Per il ponte sullo Stretto soldi non ce ne sono
Il ministro Lupi tranquillizza tutti: "Inutile preoccuparsi. Il governo non ha le risorse per realizzarla e ha fatto decadere le concessioni"
"Se la preoccupazione è che il governo abbia messo risorse per la realizzazione del ponte sullo Stretto", il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in una informativa alla Camera assicura che "il governo non lo ha fatto anche perché non poteva, né lo ha inserito tra le priorità delle grandi opere".
Lupi ha sottolineato che dal 2013 il Parlamento ha fatto decadere le concessioni, che il governo ha messo in liquidazione la società Ponte sullo Stretto e che c'è in atto un contenzioso.
Sulla rilevanza dell'opera, ha poi aggiunto il ministro, "non ho cambiato idea, la mia posizione è sempre stata nota ma in questo momento è giusto dire al Parlamento che, al di là delle posizioni personali, la situazione è quella che ho descritto. Il Parlamento ha disciplinato, in mancanza del rispetto di certe fasi procedurali, la caducazione di tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione. In particolare gli atti concessori sono decaduti dal 1 marzo del 2013, non avendo le parti stuipulato a quella data, un apposito atto aggiuntivo".
"Dal governo - ha aggiunto Lupi - con dpcm del 2013 è arrivata la messa in liquidazione per la società Ponte sullo Stretto di Messina. E' evidente che questi atti esistono e io non intendo in alcun modo fare finta che non esistano o aggirarli. Il problema della discussione non è più sul piano formale. Abbiamo un contenzioso aperto che tutti conosciamo e la discussione su un atto risarcitorio che non sappiamo a quanto ammonterà. Il concessionario si è detto eventualmente disponibile, a fronte di una nuova ripresa del percorso, a considerare il riavvio del progetto. Ma queste sono solo ipotesi ma che non sono la linea del governo".