Per gestire l'acqua nel Palermitano all'Amap servono 8 mln di euro
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sul possibile passaggio da Aps ad AMAP
"L’Amap può prendere il posto di Aps soltanto a tre condizioni: che la Regione ci garantisca la commessa finanziaria di 8 milioni, che ci venga affidata la deroga sui depuratori e che l’azienda diventi formalmente il gestore unico nel palermitano sulla base del decreto Sblocca Italia".
Lo ha detto il presidente dell’Amap, Maria Prestigiacomo, incontrando i giornalisti a Villa Niscemi, a Palermo, in merito alla possibile gestione del servizio idrico nel palermitano da parte della municipalizzata dopo il fallimento di Aps, che agiva per conto dell’Ato idrico.
"Voglio sottolineare alcune cose - ha continuato -. Innanzitutto gli 8 milioni non servono per mettere a posto il nostro bilancio, che è in attivo. Non abbiamo bisogno dell’elemosina della Regione. Anche noi abbiamo ricevuto un aumento di capitale di 5 milioni di euro, che useremo per il trattamento del percolato di Bellolampo ad Acqua dei Corsari e per comprare nuovi mezzi. E anche noi faremo dei tagli: la sola sede di via Ugo La Malfa, per esempio, costa ad Amap 18mila euro al mese. Non solo: se sostituiamo Aps ci vorranno due mesi prima di fatturare le prime bollette, senza contare che il sistema di fatturazione di Aps è obsoleto e dobbiamo sostituirlo. Inoltre vogliamo avere in mano la manutenzione dei depuratori".
Le fasi per il passaggio da Aps ad Amap sono due: una prima fase temporanea, fino al 30 settembre, durante la quale "tutti i lavoratori ex Aps saranno garantiti a condizione che l’Amap riceva gli 8 milioni", ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando, presente all’incontro con i giornalisti. La seconda fase, con l’affidamento definitivo, scatterà dal primo di ottobre "e in quel caso - ha specificato Orlando - garantiremo la forza lavoro solo in proporzione con i Comuni che vorranno aderire". Per la verità lo "Sblocca Italia" impone l’affidamento a un gestore unico e i Comuni del palermitano sarebbero tutti costretti ad aderire. "Noi offriremo il servizio a chi ce lo paga - ha risposto il sindaco -. Lo Sblocca Italia costringerebbe tutti a partecipare, ma è un problema degli altri Comuni. In pratica i soldi servono per la fase di start up, abbiamo bisogno di incassare le bollette mai pagate in passato. Per far partire la fatturazione ci vuole qualche tempo, non possiamo iniziare senza soldi. Se i soldi non arrivano sarò io stesso a portare in tribunale i libri dell’Amap, senza soldi non partiamo".
"Inoltre - ha concluso il primo cittadino - l’affidamento ad Amap dal primo di ottobre deve essere certo, vogliamo una delibera formale che lo sancisca ai sensi dello Sblocca Italia. Quanto agli 8 milioni, l’Amap chiede di ricevere quello che in atto la Regione dà all’azienda fallita senza eliminare gli sprechi. La Regione, infatti, continua a pagare l’Aps fallita". [Fonte: Italpress - €conomiaSicilia.com]