Per la Cisl, la decisione dell'Europarlamento sul Ponte sullo Stretto, è un mero pregiudizio ideologico
La bocciatura europea, secondo il sindacato, potrebbe trasformarsi in un grave danno economico
Ieri da Catania sul tema si sono soffermati, intervenendo al consiglio generale della locale Cisl, Paolo Mezzio, leader cislino nell'Isola, e Pierpaolo Baretta, segretario confederale nazionale del sindacato.
Per Mezzio la bocciatura è espressione di "mero pregiudizio ideologico". E "chi l'ha voluta non ha neppure avuto il pudore di chiedere contemporaneamente per la regione lo status d'insularità che riconosca concretamente la condizione di svantaggio nei collegamenti". Quella assunta a Strasburgo secondo il rappresentante cislino è una scelta ''sbagliata e dannosa per la Sicilia''. Un "errore politico che può tradursi in un danno economico". Rischiando di mettere in discussione sia la grande dorsale Ue Berlino-Palermo, il Corridoio 1, che l'alta velocità ferroviaria fino alla Sicilia.
"Noi - ha rimarcato Mezzio - ci auguriamo che questa 'infausta decisione, figlia di logiche totalizzanti' sia presto rimessa in discussione. Per poter cogliere le opportunità di sviluppo e lavoro che il ponte esprime". Anche per Baretta la decisione dei parlamentari Ue è stata un errore. E "il progetto ponte va rimesso al più presto all'ordine del giorno" nel contesto, ha puntualizzato, dell'intero piano di sviluppo infrastrutturale del sistema Italia. "Noi ci adopereremo per questo", ha incalzato l'esponente confederale della Cisl, "perché il ponte si faccia e sia un motore di sviluppo, non una mera cattedrale nel deserto".