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Per Francantonio Genovese si sono aperti i cancelli del carcere

La Camera dei deputati ha votato a favore dell'arresto del parlamentare Pd siciliano

16 maggio 2014

La Camera ha aperto i cancelli del carcere per Francantonio Genovese. Una maggioranza schiacciante di 371 deputati ha votato a favore dell'autorizzazione all'arresto del parlamentare messinese del Pd, accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e truffa nell'ambito di un'inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale.
La decisione sembrava destinata a slittare a dopo le elezioni e invece il Partito democratico ha deciso di imprimere un'accelerazione, dietro la garanzia del voto palese. "A viso aperto", ha sottolineato il premier Matteo Renzi, il Pd applica "sempre" la legge, anche ai suoi. Ma Beppe Grillo ha rivendicato il sì all'arresto come una vittoria M5S.

Quando il tabellone elettronico ha mostrato il verdetto (371 sì, 39 no, 13 astenuti), nell'Aula della Camera è calato il gelo. Non una parola, non un commento, non un applauso. Tutti zitti anche i deputati grillini, protagonisti da giorni di una campagna martellante per consegnare alla giustizia il deputato Pd.
Lo scranno di Genovese era vuoto. L'ex sindaco di Messina era a Montecitorio fino all'ora di pranzo. Poi però, venuto a sapere dell'accelerazione del voto, fissato al pomeriggio, ha deciso di volare via. Un aereo fino a Reggio Calabria, poi a casa, a Messina, a salutare i familiari e fare la valigia per andare a consegnarsi nel penitenziario di Gazzi, dove ha trascorso la prima notte in carcere.
"Sto andando in aeroporto, a fare il biglietto per Beirut", ha ironizzato amaramente Genovese durante una breve intervista rilasciata all'Huffington Post in mattinata. Poi però ha aggiunto: "Trovo tutto molto sgradevole". Il riferimento del parlamentare siciliano è al fatto che il suo caso giudiziario sia diventato uno dei temi caldi della campagna elettorale.

Contro l’arresto di Genovese hanno votato Forza Italia, Nuovocentrodestra e sei deputati del Pd (Maria Amato, Giuseppe Fioroni, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Maria Gaetana Greco e Maria Tindara Gullo, vicina di banco di Genovese).  A favore hanno votato il Movimento 5 Stelle, Sel, Scelta civica, Fratelli d’Italia e tutti gli altri parlamentari dem.
Genovese in serata si è costituito a Messina, sua città di residenza, nel carcere di Gazzi. Il politico, prima di consegnarsi all'autorità giudiziaria, è passato da casa a salutare i suoi familiari.
Si chiude così una vicenda che tiene banco da diversi giorni, fatta di attacchi incrociati fra Pd, M5s e Forza Italia nel bel mezzo della campagna elettorale per le europee.


Il deputato Manlio Di Stefano (M5S) fa il segno delle manette durante la votazione sull'arresto di Genovese

Il M5S all'Ars: "Un deterrente per il futuro. Fondamentali i nostri a Roma" - "Un deterrente per chi pensa di poter perseguire senza conseguenze il proprio tornaconto e un'iniezione di fiducia nelle istituzioni per i siciliani". E' questa la chiave di lettura del gruppo parlamentare all'Ars del Movimento 5 Stelle al via libera all'arresto di Francantonio Genovese, arrivato ieri col voto della Camera.
"Speriamo - ha affermato la vice capogruppo, Valentina Zafarana - che la martoriata storia della Formazione professionale abbia conosciuto oggi la sua pagina più nera. Saranno ora i giudici a dire se effettivamente Genovese è o no colpevole dei reati contestatigli, ma il fatto che possa finire in carcere, come sarebbe accaduto da subito per un normale cittadino, è una questione di fondamentale importanza". Dal gruppo parlamentare siciliano è partito anche un ringraziamento ai colleghi del Movimento eletti a Montecitorio. "La loro azione è stata determinante. Senza di loro il voto, probabilmente, sarebbe stato rinviato a dopo le elezioni e, a qual punto, il risultato sarebbe stato tutt'altro che scontato. E' questa l'ennesima prova dell'importanza della presenza dei deputati del Movimento 5 Stelle all'interno delle istituzioni".

- "Ho dato tanto ma il partito mi ha tradito e posso lasciarlo" di T. Ciriaco ed E. Lauria (Repubblica.it)

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16 maggio 2014
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