Per la primavera di Palermo
Quattro i candidati per le primarie del centrosinistra e ufficializzata la candidatura per il Terzo Polo...
"Dopo un lungo e faticoso percorso abbiamo raggiunto l'unità del centrosinistra, oggi c'è un'aria di festa". Con queste parole Rita Borsellino e Leoluca Orlando si sono presentati per la prima volta dopo tanti mesi uno accanto all'altra, per sancire la ritrovata unità in vista delle elezioni comunali di primavera.
Orlando ha ufficializzato la decisione, votata venerdì all'unanimità dal coordinamento locale di Idv e anticipata dal leader Di Pietro, di appoggiare Rita Borsellino alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a sindaco di Palermo, in programma il 4 marzo.
Al centro dell'accordo l'esclusione di accordi col Terzo polo, ballottaggio compreso. Una condizione posta fin dall'inizio da Orlando e che, seppur con molta fatica, Rita Borsellino è riuscita a far digerire a quella parte del Pd, Pier Luigi Bersani in primis, che punta su di lei per vincere le elezioni palermitane.
Anche se l'intesa era stata già raggiunta a Roma dopo una serie di incontri tra Bersani, Di Pietro e Vendola, Orlando ha voluto che fosse il coordinamento provinciale di Idv a valutare la proposta di sostegno all'eurodeputata e di conseguenza ad accettare la sua scelta di ritirare la candidatura al primo turno, maturata nel pieno delle tensioni col Pd. E così, dopo l'ok del coordinamento, Orlando ha voluto accanto a sè la Borsellino per cominciare proprio da Palazzo delle Aquile la corsa verso la poltrona di sindaco.
A fianco della Borsellino, Orlando ha messo un suo fedelissimo, il senatore Fabio Giambrone, suo collaboratore ai tempi della Rete e della "Primavera di Palermo". Giambrone sarà il vice della Borsellino, la seguirà durante la fase di avvicinamento alle primarie e in caso di vittoria anche in campagna elettorale.
"Straordinario il gesto di generosità di Orlando - ha detto Nadia Spallitta (Sel) – grande uomo e grande politico. Da oggi, si avvia un percorso assolutamente alternativo rispetto alla cattiva conduzione della cosa pubblica, che ha caratterizzato la precedente amministrazione. La candidatura di Rita Borsellino nasce e produce unità nel centrosinistra, diversamente , da altre candidature - magari di tipo Berlusconiano (giovane e bello) - che invece hanno come unico obiettivo di rompere l'unione del centrosinistra. Del resto, che questo sia il reale interesse di Cracolici e Lumia è evidente, e che il loro candidato si inserisca in un progetto rivolto esclusivamente all’apertura in primo luogo all’Mpa, è dimostrato proprio dalla richiesta di sfiducia del segretario di partito Giuseppe Lupo, colpevole di voler sostenere Rita Borsellino che ha detto no a Lombardo".
Dunque, adesso sono quattro i candidati alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla poltrona di sindaco. Nelle sede del Pd si sono concluse ieri l'operazione di consegna delle firme (da 1.000 a 1.500 come previsto dal regolamento).
I candidati, due donne e due uomini, sono proprio l'europarlamentare Rita Borsellino, il consigliere comunale Antonella Monastra, l'ex capogruppo di Idv al Comune Fabrizio Ferrandelli e il deputato regionale del Pd e consigliere comunale Davide Faraone.
Qualche polemica, invece, tra Ferrandelli e Borsellino. L'europarlamentare aveva infatti commentato negativamente l'incontro pubblico con Fabrizio Ferrandelli e il capogruppo del Pd all'Ars Antonello Cracolici. "Cracolici, più che partecipare - ha detto Borsellino -, ha organizzato l'incontro con Ferrandelli, è arrivato un sms anche a me in cui si dice chiaramente che lo sosterranno. Ciò dovrebbe imbarazzare soprattutto Ferrandelli che, se parteciperà alle primarie, dovrà sottoscrivere un documento in cui si escludono alleanze al di fuori del centrosinistra. Cracolici, che è un esponente di rilievo del centrosinistra, con la sua apertura netta al Governo Lombardo apre la strada ad alleanze di diverse rispetto al documento delle primarie".
Ferrandelli ha risposto alle dichiarazioni di Rita Borsellino dicendo: "Trovo imbarazzante piuttosto il comportamento della signora Borsellino. Invece di vestire i panni della 'Santa Inquisitrice' avvelenando il clima, per tentare di ottenerne consenso personale, dando brevetti di bontà e onestà dovrebbe concentrarsi sui reali problemi della città". "Contrariamente agli altri, e non voglio ripeterlo più, – ha aggiunto – io ho messo il grande patrimonio del Polo Civico che si è costituito attorno alla mia candidatura al servizio di tutta la coalizione di cui ho accettato le regole sin da quando lei non era ancora stata scelta da Bersani, senza mai voler, contrariamente ad altri, dettare patti e condizioni se non quelle della mia carta etica. La signora Borsellino è pregata di non trascinarmi nelle questioni interne al suo partito. Noi del Polo Civico non abbiamo mai puntato il dito contro il suo big sponsor Lupo che alla Regione sostiene il Governo Lombardo e da segretario sigla accordi in altre città con il Terzo Polo. Lombardo ha più volte dichiarato, e ne sono felice, di non conoscermi e di non pensare minimamente a sostenermi, ma la stessa cosa non ha detto da subito della Borsellino, anzi. Oggi, dopo la ritrovata unità, a chi e a che cosa servono queste discussioni? Se proprio la signora Borsellino tiene a tirarmi in ballo che lo faccia per discutere delle soluzioni ai problemi della città. I miei 10 anni di presenza in città a fianco dei palermitani, contrariamente a chi ha fatto la politica dei comunicati stampa e dei ricordi, offrono risposte più che eloquenti circa il mio posizionamento e la natura della mia candidatura. Mi appello al senso di responsabilità e correttezza per tornare ad essere tutti competitori e non rivali. Ricordo che, dopo il 4 marzo, dovremo comunque lavorare tutti insieme per il bene della città. Gettiamo sin da subito le basi per una sana e fattiva collaborazione".
Ferrandelli, quindi, sostanzialmente chiede di non essere tirato dentro le beghe del Pd siciliano, definito dall'altro giovane candidato "rottamatore", Davide Faraone, il peggiore di tutta l'Italia. "Il Pd in Sicilia è pessimo, è peggiore che nel resto d'Italia. Avrei potuto restare in fila ad attendere Cracolici, Lupo o Lumia, e il mio turno sarebbe senz'altro arrivato. Ma questo modo di fare politica non mi piace, non mi diverte e non è utile per i cittadini". "Sembra di essere tornati ai tempi di Lima, che indicava i propri valvassori, così ha fatto Cracolici presentando Ferrandelli come proprio candidato".
Secondo Faraone, il segretario regionale Giuseppe Lupo, "se l'è cercata, sta al governo con Lombardo e appoggia Rita Borsellino che a sua volta dice no al Terzo Polo". E dice di avere "la sensazione che qualcuno nel Pd vuole destabilizzare dall'interno il partito per favorirne altri: avevamo la vittoria in tasca, invece c'è un lavorio costante per perdere le elezioni". Faraone aggiunge di avere scelto "di rompere gli schemi di un Partito democratico che viola le regole che esso stesso si era dato: quella sul doppio mandato, che ha introdotto le primarie ma che le tratta come eccezione, un partito che era contro i ribaltoni ma che legittima il ribaltone, un partito che si è smarrito tra correnti e capicorrenti". E giudica la candidatura della Borsellino come quella di "una persona stimabilissima" ma "è stata fatta con modalità tali da fare apparire le primarie come una formalità".
Il deputato regionale ammette di sapere "di avere di fronte due colossi, due notabilati, due candidature che hanno forti cordate alle spalle che si stanno giocando altre partite, quella del rafforzamento o meno del governo Lombardo e del segretario regionale, ma la mia candidatura è utile ai palermitani e non alla politica". Una anomalia tutta siciliana quella di due candidati alle primarie, Ferrandelli e Borsellino, che non hanno la tessera del Pd, ma che dal Pd vengono appoggiati, mentre un candidato del Partito democratico non viene sostenuto: "Sono contento se per i leader del partito sono inaffidabile - conclude Faraone - Sono contento, non ho mai pensato per un solo minuto che potessero appoggiarmi. Spero però che alla fine il meccanismo delle primarie sia un meccanismo per stare tutti insieme".
E parlando di beghe all'interno del Partito democratico siciliano, queste sembrano proprio non voler finire mai. L'ultima, in ordine di tempo, la mozione di sfiducia al segretario Giuseppe Lupo.
Sabato sono state consegnate le firme sulla mozione di sfiducia a Lupo, accusato dall'area 'Innovazioni' dei parlamentari Nino Papania e Francantonio Genovese e dall'asse Antonello Cracolici-Beppe Lumia di avere tradito le indicazioni della direzione del partito sulle larghe alleanze, firmando a Palermo il documento per le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a sindaco, che esclude intese col Terzo Polo anche al ballottaggio.
"Abbiamo consegnato le firme della maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea regionale del Pd, per la sfiducia al segretario regionale - ha detto il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, Salvo Alotta, esponente dell'area Innovazioni del Pd -. Un atto estremo e obbligato, al quale non saremmo mai voluti arrivare, ma è stato reso necessario dalla linea politica adottata da Lupo, in contrasto con quanto deciso democraticamente dagli organismi di partito".
Da parte sua Lupo è convinto che "nel caso in cui l'assemblea regionale del Pd dovesse essere convocata prima delle primarie del 4 marzo, l'eventuale sfiducia nei miei confronti non avrà alcuna conseguenza sulla celebrazione delle primarie, né sulla scelta della segretaria dei democratici di sostenere Rita Borsellino. Non ci sarà alcun passo indietro".
Il presidente facente funzioni dell'assemblea, Enzo Napoli, ha ricevuto le firme e procederà alle verifiche, poi entro 15 giorni, come prevede lo statuto, dovrà convocare l'assemblea regionale per la votazione sulla sfiducia. "Concorderò il da farsi con il segretario regionale e con il segretario nazionale, vedremo", ha detto Napoli rispetto alla possibile data dell'assemblea. La mozione è stata firmata da 188 esponenti del partito, 55 in più rispetto al quorum necessario per potere convocare l'assemblea e quattro in più rispetto alla maggioranza assoluta dei componenti dell'organismo politico. Se l'assemblea dovesse voterà la sfiducia, il segretario decadrà e l'assemblea indicherà una reggenza che porterà il partito al congresso regionale per la nomina della nuova segreteria.
Si è detto sorpreso e contrario il senatore del Pd Enzo Bianco: "Il tavolo di intesa del centrosinistra per il Comune di Palermo è la migliore operazione del partito siciliano negli ultimi tempi. La candidatura di Rita Borsellino, voluta anche dalla segreteria nazionale, con l’appoggio di tutto il centrosinistra apre prospettive di governo serio per Palermo, e per tutta la Sicilia, dopo dieci anni di centrodestra. E' incomprensibile e inaccettabile che la raccolta di firme per sfiduciare il segretario Lupo sia stata fatta in questo momento e con queste motivazioni, a poche settimane dalle primarie". Per Bianco infine, "quelli che hanno promosso la raccolta e quelli che hanno apposto le firme rappresentano una coalizione eterogenea che non ha idee per il futuro del partito. Auspico che alcune di queste firme, apposte senz'altro in maniera frettolosa, possano essere ritirate".
- L'intervista a Beppe Lumia, promotore della mozione di sfiducia al segretario del Pd (SiciliaInformazioni.com)
INTANTO, NEL CENTRODESTRA... - Dopo una riunione a Roma tra i leader del Terzo polo è stata ufficializzata la candidatura di Massimo Costa, 34 anni, presidente del Coni siciliano, a sindaco di Palermo. Costa ha partecipato alla riunione romana e ha dato la propria disponibilità.
Il capogruppo del Mpa all'Assemblea regionale siciliana, Francesco Musotto, afferma che la "candidatura di Costa rappresenta il punto di svolta che più volte abbiamo auspicato: una figura giovane, dinamica, attenta ai problemi del territorio, avviata al dialogo con le componenti della società. Guardiamo con favore a questa soluzione, che rappresenta cosi la vera novità in vista delle Amministrative". "Una candidatura fortemente unitaria del Terzo Polo - aggiunge - con un profilo nuovo che siamo certi potrà aggregare attorno al proprio progetto una ampia fetta delle forze politiche locali nel segno della discontinuità e del ricambio generazionale a Palermo".
Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa plaude alla candidatura ufficiale di Costa: "Auspichiamo che sulla candidatura di Massimo Costa a sindaco di Palermo converga il Pdl, perchè è un candidato civico, non è nè dell'Udc nè del Terzo Polo. Ha espresso la volontà di candidarsi e noi ci auguriamo che su di lui possano convergere tutte le forze moderate della città". "Massimo Costa è un giovane valido, rispettato e capace - prosegue Cesa - e sul suo nome si sono già trovate d'accordo diverse forze, da Fli all'Udc a Mpa. Noi ci auguriamo che si uniscano altre forze sociali e categorie. E naturalmente, visto che auspichiamo un'unione di forze moderate, anche il Pdl".
Costa, considerato vicino al presidente dell'Ars, Francesco Cascio, potrebbe in qualche modo "sanare" la spaccatura tra il Pdl e i vecchi alleati. Costa è un avvocato di 34 anni. Dal 2003 al 2005 è stato vicepresidente della scuola regionale dello sport "Giovanbattista Cartia". Dal 2005 è responsabile è inoltre consulente legale dell'ente di promozione sportiva internazionale Mdp e dell'ente di promozione sportiva nazionale Movimento sport Azzurro Italia. È componente della conferenza nazionale strutture territoriali del Coni e del comitato regionale per la Programmazione sportiva. È stato presidente provinciale del Coni Palermo e dal 2005 è presidente del comitato regionale del Coni Sicilia.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, Corriere del Mezzogiorno - Italpress]