Per duemila pensionati siciliani è in arrivo una pensione più consistente
Riconosciuta a 2.100 pensionati siciliani l'indennità di contingenza
Pensione più pesante per 2.100 siciliani, che vedranno riconosciuto il diritto a incassare la cosiddetta indennità di contingenza. L'assegno mensile aumenterà di 450 euro, mentre in un'unica rata i 2.100 pensionati otterranno anche 27 mila euro circa (cioè gli arretrati relativi agli ultimi 5 anni).
Tutta l'operazione costerà alle casse pubbliche 55 milioni di euro.
A beneficiare degli aumenti saranno quegli anziani che godono di una propria pensione a cui aggiungono quella di reversibilità erogata dalla Regione.
L'esempio classico è quello della pensionata che usufruisce della pensione di reversibilità del marito morto (ex dipendente regionale). È il caso anche di chi ha un proprio reddito da lavoro (per quanto basso) al quale somma lo stesso assegno di reversibilità del coniuge deceduto che lavorava alla Regione. A tutte queste categorie la Regione non ha mai versato l'indennità di contingenza (pari a circa il 40% dell'assegno), che invece viene percepita regolarmente da chi ha solo la pensione di reversibilità senza altri redditi.
Obiettivo: evitare i ricorsi - La decisione di concedere queste somme è frutto di una sentenza della Corte dei Conti, che chiude una vertenza quasi ventennale. L'amministrazione - spiegò ad aprile l'allora assessore David Costa - ha deciso di adeguarsi per evitare una lunga serie di ricorsi che sarebbero costati molto di più in termini di spese legali.
Gli aumenti - L'assessore alla Presidenza Guglielmo Scammacca della Bruca ha dettato le procedure per ottenere l'aumento. Una volta presentata la domanda scatta la fase della verifica dei requisiti, al termine della quella avviene il pagamento. La Regione pagherà i pensionati in ordine di presentazione delle domande. Tradotto, chi prima si fa avanti prima ottiene i soldi. Anche perché gli uffici della Quiescenza calcolano di esaminare una sessantina di pratiche al mese: il che vuol dire che per completare le 2.100 domande occorreranno tre anni. I soldi verranno erogati con la prima busta paga che segue la data di approvazione della domanda. Da quel momento in poi ognuno degli aventi diritto riceverà ogni mese un assegno con 450 euro in più.
Gli arretrati - Ogni pensionato riceverà inoltre circa 27 mila euro di arretrati (relativi agli ultimi 5 anni). Chi però anche più di 5 anni fa, ha fatto un ricorso o una semplice domanda per avere questi fondi potrà ottenere una quota maggiore di arretrati perché la domanda o il ricorso hanno interrotto la prescrizione del diritto.
"Rispettati i diritti" - La Regione conta di recuperare i 55 milioni necessari spalmando la spese nei tre anni che servono per esaminare le pratiche e, soprattutto, reinvestendo i soldi risparmiati per le pensioni estinte nel frattempo. "Si tratta - commenta l'assessore Scammacca della Bruca - di un buon risultato nell'interesse dell'amministrazione e nel rispetto dei diritti acquisiti dal lavoratore".
Fonte: Gds