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Per le elezioni regionali siciliane...

Mentre Crocetta scrive a Sel e Idv, da Fiumedinisi parte la voce della "rivoluzione"

03 settembre 2012

"Io sono un uomo di sinistra che ha sempre dialogato con tutti. E in questi anni la mia esperienza mi ha insegnato che si è forti e si cresce quando si sanno accettare gli altri, quando si discute con tutti. Io, da sindaco, l'ho fatto: ho sempre dialogato con i democratici, i cattolici, e con tutta la sinistra. Spesso con tanti di voi".
Così Rosario Crocetta, candidato alla Presidenza della Regione siciliana, si è rivolto in una lettera aperta ai dirigenti e ai militanti di Idv e Sel, all'indomani dell'indicazione di Claudio Fava come competitore nella corsa per palazzo d'Orleans (LEGGI).
"La scelta di Idv e Sel - annota Crocetta - presta il fianco e ridà fiato ai responsabili dello sfascio della Sicilia e li mette in condizione di giocarsi ancora una partita. Una prospettiva irragionevole per chi, com me, ha sempre creduto nell'unità senza settarismi. Oggi la vera sfida sta nel discutere con tutti, con le forze democratiche e i cattolici, i socialisti, l'Api e i movimenti, e non certo chiudersi nell'isolamento che non aiuta il cambiamento e quella rivoluzione della dignità che perseguo con tutte le mie forze".

"Mi si accusa per gli accordi politici che contribuiscono alla mia candidatura - prosegue l'europarlamentare Crocetta - Questa, lo ricordo, viene dal basso e dalla mobilitazione di tanti cittadini. Ebbene, mi si dice: Con quelli no. E io rispondo:Finora ho sentito solo pregiudizi ideologici verso 'gli altri', senza porsi il problema se 'gli altri' sono gli stessi di una volta. Io credo che valutare le persone sulla base delle loro appartenenze non abbia alcun senso, perché ogni persona ha una sua storia e una sua identità". "Quando loro accolgono esponenti che stavano in altri partiti, nessuno oppone il peccato originale dell'appartenenza - dice ancora Crocetta - quando noi stringiamo un patto civico con l'Udc per il risanamento, il lavoro e la legalità hanno da ridire. E ancora: quando ci ritroviamo su una norma bocciata dall'Ars che prevede l'incandidabilità degli indagati per mafia e corruzione, vediamo ergersi steccati incomprensibili e anacronistici".

"Le divisioni che si sono avute alle elezioni comunali di Palermo - prosegue Crocetta - non possono incidere per sempre nel dialogo di centrosinistra. Io, che mi sono congratulato sinceramente con Leoluca Orlando per la sua vittoria alle Comunali, sono rimasto molto colpito dalla sua decisione di combattere una battaglia identitaria. Da candidato a presidente della regione lavorerò per risolvere i drammatici problemi finanziari ed economici di Palermo e lo farò comunque da presidente perché io sono una persona leale, che rispetta le istituzioni e soprattutto vuole il bene dei cittadini. Mi batterò perché tutte le città siciliane abbiano il loro diritto ad essere vivibili città di lavorò di confronto". "E in nome della bellezza della nostra terra - conclude - supero attacchi personali, offese gratuite e gravissime perché sono una persona che non sa odiare, non ha rancori e lavora esclusivamente per l'interesse pubblico. A Orlando e Di Pietro, a Fava e a Vendola ripropongo l'unita, per un progetto vincente e di radicale cambiamento: in poche parole, la rivoluzione della dignità. Per questo mi auguro di non sentire ancora solo no, pronunciati in nome di identità ideologiche. Il mio progetto di Governo è l'unico in grado di spezzare un sistema di potere prepotente e arretrato, che ha impedito e impedisce la piena libertà dei siciliani. Negarlo è già una sconfitta, per chi lo fa e per la Sicilia".

Immediata la risposta di Claudio Fava, candidato di Sel e Idv alla presidenza della Regione. "È giusto discutere con tutti, è sbagliato governare con tutti. Il Pd vuole perseverare nell'equivoco che lo ha portato al governo con Lombardo e che adesso lo vede alleato con l'Udc. Reclamare l'unità del centrosinistra cercando di costruirlo a destra mi sembra un'idea confusa della politica e della storia siciliana. L'appello di Crocetta lo raccogliamo e lo ribaltiamo - ha aggiunto -: il suo partito rinunci all'alleanza con l'Udc e scelga di sostenere lealmente Claudio Fava assieme alle forze di un centrosinistra che non ha mai fatto sconti nè a Lombardo nè a Cuffaro. Questa si chiama alternativa. Il resto sono solo chiacchiere".

Intanto, dall’altra parte...
Sabato mattina è stato presentato alla presenza di una nutrita cornice di pubblico il progetto "Rivoluzione Siciliana", il progetto politico del controverso e pittoresco Cateno De Luca, l'ex sindaco di Fiumedinisi (ME) che ha nella sua lunga cavalcata politica è arrivato a ricoprire il ruolo di deputato regionale, dove si è fatto conoscere per alcune sue iniziative sui generis, come quando nel 2007 si presentò in mutande all'Ars.
I lavori, che si sono svolti al San Paolo Palace Hotel, hanno visto gli interventi di Martino Morsello (Movimento dei Forconi), di Roberto Fiore (Forza Nuova) e di Vittorio Sgarbi (Partito della Rivoluzione). Sono, inoltre, intervenuti il professore Carlo Taormina e altri esponenti delle associazioni che sostengono il progetto di Rivoluzione Siciliana. Ha concluso i lavori, Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione.

"Smantellare il centralismo regionale per rendere protagonista il territorio e per dire basta alle lobby mafiose, politiche, burocratiche ed economiche - ha sottolineato De Luca nel proprio intervento - è la nostra priorità. Bisogna ridare ai comuni, alle province, agli imprenditori, alle associazioni e al popolo siciliano, la titolarità delle decisioni politiche, amministrative e finanziarie.  La regione, quale istituzione rappresentativa dell’intero popolo siciliano, dovrà battersi per l’applicazione dello statuto per consentire alla Sicilia di essere stato nello stato derivante dalla sovranità costituzionale ottenuta con il sangue 66 anni fa".

De Luca, Morsello e Fiore hanno in comune problemi con la giustizia. "Chi non ha peccato scagli la prima pietra, io ho fatto battaglie eclatanti e oggi mi ripropongo con quella che è la mia storia", ha aggiunto De Luca, rinviato a giudizio a Messina per una inchiesta su una presunta speculazione edilizia nel comune di Fiumedinisi, con l'accusa di abuso d'ufficio, tentata concussione e falso. "Le mie vicende giudiziarie non riguardano il mio mandato di parlamentare - ha proseguito - e di fronte alle accuse mi sono dimesso da sindaco".
Su Morsello, candidato per uno scranno da parlamentare regionale, pende un procedimento per bancarotta fraudolenta. "Ho scelto di candidarmi per portare all'esterno questo problema: sono uno dei tanti imprenditori che ha un processo che va avanti da dieci anni", ha affermato.

Di Fiore, invece, si è detto "orgoglioso" dei sui precedenti penali. "Ho una sentenza di condanna per associazione sovversiva per le battaglie politiche che ho portato avanti quando avevo 20 anni", ha sottolineato. "Finchè ci stanno nelle Procure in mano a politici e mafiosi succede che persone innocenti vengono condannate e portate a giudizio".
E proprio Fiore, al termine dei lavori, ha comunicato che a seguito di una serie di conversazioni con il presidente Maurizio Zamaparini, ritiene imminente l’adesione del Movimento per La Gente al progetto di "Rivoluzione Siciliana".

"Cateno De Luca - ha aggiunto Fiore - ha risposto all’appello lanciato da Zamparini nei giorni scorsi, a favore della sovranità monetaria, del rilancio dell’agricoltura, e del progetto di modernizzazione che scaturirà dall’emissione di una moneta siciliana. E pertanto sono convinto che dal punto di vista delle idee forza e degli uomini ci sia una perfetta coincidenza di intenti tra Cateno De Luca e Maurizio Zamparini".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it]

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03 settembre 2012
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