno".

Intanto proprio i i governatori, riuniti oggi nella Conferenza dei presidenti, chiedono un incontro "urgentissimo" al ministro dell'Istruzione. Come ha spiegato il presidente della Conferenza Vasco Errani, le Regioni chiedono "un incontro urgentissimo alla Gelmini su tutte le questioni relative alla scuola e sul precariato. Il problema del precariato - ha sottolineato - va affrontato in un quadro nazionale, che non realizzi disparità tra precari e precari".
"Alle proteste dei precari rispondiamo con i fatti", ha chiarito più tardi il ministro Gelmini a margine della cerimonia di premiazione del 'Docente dell'anno' nella sede dell'Anp, l'associazione nazionale dei presidi. "E' noto l'impegno del governo sul fronte del precariato - ha ricordato - All'interno del decreto comunitario c'è la norma che consente ai supplenti annuali di rimanere all'interno della scuola e di avere accesso all'indennità di disoccupazione, ma anche di poter godere di una via preferenziale per le supplenze brevi e i progetti speciali".
Il ministro dell'Istruzione ha sottolineato poi che "stiamo chiudendo ulteriori accordi con le Regioni, per raccogliere risorse a sostegno del precariato. E' chiaro, però - ha aggiunto - che questa è una situazione che noi abbiamo ereditato, frutto delle mancate scelte del passato. Non a caso, abbiamo previsto finalmente il numero programmato per gli ingressi nella scuola. La formazione non sarà più aperta a tutti ma verrà calcolato il numero di posti di lavoro che la scuola sarà in grado di assorbire". Per la Gelmini, "ci sono, quindi, provvedimenti tampone determinati dalla necessità di intervenire; ma ci sono anche provvedimenti che hanno un'ampia visione e che prendono atto che così non si può andare avanti. Occorre, invece, avere la forza di guardare i numeri e di pensare alla scuola come a un servizio che va garantito". [Adnkronos/Ing]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

18 settembre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia