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Per l'Europa? Giri a destra...

Europee 2009: vince l'astensionismo. Avanzano le destre. In Italia niente boom di Berlusconi. Bene la Lega e l'Idv

08 giugno 2009

Le elezioni europee sono alle spalle. Ieri alle 22.00 si sono concluse, in Italia, le consultazioni per formare il nuovo Europarlamento.
Quanto è successo, e quanto potrà succedere, è sotto gli occhi di tutti: l'Europa ha virato verso destra mandando in crisi il Partito Socialista Europeo.
Queste elezioni, che tra l'altro si ricorderanno per il massiccio astensionismo, hanno premiato il Partito Popolare Europeo in Francia, in Italia, in Germania, in Spagna. Socialisti battuti in Gran Bretagna, Francia, Spagna e Germania. A questi dati, purtroppo (lo diciamo noi purtroppo, ndr) si deve aggiungere il successo delle liste di estrema destra xenofobe e anti-europee che hanno registrato un notevole successo in Gran Bretagna, Olanda, Austria, Ungheria, Finlandia. Ma anche in Italia con la buona affermazione della Lega.
Nonostante il brutto arretramento del Pse, i Verdi hanno raggiunto dei buoni risultati, soprattutto in Francia e in Belgio dove ormai contendono ai socialisti il ruolo di leader della sinistra.

EUROPA. ITALIA. EUROPA... - A caratterizzare le elezioni europee in Italia sono state soprattutto l'astensionismo (anche se l'Italia è stato il Paese europeo dove si è andato maggiormente a votare), il non plebiscito verso il Pdl e Berlusconi, e l'avanzata della Lega e dell'Italia dei Valori.
La sfiducia verso la politica - Gli italiani sono così sfiduciati dalla politica, tanto da 'disertare' le urne. "E' la sindrome del non voto e colpisce soprattutto uomini e donne che hanno un'età compresa tra 20 e 50 anni. Persone che hanno perso fiducia nella politica. Sfiducia alimentata soprattutto da questo lungo periodo di crisi economica che si sta vivendo e che sta facendo cambiare le abitudini di vita degli italiani". Questa l'analisi, fatta prima delle elezioni, di Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell'Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico).
"La sindrome del non voto - aveva spiegato nei giorni scorsi la psicoterapeuta - scatta soprattutto nelle persone diciamo giovani, dai 20 ai 50 anni, uomini e donne che stentano a vedere un futuro per loro e per i propri figli. Il risultato è chiusura e apatia. Si vive nel proprio piccolo senza aperture all'esterno e si sta a guardare cosa accade. E' chiaro che dopo aver perso la fiducia nella politica il voto per queste persone non ha valore, quindi non vanno a votare". "Quello del non voto - aveva aggiunto l'esperta - è però un approccio sbagliato alla vita e alla costruzione di un Paese. L'immobilità è un comportamento che inevitabilmente porta alla non speranza nel futuro e crea problemi psicologici da non sottovalutare: forme diverse di depressione, ansia, attacchi di panico".
Diciamo che la psicoterapeuta c'azzeccato, ma il suo invito al non astenersi sembra non essere stato recepito...

Il voto in Italia - Il Partito della Libertà non sfonda il tetto del 40%, come si prevedeva nei sondaggi, in calo il Partito democratico che si attesta al 26%, successo della Lega e del partito di Antonio Di Pietro.
Restano al palo, invece, tutti i piccoli partiti che dalla Sinistra radicale alla Destra non riescono a superare lo sbarramento del 4%. Sono questi i dati che emergono dalle proiezioni sulle elezioni europee.
Il Pdl, con il 35,23% (10.713.737 voti) si conferma il primo partito italiano. Il Pd, con il 26,15% (7.953.490 voti) è la seconda forza politica del Paese, seguito dalla Lega Nord con il 10,27% (3.122.694 voti). Le uniche altre due forze politiche che hanno superato lo sbarramento del 4% sono quindi l'Italia dei valori con il 7,98% (2.426.845 voti) e l'Udc con il 6,50% (1.978.787 voti).
In calo l'affluenza, al 66,4% rispetto al 71,51% delle precedenti consultazioni europee.
Non ce l'hanno fatta a mandare rappresentanti all'Europarlamento la lista nata dall'unione di Rifondazione comunista-Sinistra europea-Comunisti italiani, ferma al 3,37%, così come la lista Sinistra e libertà che si è attestata sul 3,11%. Al di sotto della soglia di sbarramento del 4% anche la lista Bonino-Pannella con il 2,42% e l'unione di Mpa-La Destra-Pensionati-Alleanza di centro, ferma al 2,2%.

Nel voto diviso per circoscrizioni, il Pdl risulta il primo partito nella I Circoscrizione (Italia Nord-Occidentale) con il 33,39%, seguito dal Pd al 23,02% e dalla Lega Nord con il 19,43%.
Nella II Circoscrizione (Italia Nord-Orientale), il distacco tra Pdl, al 28,1% e il Pd, al 28,04% è minimo, con la Lega Nord al 19,01%. Circa 5 punti di differenza tra Pdl e Pd nella II Circoscrizione (Italia Centrale), con il Pdl al 37,29% e il Pd al 32,43%, mentre la terza forza politica, per consistenza, è l'Italia dei valori con il 7,7%. Nella IV Circoscrizione (Italia Meridionale) il Pdl raggiunge il 42,08%, seguito dal Pd al 23,02 e nuovamente dall'Italia dei valori con il 9,99%. Infine, nella V Circoscrizione (Italia Insulrare) Il Pdl si attesta sul 36,51%, seguito dal Pd con il 24,95% e dalla lista formata dall'unione di Mpa-La Destra-Pensionati-Alleanza di centro che ottiene il 12,35%.

Lo sfogo di Berlusconi: ''Ho tirato la carretta da solo...'' - Sfogo amaro per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo il voto per le europee che assegna al Pdl il 35% delle preferenze. Un risultato ben diverso dall'auspicato sfondamento del 40%. Secondo quanto riporta il quotidiano Libero, Berlusconi si sarebbe lamentato si aver fatto tutto da solo: "Come al solito ho tirato la carretta da solo". Il premier ha rivendicato il suo impegno in prima persona: "Se non fossi sceso in campo io l'affluenza sarebbe stata ancora più bassa". Ed ha avvertito i suoi: "Se i risultati non saranno all'altezza, nel partito dovranno cambiare molte cose".
Il sottosegretario e portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha invece sottolineato che "quelle dei giornali sono semplificazioni. In realtà il progetto del presidente Berlusconi di costruire il Pdl, va avanti benissimo. Non supera i livelli che erano stati pronosticati da tutti i sondaggisti, solo perché c'è un forte livello di astensione e ci sono problemi non politici". Il Pd "altro soggetto che tenta la carta del partito unico - ha continuato Bonaiuti - perde 8/9 punti percentuali e addirittura dice di non essere finito sott'acqua. Non capisco questa esultanza, quando il Pd è passato dal 33% al 26%. Il 33% che conseguì Veltroni non fu dichiarato una sconfitta? Adesso sono arrivati al 26% e parlano di sconfitta nostra? Franceschini non ha avuto il coraggio di candidarsi. Aveva paura di far perdere voti. Si trattava di metterci la faccia". Ad ogni modo, il risultato delle elezioni europee non cambia i rapporti di forza nella maggioranza. "Il rapporto Pdl-Lega rimane esattamente lo stesso, perché non c'è un'alternativa di governo possibile. C'è quindi - ha osservato Bonaiuti - la situazione di prima, con la Lega che ha preso qualche punto, ma che per esempio non è riuscita a sorpassarci in Veneto. Si diceva da giorni e giorni che Berlusconi avrebbe ceduto il Veneto alla Lega".

L'euforia di Di Pietro - Dopo un no comment prolungato Antonio Di Pietro ha rotto gli indugi e a notte fonda ha commentato l'ultima proiezione che dava l'Italia dei Valori all'8% (confortata da una copertura di campione di oltre il 35%): "Il Pd ha davanti a sé responsabilità importanti: scegliere con chi fare un'alleanza contro il modello di governo berlusconiano. Noi non possiamo aspettarli, né scavalcarli. Il nostro non è un aut aut al Pd ad altri, perché tutto dipende dalla qualità delle persone e dai programmi".
L'ex pm non ha tuttavia rinunciato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, e rivolto al suo alleato ha detto: "Noi non siamo il brutto anatroccolo da usare per le elezioni e poi buttar via. Finora ci hanno mal sopportato ora si devono rendere conto che c'è un partito che punta alla alternativa".
Quindi ha annunciato: "Italia dei Valori che ha raddoppiato i consensi rispetto alle ultime politiche e quasi quadruplicato quelli rispetto alle precedenti europee non è più un partito personale ma dimostra di essere un partito popolare pronto a costruire l'alternativa al modello di governo berlusconiano. E il 22 giugno prossimo l'esecutivo nazionale deciderà di togliere il mio nome di fondatore dal simbolo allo scopo di favorire la costruzione di un nuovo partito su base universale".

Elezioni Europee 2009 (ITALIA)

Partiti Voti  %  Seggi 
Pdl 10.807.327 35,3  29 
Lega Nord  3.126.915  10,2  9
Pd  8.007.854  26,1  22 
Idv  2.452.569  8,0
Udc 1.996.901  6,5 5 
Prc-Pdci 1.038.247 3,4

 -

Sin. e Lib.  958.458  3,1   - 
La Destra-Mpa-Pens-Adc 682.046 2,2  - 
Svp (Pd)  143.027 0,5  - 
Aut. Lib. Dem. (Idv) 27.086  0,1   -
Vallée d'Aoste (Pdl) 32.926 0,1  -
Lista Bonino-Pannella 743.273  2,4   -
Pcl 166.317 0,5   -
Fiamma 244.982 0,8   -
Forza Nuova  146.619  0,5   -
Lib. Dem. - Maie 71.218 0,2   -

EUROPA. ITALIA. SICILIA... - Buon risultato per Italia dei Valori e Movimento per l'Autonomia. Cede qualche punto la fortezza Azzurra, arranca dietro il Partito democratico. Sono stati oltre due milioni i siciliani che si sono recati alle urne tra sabato e ieri per per le elezioni europee. Ha votato soltanto il 49,17 per cento degli aventi diritto. A conquistare il primato negativo in Italia per il più basso numero di votanti Palermo. Nel capoluogo dell'Isola ha infatti votato soltanto il 44,26 per cento. Alla fine dello scrutinio sono state oltre 141mila le schede nulle (6,70%) e 64.846 (3,07%) quelle bianche. Mentre sarebbero 212 le schede contestate e non assegnate.

A Catania, Lombardo ha battuto Berlusconi - Nella sua roccaforte, Catania, secondo i dati riportati sul sito internet del Comune del capoluogo etneo, il Movimento per le autonomie si conferma il secondo partito con il 27,62% delle preferenze, dietro al Pdl che ottiene il 35,24% dei voti.
Ma il leader del Movimento per le autonomie e presidente della Regione Siciliana è, in città, il candidato più votato con 20.217 voti superando di circa 2.500 preferenze il presidente del Pdl Silvio Berlusconi che ottiene 17.638 voti. I dati sono influenzati dalle preferenze multiple, fino a un massimo di tre, che si potevano esprimere. 

"Le prime proiezione per le Europee dimostrano che dove abbiamo avuto il tempo di radicarci abbiamo fatto bene, dove invece ci siamo dovuti organizzare negli ultimi mesi per l'iniquo sbarramento del 4% abbiamo fatto meno bene", queste le parole del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, sottolineando il dato "in positivo del Mpa nella nostra Isola che è compreso tra il 16 e il 18%".
"Il dato del Pdl in calo è frutto dalla disattenzione nei confronti dei problemi reali della gente: la crisi non è stata affrontata subito per come è realmente percepita dalle persone, e c'è stata una forte disattenzione per il Sud, come per nella gestione della vicenda dei Fas", ha continuato Lombardo, commentando le proiezioni sul voto per le europee. "Anche in Sicilia - ha aggiunto - è accaduto questo. E sicuramente ha pesato la mancata concessione dei Fondi per le aree sottoutilizzate che non sono stati ancora inspiegabilmente assegnati in un'isola in cui c'è una forte crisi economica. C'è la sensazione - ha concluso Lombardo - che il Pdl non sia più in grado di intercettare i veri bisogni dei cittadini e di non cogliere i cambiamenti che ci sono. Non ha capito che c'è una crisi che è globale e la gente vuole risposte concrete e reali alle esigenze quotidiane della vita, anzi della sopravvivenza". "Una forte incidenza sul voto, quale che sarà l'esito finale, l'ha avuta il calo di affluenza alle urne, e per noi è 'pesante' la micidiale diminuzione di votanti che si è registrata in Sicilia" osserva il presidente della Regione Siciliana. "L'affluenza alle urne - sottolinea il leader del Mpa - è stata maggiore nelle regioni in cui siamo meno radicati, mentre è stata minore in quelle in cui abbiamo un vasto consenso".

Elezioni Europee 2009 (Italia Insulare)

Partiti Voti  %  Seggi 
Pdl 901.459 36,5 
Lega Nord  9.282  0,4  9
Pd  616.140  25  2 
Idv  186.560  7,6
Udc 256.579  10,4
Prc-Pdci 69.888 2,8

 -

Sin. e Lib.  57.779  2,3   - 
La Destra-Mpa-Pens-Adc 305.106 12,4  - 
 
Lista Bonino-Pannella 44.980  1,8   -
 
Fiamma 15.736 0,6   -
Lib. Dem. - Maie 5.557 0,2   -

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Ansa.it, SiciliaInformazioni.com, La Siciliaweb.it]

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08 giugno 2009
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