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Per il Tribunale di Sorveglianza la salute di Totò Riina è tale da poter rimanere in carcere sotto regime di 41bis

17 ottobre 2007

La scorsa settimana Totò Riina ha chiesto personalmente la propria scarcerazione per motivi di salute al Tribunale di Sorveglianza che, per l'occasione, ha tenuto udienza nel carcere di Opera (Milano), dove il boss ergastolano è detenuto.
Il sostituto procuratore generale Gustavo Cioppa si è subito opposto e la difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Cianfarone, ha chiesto una perizia tecnica per accertare le effettive condizioni di salute del suo assistito.

Dopo aver preso atto delle conclusioni delle parti, il tribunale ha depositato la propria conclusione: Totò Riina sta bene e resta in carcere.
Respinta, dunque, l'istanza con la quale i legali del boss di Corleone avevano chiesto gli arresti domiciliari o il trasferimento in una clinica per motivi di salute.
Nell'istanza Riina chiedeva la cancellazione delle restrizioni previste dall'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario e, già come era avvenuto sullo stesso argomento poco più di un anno fa, anche in questo caso la risposta è stata negativa.
Il Tribunale di Sorveglianza ha sostanzialmente accolto il parere del sostituto procuratore generale che aveva ritenuto non sussistenti le condizioni di salute per fare uscire Riina dalla struttura carceraria.  I legali della difesa hanno annunciato ricorso in Cassazione.

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17 ottobre 2007
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