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Per far rivivere i cantieri navali di Palermo

Per il rilancio della Fincantieri previsti investimenti pari a 163 milioni di euro

08 giugno 2010

Fincantieri punta al rilancio dello stabilimento di Palermo per il quale sono previsti investimenti pari a 163 milioni di euro, attraverso l'intervento di più soggetti pubblici, per ammodernare e completare i bacini di carenaggio e le opere connesse.
E' quanto prevede il protocollo d'intesa firmato ieri a Palermo dall'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, dall'assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi e da rappresentanti di Fintecna, Comune e Autorità portuale.
Nei prossimi giorni sarà stipulato un contratto di programma, in raccordo con il ministero dello Sviluppo economico, per pianificare gli interventi inseriti nel protocollo d'intesa con l'obiettivo del "rilancio complessivo della cantieristica palermitana e siciliana". Gli obiettivi, è scritto nell'intesa, sono comunque collegati all'evoluzione delle dinamiche di mercato.
Nella Fincantieri di Palermo, dove si fa costruzione, riparazione e trasformazione di navi e piattaforme, lavorano 530 persone, 1.200 sono gli operai delle ditte dell'indotto. A giugno la fabbrica esaurirà le commesse in lavorazione e se l'assenza di carichi di lavoro "dovesse perpetuarsi oltre l'estate del 2010 - si legge nel protocollo d'intesa - potrebbe addirittura concretizzarsi l'ipotesi di un sostanziale fermo di buona parte dell'attività".

Il protocollo d'intesa per il rilancio della Fincantieri a Palermo prevede il completamento e l'ammodernamento di cinque bacini, la realizzazione di opere connesse, la proroga delle concessioni delle aree demaniali, l'impegno a utilizzare gli spazi per le attività industriali e non per interventi turistico-ricettivi. In totale gli investimenti ammontano a circa 163 milioni di euro ed è previsto il coinvolgimento all'interno dei bandi Miur e Mise relativi a incentivi alle imprese del distretto tecnologico "Sicilia Navtec" che vede tra i suoi consorziati sia la Regione siciliana sia Fincantieri.
Per le opere a terra sono previsti interventi di ristrutturazione edilizia e di adeguamento sismico e funzionale dei corpi di fabbrica e delle infrastrutture di servizio e di collegamento con i moli e le banchine, a seguito della riconversione del bacino in muratura da 20 mila tonnellate; contestualmente saranno recuperate le strutture industriali lato di ponente del molo nord con conseguente dismissione di piccole aree residuali. Per queste due opere l'investimento, secondo le stime di Fincantieri, è pari a circa 15 milioni di euro. Se il mercato darà riscontri positivi, le due opere, secondo il gruppo di Trieste, saranno definite in tre anni. Saranno ripristinati i bacini galleggianti da 52 mila e 19 mila tonnellate con un investimento rispettivamente di 34,3 e 7,9 milioni di euro, mentre per il completamento del nuovo bacino in muratura da 150 mila tonnellate l'investimento totale, stimato dall'Autorità Portuale, è di 81 milioni di euro, dei quali una quota con fondi D.L. 166/2002 art. 36 D.M. 3538 e il saldo con fondi della Regione, attraverso la formula del co-finanziamento.

Sarà ammodernato anche il bacino da 400 mila tonnellate che insiste su uno specchio d'acqua demaniale, la cui concessione alla Bacini di Palermo Spa., in corso con scadenza al 2020, sarà estesa da parte dell'Autorità portuale fino al 2040. E' in fase di completamento di istruttoria il procedimento di rilascio di concessione demaniale per 30 anni di ambiti demaniali interessati dalla cantieristica, con esclusione delle aree per le quali il nuovo piano regolatore portuale prevede attualmente diversa destinazione d'uso e che saranno oggetto di concessione quadriennale. L'Autorità Portuale si impegna affinché il nuovo piano regolatore del porto contempli la presenza dei bacini galleggianti da 19 mila e 52 mila tonnellate escludendo l'interramento del molo Martello lungo la diga foranea e garantendo un adeguato numero di ormeggi a Fincantieri, con la contemporanea rilocazione delle aree da destinare alla cantieristica minore da parte del Comune. L'amministrazione comunale, dal canto suo, si impegna a sottoscrivere una convenzione per l'acquisizione delle aree e degli impianti e per la gestione, con oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, dell'impianto di deviazione e convogliamento definitivo delle acque sboccanti all'Acquasanta entro il porto industriale di Palermo, attualmente in fase di realizzazione da parte dell'Autorità portuale.

Viene riconfermata la destinazione a uso industriale dell'area del parco lamiere del Cantiere, destinata a parcheggio nell'ultima versione del piano regolatore generale di Palermo, supportando Fincantieri presso Rete Ferroviaria Italiana per il mantenimento dell'attuale collegamento ferroviario merci fra il Cantiere e la stazione di "Palermo-Sampolo". Nel protocollo viene inoltre affermato, come principio di carattere generale, "l'incompatibilità assoluta fra la destinazione d'uso delle aree adibite esclusivamente ad attività di cantieristica Navale con contestuali interventi di tipo turistico e ricettivo, evitando che una quota parte dei fondi Prusst possano essere utilizzati per la realizzazione di insediamenti di tipo turistico- alberghiero sulle stesse aree dove dovranno realizzarsi unicamente interventi di riqualificazione e di ammodernamento dei cantieri Navali". Fintecna Immobiliare, in qualità di proprietaria della ex Manifattura Tabacchi e di una porzione di Cantiere Navale attualmente in comodato d'uso gratuito a Fincantieri che la utilizza come magazzino generale "si impegna a modificare il Prusst già presentato all'amministrazione comunale nel dicembre 2007, escludendo per l'area in questione la destinazione turistico-ricettiva".

"Fincantieri spera di potere uscire dalla crisi più forte, mantenendo l'attuale assetto produttivo. Ma da soli non ce la facciamo, abbiamo bisogno di avere al nostro fianco l'azionista e le istituzioni. Il governo ha attivato un tavolo sulla cantieristica, assieme ai sindacati abbiamo chiesto di accelerare alcune commesse pubbliche che comunque non saranno risolutive, per questo è necessario che le Regioni e gli enti locali ci supportino". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine della firma a Palermo di un protocollo d'intesa per il rilancio dello stabilimento di Palermo. Per dare l'idea della crisi, Bono ha fornito alcuni dati. "Nel 2009, a livello mondiale, gli ordini per la cantieristica sono crollati dell'85% - ha spiegato - L'anno scorso è stata commissionata una sola nave da crociera, 12 nel 2008. Nei primi cinque mesi di quest'anno le navi commissionate sono state cinque, due delle quali acquisite dalla Fincantieri. La situazione, come si può ben intuire, è drammatica".
L'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, in merito alla firma del protocollo d'intesa, promosso dalla Regione per la fabbrica Fincantieri di Palermo, ha detto: "Siamo convinti che, per la posizione strategica e per le alte professionalità che ha al suo interno, il Cantiere navale di Palermo possa e debba competere nel mercato per diventare il polo strategico della cantieristica navale dell'intero Mediterraneo". "Abbiamo avuto diversi incontri a partire da un anno fa - ha ricordato Venturi - A dicembre la Regione ha acquisito la proprietà dei due bacini da 19 e 52 mila tonnellate e siamo pronti a emettere il bando per la ristrutturazione, spero già a settembre, per cui sono disponibili poco meno di 20 milioni. Inoltre la Regione cofinanzierà gli interventi per il completamento del bacino da 150 mila tonnellate". [ANSA]

 

 

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08 giugno 2010
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