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Per il Patrimonio culturale e ambientale della Sicilia

10 punti, 100 giorni: l'appello di Legambiente all'amministrazionne regionale

17 giugno 2013

Un decalogo per tentare di salvare il patrimonio culturale e ambientale siciliano, già in ginocchio. Legambiente lancia un appello all’Amministrazione regionale "per dare delle risposte e lavorare per porre un argine al disfacimento generale" e presenta all’assessore regionale ai Beni culturali, Maria Rita Sgarlata, dieci punti da raggiungere in 100 giorni.
"Non si può più perdere tempo - sottolinea il direttore di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna -. Con la nostra campagna Salvalarte cerchiamo di accendere i riflettori su quanto c’è da fare, adesso l’amministrazione regionale deve dare delle risposte e lavorare per porre un argine al disfacimento generale e nel contempo avviare politiche per far si che finalmente il nostro enorme patrimonio culturale ed ambientale sia valorizzato come merita per diventare realmente volano di sviluppo per il turismo e per l’economia della Sicilia".

Dall’accelerazione sui Piani paesistici (adozione di Lampedusa, approvazione di Caltanissetta, Messina, Ragusa e Siracusa) all’insediamento del Consiglio regionale dei Beni culturali (manca dal giugno del 2009); dall’istituzione del sistema dei Parchi archeologici al sostegno al disegno di legge per l'istituzione degli ecomusei (già in commissione Ars, tra i ddl prioritari), fino alla richiesta di nuovi organismi al Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, dove il presidente manca dalla primavera del 2010.

E ancora, Legambiente chiede la presentazione del ddl per l'istituzione del Parco geominerario delle zolfare; la nascita di una Consulta siciliana per i siti Unesco, dove mettere insieme tutte gli enti e istituzioni, pubbliche e private, l’associazionismo, personalità della cultura, "per definire programmi e progetti per una migliore tutelare e per una vera e forte valorizzazione"; riprendere il percorso per la nascita del Museo della Memoria; integrazioni e modifiche al decreto sull’Albo delle Piante monumentali.

E infine, per i Musei, l’associazione ambientalista reclama: azioni per la promozione del patrimonio conservato, d'intesa con l'assessorato al Turismo; un bando con fondi europei per finanziare i piccoli musei non regionali che vogliono migliorare la propria struttura espositiva e l’offerta culturale; gestione del personale, finalizzata alle aperture nelle domeniche e nei festivi; linee d’indirizzo per la nascita del Museo regionale di Storia Naturale, anche come perno della Rete dei Musei naturalistici; l’adozione tramite decreto della Carta dei diritti dei visitatori dei Musei.
"Non possiamo più aspettare che il nostro patrimonio culturale e ambientale si distrugga, più o meno lentamente, sotto i nostri occhi", conclude Zanna. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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17 giugno 2013
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