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Per le vacanze di Pasqua saranno molti gli italiani che si godranno il proprio Bel Paese

Tanti gli Italiani che rimarranno in Italia, molti i tedeschi ai quali sembra troppo cara

19 marzo 2005

Saranno ancora gli italiani a sostenere la domanda turistica nel periodo di Pasqua: parola di Antonio Tozzi, presidente di Fiavet (la federazione italiana delle associazioni imprese viaggi e turismo) il quale prevede, per il periodo pasquale, un movimento complessivo di circa 15 milioni di vacanzieri domestici: l'86% si dividerà fra montagna, mare e città d'arte.
Il restante 14% prediligerà invece una vacanza all'estero, con richieste molto forti per le Maldive.

Commentando i dati che emergono da una indagine tendenziale condotta nell'ambito delle proprie associazioni regionali, Tozzi ha osservato che gli stranieri ''continueranno, purtroppo, a non considerare il nostro Paese quale destinazione preferenziale, in particolare i tedeschi che trovano molto più conveniente andare in altri Paesi piuttosto che venire in Italia''.
A questo riguardo, il presidente Fiavet ha citato un recente sondaggio, effettuato dall'Automobile Club Tedesco da cui risulta che i tedeschi considerano una vacanza in Italia più cara rispetto a quelle offerte dai Paesi nostri concorrenti: colpa, sostengono, delle spese extra (trasporti, benzina, parcheggi, shopping, ecc.) che finiscono per annullare i vantaggi offerti dal ''pacchetto turistico''. Nel complesso, è stato stimato che una vacanza in Italia può arrivare a costare anche il 20-30% in più rispetto a quella offerta dai paesi emergenti dell'area mediterranea che sono in grado di offrire servizi efficienti a prezzi molto più competitivi. Infatti se il nostro mercato segna una situazione di stagnazione o di leggera flessione, quello di altri paesi del bacino del Mediterraneo (Turchia, Tunisia, Croazia) denunciano aumenti a due cifre.

Il momento della piena ripresa si fa ancora attendere e non sarà certamente il periodo di Pasqua a far registrare quella inversione di tendenza attesa ormai da troppo tempo. Secondo Fiavet non si tratta evidentemente solo di un problema di prodotto, quanto invece di competitività di costi cui si dovrebbe porre rimedio con i recenti provvedimenti assunti dal governo.
Nell'attesa le speranze degli operatori turistici saranno riposte, come ormai accade da qualche anno, nel turismo interno, ovvero quello sviluppato dagli italiani. ''Piuttosto - ha continuato Tozzi - speriamo che questa volta i meteorologi indovinino le previsioni del tempo atmosferico e non accada come lo scorso anno, che previsioni troppo pessimistiche abbiano condizionato negativamente lo spostamento e le scelte di quanti avevano deciso di trascorrere un breve periodo di vacanza''.

Fonte: Siciliatravel

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19 marzo 2005
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