Per il ministro Di Pietro bisogna stare attenti all'alto rischio di infiltrazioni criminali negli appalti pubblici
In Italia, per quel che riguarda gli appalti pubblici ''c'è un alto rischio di infiltrazioni criminali''. L'affermazione è del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che lo ha sottolineato tracciando il percorso per completare ''l'esperienza di correzione delle regole del gioco'' portate avanti con decreti correttivi al codice dei contratti.
Il rischio di infiltrazioni criminali, dice Di Pietro, ''è vero: non nascondiamoci dietro ad un dito. In Italia dobbiamo fare qualcosa di più, rispetto agli altri paesi europei per assicurare maggiore trasparenza''.
Il ministro ha fatto il punto ''sulle nuove regole'' in un confronto con tutti gli operatori del settore organizzato dal ministero con una conferenza tenutasi mercoledì scorso. Dopo il primo decreto correttivo ''necessario per modifiche formali'' il secondo è stato portato ieri al Consiglio dei ministri. ''E' più di sostanza - ha spiegato Di Pietro - e terrà conto di tutti i pareri. Siamo stati attenti, in particolare, ai pareri istituzionali, ma anche a quelli di categoria, anche se naturalmente non tutti possono essere accolti''.
Un lavoro che verrà completato ''entro la fine dell'anno'' con il varo del regolamento attuativo del codice. Per Di Pietro è un lavoro che comunque potrebbe non fermarsi qui: ''I tempi tecnici - spiega - ci danno la possibilità di arrivare ad un terzo decreto correttivo, all'epilogo di questa esperienza di correzione delle regole del gioco''. Servirà ''eventualmente anche per recepire altri suggerimenti''.
Tra gli obiettivi il ministro sottolinea quello della trasparenza ma anche gli aspetti legati alla sicurezza nei cantieri e all'esigenza di maggiore qualità nella progettazione e nelle opere e di riduzione del contenzioso. ''Come è noto - ha ricordato Di Pietro - in apertura della nuova legislatura il governo ha sospeso l'entrata in vigore di alcuni nuovi istituti facoltativi per verificarne meglio l'impatto sul mercato delle opere pubbliche. Contemporaneamente ha lavorato a un decreto 'correttivo 2' che sblocca questi nuovi istituti con qualche elemento di prudenza e li rinvia al regolamento attuativo del codice che comprende tutte le norme regolamentari relativo a lavori, forniture e servizi''. Per il ministro ''la scommessa di questi due provvedimenti è tenere insieme due concetti: nessun vincolo inutile alla libertà contrattuale, come ci chiede Bruxelles, ma senza abbassare la guardia rispetto alle esigenze di trasparenza, considerandolo alto rischio di infiltrazione criminale negli appalti in Italia. Dunque libertà e trasparenza, modernità ma con la necessaria prudenza. La sfida è questa''.