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Per la Fiat l'Ars ci mette 400 milioni di euro...

L'Assemblea regionale siciliana per salvare lo stabilimento di Termini Imerese ha deliberato un piano di interventi per circa 400 mln di €

21 novembre 2009

La giunta di governo, presieduta da Raffaele Lombardo, ha deliberato il piano di interventi per circa 400 milioni di euro per sostenere il rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Il documento, predisposto dall'assessore all'Industria Marco Venturi, sarà trasmesso al ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, la settimana prossima.

Oltre alla legge sul credito di imposta, recentemente varata dall'Assemblea regionale siciliana, la Regione è disponibile ad attivare un mutuo "che permetterebbe - ha spiegato l'assessore Venturi - di reperire circa 150 milioni, a valere su fondi regionali, al fine di rendere più competitivo il territorio sia in termini organizzativi che di logistica e per consentire al Consorzio Asi di Palermo l'acquisto di aree a favore delle pmi, per l'attivazione dell'indotto nonchè per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria relative".
Inoltre il Po FESR 2007-2013 (Programma operativo FESR - Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) prevede azioni per la diffusione della ricerca e dell'innovazione. Le risorse complessive disponibili, per sostenere le piccole e medie imprese dell'indotto Fiat, ammontano a circa 190 milioni di euro. Altri 200 milioni, provenienti dal Pon Ricerca (parte Miur), potrebbero essere disponibili per sostenere progetti di ricerca della Fiat.
"Siamo pronti a sostenere - ha aggiunto Venturi - anche con il supporto di StMicroelectronics la ricerca per la realizzazionedi motori ecologici. Noi vogliamo fortemente rilanciare il settore della metalmeccanica in Sicilia e ci siamo mossi concretamente per dimostrare a Fiat il nostro impegno. Adesso tocca al Lingotto rivedere il piano e puntare strategicamente sulla produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese".

E dal Lingotto, una risposta la si ha avuta ieri proprio dall'amministratore delegato di Fiat Auto Sergio Marchionne: "Non si può pensare di difendere tutto e di tenere tutti gli stabilimenti aperti, perchè questo non è fattibile in un mondo che è cambiato drasticamente [...] Abbiamo un piano industriale intelligente e riusciremo ad aumentare la capacità produttiva del paese, ma non possiamo tornare ad una realtà che non esiste più. Aspettiamo di incontrare il ministro (Claudio Scajola, ndr), ma noi siamo stati piuttosto chiari a giugno nell'incontro con il presidente Berlusconi, c'è poco da aggiungere". Marchionne ha aggiunto anche: "Abbiamo in Italia sei stabilimenti e produciamo l'equivalente di quello che si realizza in una sola fabbrica in Brasile. Questo non ha nessuna logica industriale, riflette una realtà che non c'è più".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it]

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21 novembre 2009
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