Per la Sicilia, tornata di nuovo in zona gialla, è stato boom di turisti…
Se da un lato la ripresa del turismo ha dato una significativa spinta economica, dall'altro lato i contagi sono saliti più del dovuto
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Da oggi, lunedì 30 agosto, la Sicilia è di nuovo in zona gialla. A pesare sul passaggio dalla zona bianca alla gialla, il superamento degli indicatori che regolano l'ingresso nelle zone a rischio: la Regione registra infatti, secondo i dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute, un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12,1% (contro la soglia del 10%), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50.
Mascherine obbligatorie anche all'aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante sono le restrizioni più importanti legate alla nuova classificazione.
"La zona gialla in Sicilia non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell'Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un'intensa propaganda contro il vaccino, dall'altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col 'giallo', ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d'allarme", ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci.
Ecco, il boom di turisti è stato uno dei motivi che da un lato ha ripreso le sorti di albergatori e ristoratori, e dall'altra ha scatenato parecchia polemica.
"I turisti stranieri a luglio sono cresciuti di circa il 110% rispetto allo stesso mese del 2020 e a giugno addirittura di quasi il 500% rispetto a un anno fa - fanno sapere dall'assessorato regionale al Turismo basandosi sui dati Turistat relativi ai primi due mesi dell'estate -. Gli arrivi dei vacanzieri italiani, inoltre, hanno recuperato i livelli pre-Covid, facendo registrare a luglio una crescita del 6% sullo stesso mese del 2019, anno record del turismo nell'Isola".
Sono state circa due milioni e trecentomila le presenze complessive in Sicilia nelle strutture alberghiere ed extralberghiere. Ad agosto, inoltre, la tendenza è stata verso il tutto esaurito. Il confronto tra l'estate 2021 e quella del 2020 vede tutti i numeri in crescita. Un trend scontato, vista la crisi nera causata dalla pandemia l'anno scorso, ma ben oltre le previsioni.
"Se guardiamo al 2019, anno in cui non c'era ancora la pandemia - ha commentato l'assessore regionale al Turismo Manlio Messina - c'è ancora terreno da recuperare, ma i dati di luglio 2021 sono confortanti. Gli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Sicilia sono di più di due anni fa. All'appello mancano ancora due terzi degli stranieri, certo, dipende molto dalla situazione internazionale, ma siamo sulla strada giusta".
Affermazioni che hanno scatenato le proteste sui social: "E ora zona gialla! Grande traguardo! Politicanti da brivido", si legge in un commento. Qualcuno contesta il governatore Nello Musumeci, che alla vigilia del cambio di colore se la prende con chi non è ancora immunizzato ("Ci vuole tanto a capire che se si vuole tornare in zona bianca bisogna vaccinarsi?").
"Dare la colpa solamente a chi non si vaccina - scrive un lettore sulla pagina della Regione - è solo un alibi. Ancora una volta vi siete fatti cogliere impreparati. La presenza di una grossa massa di turisti vi è piaciuta perché ha fatto girare l'economia, però non sono stati disposti controlli efficaci nei punti d'ingresso dell'isola (aeroporti, stazioni, etc). Per cui oltre alla campagna di vaccinazione interna qualcosa in più si doveva fare in termini di prevenzione, considerando che molti pericoli sarebbero venuti dall'esterno. Come l'anno scorso non avete imparato nulla dall'esperienza passata".