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Per il New York Times in Italia oggi la ''Vita è sempre meno Dolce'', e bene la descrive il comico Beppe Grillo

14 dicembre 2007

Secondo il New York Times l'Italia sembra aver dimenticato di essere il Bel Paese: gli italiani non si amano più e la loro nuova parola d'ordine, nonostante abbiano inventato l'arte di vivere, è “malessere”.
I problemi, continua il quotidiano americano, per la maggior parte non sono nuovi e questo è il punto. Hanno semplicemente oppresso l'Italia per molti anni e ora a nessuno è chiaro come sia possibile un cambiamento o se sia ancora possibile un cambiamento. L'Italia ha tracciato il proprio modo di appartenere all'Europa, lottando come pochi altri paesi con una politica frammentata, la mancanza di crescita, la criminalità organizzata e un debole senso dello Stato. Ora la frustrazione sta crescendo perché queste vecchie debolezze non migliorano, mentre il mondo sorpassa il paese. E il Nyt fa l'esempio della Spagna e della sua grande ripresa.
Le ultime analisi mostrano una nazione più vecchia e più povera e quelli che erano i punti di forza stanno diventando una debolezza. Il piccolo commercio, le aziende a conduzione familiare si trovano a combattere contro la globalizzazione e in particolare con la competitività della Cina.

E ancora, il modo di vivere poco tecnologico degli italiani può essere interessante per i turisti, ma l'utilizzo di Internet è tra i più bassi in Europa, così come gli investimenti esteri e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e i costi del governo, invece, sono tra i più elevati del vecchio continente.
I debiti colpiscono le famiglie: il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vivono ancora a casa condannando i giovani a un'adolescenza estesa e improduttiva. La maggioranza dei più bravi lascia il paese.
Il malessere degli italiani si estende anche all'arte: non ci sono più i Fellini, i Rossellini, le Loren. “Il cinema italiano, la sua Tv, l'arte, la letteratura e la musica sono raramente considerate all'avanguardia”, afferma il giornale.
E poi c'è ancora la politica e come questa viene percepita dalla popolazione: “l'ex-premier Silvio Berlusconi ha perduto le elezioni per non avere mantenuto le promesse fatte ma il nuovo governo di Romano Prodi non appare una 'cura magica' - osserva il New York Times -. Ha deluso fin dalla sua prima scelta: un governo con ben 102 ministri o sottosegretari, un nuovo record”.
Il 'malessere' politico degli italiani è simboleggiato, sostiene il New York Times, dall'ascesa del comico Beppe Grillo e dalla popolarità del suo attacco alla classe politica italiana al grido di 'Basta! Basta!'. A dir la verità il grido era 'Vaffa' e non 'Basta'
  
E proprio Grillo dal suo blog internazionale ieri ha sottolineato il ritratto che il Nyt ha fatto della nostra Nazione...
Il New York Times  ha pubblicato oggi un servizio sull'Italia che sta affondando e sul V-day. Sul suo sito sono presenti un lungo articolo, un video e una raccolta di fotografie dal titolo “A life less dolce” (Una vita meno dolce).
Dall'articolo
“In a Funk, Italy sings an Aria of disappointment”: “Il modello di vita low-tech (a bassa tecnologia) può ammaliare i turisti, ma l'utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall'estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell'amministrazione pubblica sono invece tra i più alti. Gli ultimi dati fanno riferimento una nazione più vecchia e più povera, a tal punto che il suo vescovo più importante ha proposto di incrementare i pacchi cibo per i poveri. Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l'Italia. Ronald Spogli, l'ambasciatore americano che conosce l'Italia da quaranta anni, avverte che l'Italia rischia una diminuzione del suo ruolo internazionale e delle relazioni con Washington. I migliori amici dell'America sono i business partner e l'Italia non è tra i più importanti. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi. In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l'11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
Così ci vede il mondo. Tutte cose che chi frequenta il blog conosce da tempo, ma è confortante vederle scritte su un giornale di livello internazionale. [da www.beppegrillo.it]

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è parecchio risentito dal poco lusinghiero quadro dipinto dal Nyt e ha definito - senza mezzi termini - "pura idiozia" alcuni passaggi dell'articolo.
“L'Italia - ha detto il Capo dello Stato - non certo quella di Beppe Grillo. Esiste capacità di iniziativa, una spinta dal basso che porta ad eccellere e certe cose mi piacerebbe vederle sui giornali. E' molto più facile avere come modello un noto comico italiano Però mi pare un po' eccessivo. Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci”.

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14 dicembre 2007
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