Per la Sicilia l'orizzonte pandemico è rosso?
Negli ultimi giorni si è registrata un'impennata dei contagi e secondo il comitato tecnico scientifico "Servono tre settimane di lockdown"
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Il problema è ancora serio. Molto serio. La Sicilia in pochi giorni potrebbe anche diventare area rossa per tre settimane e questo in relazione all'alto tasso di contagi degli ultimi giorni nell'Isola.
Il Comitato tecnico scientifico, secondo le indiscrezioni trapelate, dopo le riunioni degli ultimi due giorni, avrebbe già definito la relazione da dare al governatore Nello Musumeci e non si escludono misure diversificate in relazione all'estensione dell'epidemia.
Gli esperti del Cts suggeriscono tre settimane di serrata generale, una "zona rossa" sul modello di quella vista finora nei giorni festivi, ma la decisione spetta alla politica che, tanto per cambiare, si mostra per l'ennesima divisa fra falchi e colombe, con le seconde che suggeriscono di chiudere soltanto bar e ristoranti, lasciando aperti i negozi che da ieri hanno ricominciato a respirare grazie ai saldi.
Oltre alla severa (ma necessaria?) proposta dei consulenti scientifici, questi ultimi sul tavolo del governo regionale hanno messo anche un piano B che si avvicina alle posizioni delle "colombe": se l'ipotesi di zona rossa generalizzata non passasse, gli esperti suggeriscono di imporre una soluzione del genere ai soli centri più grandi, lasciando invece quelli più piccoli in una sorta di "zona gialla" con ristoranti e negozi aperti. "Nei centri con pochi abitanti - hanno detto nel Comitato tecnico-scientifico - il rischio di assembramenti è quasi insignificante, quindi la diffusione del contagio è più limitata".
Intanto ai vertici della Regione, per evitare di prendere decisioni, si aspetta il "pronunciamento cromatico" da Roma. "Prima di fare mosse - ha detto l'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza - è il caso di aspettare la decisione del governo nazionale".
"Il Cts fotografa una realtà preoccupante - ha aggiunto il presidente Nello Musumeci - è aumentato il numero dei contagi negli ultimi giorni. Il periodo delle festività ha registrato un calo di attenzione e le conseguenze si pagano adesso. Dovremo adottare misure restrittive e lo faremo dopo una riflessione assai approfondita. Ci confronteremo con Roma, dobbiamo necessariamente correre ai ripari. È un peccato, perché di fronte alla campagna di vaccini che ci vede ai primi posti in Italia dobbiamo registrare un'impennata di contagi che rischia di mettere tutto in discussione. Serviranno provvedimenti necessari, adottati con fermezza. Le scuole? La dad continua sino a giorno 10, per gli altri ordini e gradi vale il provvedimento nazionale. Anche sul fronte delle scuole decideremo quale sarà la misura più giusta".