Per gli ottavi di Coppa Italia, il Palermo battuto dal Milan per 1-2
Perdono i rosanero e l'irascibile ''Zampa'' rimprovera aspro il taciturno Guidolin
PALERMO - MILAN 1-2
Palermo (3-4-2-1): Santoni 5.5, Zaccardo 6, Terlizzi 6, Biava 6, Da Silva Pereira Adriano 5 (1' st Morrone 6), Barone 5.5 (19' st Brienza 6), Corini 6 (19' st M. Gonzalez 5.5), Grosso 6, Zauli 5.5, Mutarelli 6.5, Toni 6. (84 Comi, 18 Santana, 43 Barzagli, 46 Gasbarroni). All.: Guidolin 5.5.
Milan (4-3-2-1): Abbiati 5.5, Pancaro 6, Coloccini 6, Nesta 7, Serginho 5.5, Gattuso 6, Ambrosini 6, Dhorasoo 6 (39' st Pirlo sv), Rui Costa 6, Seedorf 6.5, Crespo 6.5. (12 Fiore, 30 Esajas, 41 Barbieri, 42 Ferrario, 43 Legati, 47 Perticone). All.: Ancelotti 6.
Arbitro: Nucini di Bergamo 5.5.
Reti: nel st 8' Crespo, 24' Seedorf, 34' Toni.
Note: angoli: 4 a 4 per il Milan. Recupero: 0' e 2'. Ammoniti: Barone, Coloccini e Serginho per gioco falloso. Spettatori: 35.000.
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Il Milan, seppur di misura, batte il Palermo e archivia di fatto la qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia. La squadra di Carlo Ancelotti, in uno stadio stracolmo di gente e d'entusiasmo, risolve la "pratica" nel secondo tempo, grazie a un micidiale uno-due di Hernan Crespo (in gol dopo parecchi mesi in un match ufficiale) e Clarence Seedorf che manda al tappeto il Palermo.
I rosanero, a dire il vero, erano partiti bene, ma nella vittoria forse non ci hanno mai creduto seriamente e alla fine sono stati puniti da una squadra che, anche quando schiera le cosiddette seconde linee, rimane comunque una corazzata quasi imbattibile. Per gli uomini di Francesco Guidolin si tratta della prima sconfitta contro una grande da quando il Palermo è stato promossa in A: finora, infatti, i rosanero in campionato erano riusciti a fermare in trasferta Inter, Juventus e Roma, con lo stesso punteggio di 1-1.
Il Milan parte al piccolo trotto, lasciando al Palermo il comando delle operazioni. Il primo quarto d'ora dei rosanero è davvero promettente e partorisce la più limpida palla-gol dell'intero primo tempo. E' il 7' quando un'azione che parte da destra da Zaccardo viene rifinita da Toni per Grosso che arriva dalla sinistra in corsa e spara verso Abbiati. Sembra fatta per il Palermo, la traiettoria dà l'impressione del gol e invece si spegne vicino al palo della porta milanista. Poi, salgono in cattedra i rincalzi del Milan: al 12' Crespo imita Grosso e sfiora il palo, sugli sviluppi di un'azione prolungata nella sedici metri avversaria. Dopo una conclusione senza pretese di Gattuso (20'), intercettata da Santoni, il Palermo si ripropone con un colpo di testa di Zauli, dopo un bel traversone di Grosso, parato da Abbiati senza problemi. Il primo tempo si chiude senza sussulti.
Nella ripresa Guidolin lascia negli spogliatoi Adriano e inserisce Morrone, che prende in realtà il posto di Mutarelli, spostato al posto del brasiliano, sulla destra. Un gran botta di Dhorasoo centra in pieno petto Terlizzi, poi un contropiede di Zauli non crea pericoli al Milan. La partita non decolla, a tutto vantaggio dei rossoneri, che approfittano della situazione di stallo e, sugli sviluppi di un'azione sulla sinistra orchestrata da Rui Costa e portata avanti da Seedorf, che entra in area e crossa, passano in vantaggio con Crespo (alla sua prima rete in rossonero). L'argentino raccoglie al volo il suggerimento dell'olandese e insacca a mezz'altezza alla destra di Santoni.
La reazione del Palermo è tutta in un tiro da fuori area di Barone che finisce alto. Gli uomini di Guidolin sbandano e il Milan ne approfitta: tra il 23' e il 24' Crespo sfiora il gol del possibile 2-0 (nella seconda circostanza è bravo Santoni a parare). Poi, in un'altra scorribanda nell'area della compagine di casa, Clarence Seedorf trova il destro che supera un incerto Santoni. Perso per perso, a quel punto, il Palermo si butta in avanti e, dopo avere creato una discreta opportunità con Mutarelli, al 34' accorcia le distanze con il solito Luca Toni, di testa.
Il gol trasforma il 'Barbera' in una polveriera: il Palermo non è in gran serata, ma a questo punto ha il pregio di credere in un pari che, fino a qualche minuto prima, sembrava un risultato assolutamente improponibile. Toni, intorno al 40', ci riprova di testa, ma Abbiati alza in angolo, azzerando le velleità dei padroni di casa, comunque lodevole per l'impegno.
Guidolin: "Mi aspettavo un Milan più stanco"
Carlo Ancelotti non ha gradito solo il risultato, ma anche la prestazione offerta dalla sua squadra sul terreno del 'Barbera'. "Non era una partita facile - spiega il tecnico rossonero - tuttavia, i ragazzi hanno risposto molto bene alle sollecitazioni dell'ambiente. Penso che sia sempre positivo giocare in uno stadio pieno. Tutti hanno fatto il proprio dovere, disputando una buona partita. Il Palermo, soprattutto nel finale, ci ha messo in difficoltà".
Il gol che ha sbloccato Crespo è stato un toccasana anche per Ancelotti. Il tecnico del Milan dice: "Per un attaccante, il gol è sempre importante. Per Crespo in particolare può rappresentare un punto di partenza in vista dei successivi impegni". "La vittoria ottenuta a Palermo - prosegue Ancelotti - può rappresentare un buon viatico per il prossimo impegno in Champions League. Un successo è sempre positivo per il morale della squadra. Mercoledì, contro lo Shaktar Donetz, non faremo calcoli: bisogna vincere e basta, a prescindere dal fatto che per qualificarci basta un pareggio".
Nonostante la sconfitta subita appare soddisfatto anche Francesco Guidolin. L'allenatore del Palermo si è divertito e non ne fa mistero. "Penso si sia divertito anche il pubblico - sottolinea - è stata una bella partita, con poche pause, e questo è un segnale importante per tutto il movimento calcistico". "A dire il vero - confessa l'allenatore dei rosanero - mi aspettavo un Milan più stanco e invece ci siamo trovati di fronte una squadra fresca, determinata, che voleva la vittoria e l'ha trovata. A parità di tenuta atletica, la differenza l'hanno fatta altri valori. Tuttavia, sono convinto che, se avessimo raggiunto il Milan nel finale, non avremmo rubato nulla".
Guidolin, però, non riesce a nascondere il proprio rammarico per un'occasione sprecata. "Di certo - dice - abbiamo affrontato una squadra cinica, contro la quale non si può proprio sbagliare. Il Milan è un avversario cinico. Mi è piaciuto molto Dhorasoo, che conoscevo già: lui come pochi riesce a saltare l'uomo e a fare la differenza a centrocampo".
Fonte: La Sicilia
Ciclone Zamparini su Guidolin
Il presidente del Palermo: "Mi ha deluso, a giugno lo mando via. E a gennaio vendo tutti gli argentini. Santana andrà alla Roma". No comment dal tecnico.
di Guido Monastra per la Gazzetta.it
Ancora lui, quel rissoso, carissimo, irascibile Zamparini. Il presidente del Palermo riserva nuove, dure critiche al proprio tecnico Guidolin, sia a caldo - dopo la sconfitta per 2-1 contro il Milan in coppa Italia - sia il giorno dopo, a mente fredda. "Guidolin salverà la squadra e andrà via a fine stagione. Sabato mi sono sentito preso a schiaffi: come si fa a schierare una squadra con 5 centrocampisti e un terzino camuffato da tornante? Infatti siamo fuori dalla Coppa e nessuno si è divertito. Mi ha fatto perdere l'entusiasmo, non siamo in sintonia, l'anno prossimo prenderemo un'altra strada".
Zamparini non si ferma qui. "A gennaio cederò gli argentini (Santana, Farias e Gonzalez, ndr) per non depauperare ulteriormente un patrimonio della società. Me li hanno chiesti in tanti, Santana andrà alla Roma con Del Neri. E dire che Guidolin mi ha fatto cedere i gemelli Filippini perché creavano problemi nello spogliatoio". Come da copione, il tecnico Guidolin, sempre di poche parole, si è limitato a dire: "Oggi è il mio giorno libero e non parlo".
E' il terzo grosso litigio della stagione. La prima frattura già in estate, dopo la prima amichevole a Palermo con il Maiorca, quando Guidolin non schierò tutti i nuovi giocatori e in particolare Farias, attaccante argentino voluto dal presidente e poco gradito dal tecnico. Poi un nuovo litigio dopo la sconfitta di Lecce. Ma poi Zamparini ha fatto pace con il tecnico e gli ha allungato il contratto fino al 2006.
Adesso la nuova frattura, con l'ennesima minaccia di esonero. Zamparini si conferma presidente difficile per gli allenatori. Nei tre anni palermitani ha avuto Glerean, Arrigoni, Sonetti, Baldini e Guidolin. Gli ultimi due etichettati dallo stesso "Zampa" come allenatori in grado di aprire un ciclo. Infine Zamparini "pizzica" anche l'arbitro Nucini. "Il peggiore del calcio italiano, me l'hanno mandato apposta". Un chiaro messaggio ad Adriano Galliani, tutt'altro che distensivo alla vigilia delle votazioni in Lega.