Per difendere Antonino Cinà e Giovanni Mercadante al processo ''Gotha'', sfileranno testi eccellenti
Ci sono molti politici, alcuni pentiti, decine di medici e persino un sacerdote tra i testimoni che i difensori di Antonino Cinà, ritenuto il medico personale di Totò Riina, e dell'ex deputato regionale di Fi Giovanni Mercadante, entrambi accusati di associazione mafiosa, vogliono portare in aula nei due processi ''paralleli'' che si apriranno la settimana prossima (giovedì 18 ottobre), a carico dei loro assistiti, entrambi davanti alla seconda sezione del Tribunale di Palermo.
Si tratta di due procedimenti scaturiti dall'operazione ''Gotha'', scattata nel giugno del 2006 e che portò all'arresto di 56 persone (leggi). In uno è imputato il solo Cinà, assistito dall'avvocato Mimmo La Blasca. Nell'altro, Mercadante è imputato con altre sette persone, tra cui il boss Bernardo Provenzano. In questo processo era imputato anche Nicola Ingarao, il boss di Palermo-centro, assassinato il 13 giugno scorso a colpi di pistola (leggi). Non è escluso che i due processi saranno unificati. Il difensore di Cinà ha chiesto di citare il boss Provenzano, imputato nel processo ''parallelo'' per riferire ''sulla sua conoscenza di Cinà e sui rapporti intercorsi tra loro''.
Per Mercadante (leggi), che si trova agli arresti ospedalieri in una struttura sanitaria di Roma, i difensori Nino Mormino e Roberto Tricoli hanno chiesto la citazione, tra i politici, del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, dell'on. Giuseppe Fallica e di Francesco Licata di Baucina, direttore generale dell'ospedale ''Civico'' di Palermo per riferire sul concorso di primariato di neurochirurgia svoltosi tra il 2005 e il 2006. Per Mercadante è stata chiesta la citazione di Emilio Arcuri, di Antonello Cracolici e del deputato di Italia dei Valori Leoluca Orlando.
Tra i testi invocati c'è anche padre Giorgio Leone, della parrocchia del Sacro Cuore, chiamato a riferire, quale ''componente della segreteria organizzativa'', su quanto a sua conoscenza sulle regionali del 2006. Tra i pentiti, i difensori di Mercadante chiedono la citazione di Giovanni Brusca, Francesco Campanella, Nino Giuffrè e di Angelo Siino. Il legale di Cinà chiede la citazione dei collaboratori Angelo Fontana, Isidoro Cracolici e dello stesso Giuffrè.