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Per l'Occidente l'Iran sul nucleare non coopera abbastanza, ma ha una grande intesa col Venezuela

20 novembre 2007

Sì, l'Iran sta cooperando, ma non è abbastanza. E' quanto rilevato dall'Aiea, Agenzia internazionale dell'energia atomica, in un rapporto presentato nei giorni scorsi a Vienna, in cui sottolinea che se Teheran ha fatto ''progressi sostanziali'' nel fornire chiarimenti sul proprio controverso programma nucleare, rivelando la natura e gli intenti, ciò rimane comunque ancora insufficiente.
''Come abbiamo già dichiarato in precedenza - ha indicato l'agenzia Onu nel rapporto - la cooperazione totale e trasparente dell'Iran è indispensabile per la realizzazione completa e rapida del programma di lavoro''.

Gli Stati Uniti d'America hanno da sempre sottolineato che non si sarebbero accontentati di una cooperazione parziale della Repubblica islamica. L'impegno di fugare i sospetti sul suo programma nucleare era stato preso lo scorso agosto dalle autorità iraniane, ma i Paesi occidentali, in maniera maggiore gli Usa, rimangono convinti che abbia finalità militari. ''La cooperazione selettiva non va bene'', ha detto Gregory Schulte, rappresentante Usa all'Aiea a Vienna, aggiungendo che il Consiglio dei governatori dell'agenzia e il Consiglio di sicurezza dell'Onu non si accontenteranno di un rapporto che dica che l'Iran fornisce ''un po' più di informazioni qui, un po' più là''. Lo standard richiesto, ha aggiunto, è la ''piena rivelazione e anche una totale sospensione delle loro attività a rischio proliferazione nucleare''.

E se la collaborazione di Teheran con l'Occidente continua ad essere insufficiente, vanno invece a gonfie vele i rapporti tra l'Iran il Venezuela. L'asse anti Stati Uniti, infatti, si rafforza, e Hugo Chavez e Mahmmoud Ahmadinejad hanno annunciato che combatteranno ''insieme fino alla fine per il crollo dell'imperialismo statunitense'' e del suo strumento di potere, ''il dollaro''.
Chavez alla sua quarta visita a Teheran, ha sottoscritto alcuni accordi commerciali con l'omologo iraniano, come la creazione di una banca a capitale condiviso. Ma il loro vero obiettivo è abbattere ''l'impero del dollaro'', ha dichiarato Chavez, aggiungendo che ''presto la smetteremo di parlare della moneta Usa (perché) si sta rapidamente svalutando e l'impero del dollaro sta crollando e con lui, naturalmente, crollerà l'America''.
''Abbiamo punti di vista comuni e resteremo uno al fianco dell'altro fino a raggiungere le alte vette. Dio è con noi e la vittoria ci aspetta'', ha sintetizzato al termine dell'incontro con Chavez il presidente iraniano.
Le dichiarazioni di Chavez e Ahmadinejad arrivano dopo che i loro paesi, al vertice Opec di Riad di domenica scorsa, hanno chiesto alle nazioni del cartello di sganciare il prezzo del petrolio dal dollaro debole, legandolo a un paniere di monete. La proposta per ora non è passata per l'opposizione dell'Arabia Saudita ma i ministri delle Finanze dei 13 si riuniranno prima della prossima riunione di Abu Dhabi del 5 dicembre per esaminare la questione.

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20 novembre 2007
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